Smart city e diritto alla sicurezza: il Position Paper di Finmeccanica
Finmeccanica mette a disposizione il Position Paper con le riflessioni emerse dai lavori del laboratorio “Smart city e diritto alla sicurezza” che si è tenuto a SMART City Exhibition il 29 ottobre scorso. Tra gli spunti di riflessione emersi, la sfida di far cooperare più soggetti per una città sicura, la complessità della prevenzione e sicurezza del territorio, il ruolo delle tecnologie.
24 Gennaio 2013
Redazione FORUM PA
Finmeccanica mette a disposizione il Position Paper con le riflessioni emerse dai lavori del laboratorio “Smart city e diritto alla sicurezza” che si è tenuto a SMART City Exhibition il 29 ottobre scorso. Tra gli spunti di riflessione emersi, la sfida di far cooperare più soggetti per una città sicura, la complessità della prevenzione e sicurezza del territorio, il ruolo delle tecnologie.
Temi centrali nella discussione sulle smart cities perché, come sottolinea Carlo Mochi Sismondi nell’introduzione: “Sicurezza e smart city è un binomio inscindibile. Non solo perché nessuna città può essere smart e nessuna comunità può essere intelligente se non garantisce ai suoi cittadini il diritto a vivere sereni, ma anche perché per tutelare il diritto alla sicurezza è necessario mettere in campo politiche e azioni che sono basate su concetti che sono a fondamento anche del paradigma della smart city”.
“Per prima cosa – prosegue Mochi Sismondi -per avere una città sicura è necessario avere una visione olistica dell’ambiente urbano. Il livello di sicurezza non può infatti che misurarsi nel segmento più debole e l’approccio sistemico è l’unico possibile. Si deve poi pensare a azioni e politiche basate sull’integrazione degli attori e delle tecnologie: non si può che agire in sinergia con una grande attenzione alla partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni, dei vari livelli di governo, delle diverse amministrazioni e forze dell’ordine preposte. Allo stesso modo non c’è un mezzo che sia il Santo Graal della sicurezza: è necessario agire su molti fronti e con molti diversi strumenti. La sicurezza è poi presupposto per la coesione sociale, per la crescita della comunità, per la partecipazione democratica e a sua volta presuppone la trasparenza e la condivisione delle scelte. Ma questo approccio di “open government” è anche quello della città aperta”.
“In tutti questi aspetti – conclude Mochi Sismondi – le tecnologie possono essere fattori abilitanti fondamentali se sono usate con intelligenza e lungimiranza, se non si attribuisce loro poteri magici, se sono al servizio delle politiche. Ma appunto è questo il principio guida di qualsiasi smart city che usa l’innovazione per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per accrescere il loro benessere equo e sostenibile, per favorire la nascita e il consolidamento di una comunità”.
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