Le privatizzazioni bifronte – Antonio Catricalà
Una pillola dell’intervista di Stefano Rolando ad Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla privatizzazione delle aziende di Stato. Il riferimento di partenza è il caso dell’IRI, l’ente pubblico nato nel 1933 con lo scopo di arginare la crisi delle banche e delle aziende e diventato negli anni una delle realtà più imponenti e ramificate dell’economia italiana. Questo fino al momento della crisi, dei debiti e degli investimenti avventati.
10 Giugno 2008
Una pillola dell’intervista di Stefano Rolando ad Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla privatizzazione delle aziende di Stato. Il riferimento di partenza è il caso dell’IRI, l’ente pubblico nato nel 1933 con lo scopo di arginare la crisi delle banche e delle aziende e diventato negli anni una delle realtà più imponenti e ramificate dell’economia italiana. Questo fino al momento della crisi, dei debiti e degli investimenti avventati. L’epilogo della storia dell’IRI, che descrive uno spaccato importante di oltre sessant’anni dell’economia italiana è stata la privatizzazione e la liquididazione di molte delle aziende di cui era azionista di maggioranza. Ma con quale logica sono state affrontate? Il tema è complesso e meriterebbe una trattazione molto più ampia ma chiaro è, come ci ricorda Catricalà, che le anime della privatizzazione sono essenzialmente due: una di matrice liberalizzatrice, tesa a determinare un mercato di libera concorrenza; l’altra, decisamente più miope, che nasce dall’esigenza di "fare cassa".