I Civis.net, gli Off line e gli altri. Cittadinanza digitale in numeri
L’Osservatorio Capitale Sociale ha iniziato a “dare i numeri” della cittadinanza digitale in Italia, rilevando quanti e chi sono i cosiddetti Civis.net. A partire dall’incrocio di due variabili – la lettura dei quotidiani on line e l’uso di internet per discutere e informarsi di politica – si delineano i profili dei cittadini on line e di quelli off line. Non sono numeri che dicono tutto, assumendo una prospettiva parziale, ma sicuramente suggeriscono qualcosa. Ad esempio che la cittadinanza digitale include ma supera il profilo dell’utenza e che difficilmente si improvvisa.
4 Gennaio 2011
Chiara Buongiovanni
E’ interessante aprire l’anno con una ricerca sulla cittadinanza digitale, se si considera che l’e-government Action Plan 2011 -2015 (rilasciato dalla Commissione europea in chiusura 2010) ha messo in cima alle priorità lo user empowerment, in un ambiente europeo interoperabile e abitabile da tutti nella sua dimensione digitale. Aldilà dei limiti già rilevati, un punto sembra chiaro: il nuovo Piano di azione europeo, richiedendo strategie nazionali di implementazione, spinge i governi europei a fare i conti con i cittadini digitali. La matrice usata per “fare questi conti” definisce la prospettiva con cui si guarda alla cittadinanza digitale.
L’Osservatorio Capitale Sociale* ha iniziato a “dare i numeri” della cittadinanza digitale in Italia, rilevando quanti e chi sono i cosiddetti Civis.net.
In un focus dedicato a partire dai dati del sondaggio Demos e PI dell’ottobre 2010, si propone una tipologia che contrappone cittadini on line a cittadini off line. Incrociando le due variabili – la lettura dei quotidiani on line e l’uso di internet per discutere e informarsi di politica – emergono quattro tipi, a ciascuno dei quali fa capo una percentuale di italiani, profilati per genere, classe d’età, livello di istruzione e categoria socio-professionale. Secondo questa lettura il totale dei cittadini italiani on line – suddivisi in Civis.net, Infonauti, Internauti – è pari al 60,8%. I cittadini offline sono di contro il 39,2%.
- i CIVIS.NET = leggono quotidiani on line, si informano e discutono di politica su internet
- sono il 29,2%
- chi sono per il 61,3% maschi. Il 31% dei Civis.net ha un’età compresa tra i 35–44 , il 25,2% tra i 15 -24, il 19,4% tra i 25 -34. Solo il 12,8% ha un’età compresa tra i 45 -54 , l’8.7% tra i 55-64, per chiudere con un 3% che ha superato i 65 anni. Il 71,6% ha un livello di istruzione alto, solo l’1,8% ha un livello di istruzione basso. La maggior parte di loro, il 35%, rientra nella categoria socio – professionale “tecnico, impiegato, dirigente, funzionario”, con il 22,8% di studenti, 6,8% di liberi professionisti, 8% di disoccupati, 4,5% di casalinghe.
- come si comportano Il 65,3% dei Civis.net afferma di interessarsi molto o abbastanza alla politica, ma solo il 10,9% afferma di avere molta o abbastanza fiducia nei partiti. Per più di una volta all’anno: il 48,8% ha acquistato prodotti in base a motivi di tipo etico, politico o ecologico, il 26,3% ha boicottato un prodotto di una determinata marca , il 20,3% ha preso parte a manifestazioni politiche e di partito e il 20,9% amanifestazioni pubbliche di protesta, il 19,4% ha firmato petizioni on line nell’ultimo anno.
Il 65% pensa che l’informazione sia più libera e indipendente su internet rispetto a TV e giornali quotidiani. Il 76,2% usa internet tutti i giorni per tenersi informato. Il 76,5% usa internet per più di 2 ore al giorno: il 95% lo usa per la posta elettronica, il 55,8% per partecipare a social network/community, il 46% per chattare, il 43,4% per fare acquisti on line.
- gli INFONAUTI = leggono giornali on line
- sono il 17%
- chi sono 50% maschi, 50% femmine, la maggior parte, il 34%, di età compresa tra 35–44 anni, seguiti dai 45-54 e 15-24 che si attestano entrambi attorno al 17%. Il 51,9% degli Infonauti ha un livello di istruzione alto, il 42,1% medio. Il 31% rientra nella categoria socio – professionale “tecnico, impiegato, dirigente, funzionario”, per il 16% sono operai, 12% studenti, 6,4 % liberi professionisti, 12% casalinghe.
- come si comportano Il 26% degli Infonauti afferma di interessarsi molto o abbastanza alla politica, ma solo il 9% afferma di avere molta o abbastanza fiducia nei partiti. Per più di una volta all’anno: il 35% ha acquistato prodotti in base a motivi di tipo etico, politico o ecologico, il 10,7% ha boicottato un prodotto di una determinata marca, il 6% ha preso parte a manifestazioni politiche e di partito e il 7% a manifestazioni pubbliche di protesta. Il 4,8% ha firmato petizioni on line nell’ultimo anno.
Il 53% pensa che l’informazione sia più libera e indipendente su internet rispetto a TV e giornali quotidiani.
Il 62,5% usa internet tutti i giorni per tenersi informato. Il 69,6% usa internet per più di 2 ore al giorno, l’83.5% lo usa per la posta elettronica, il 40,2% per partecipare a social network/community, il 39% per chattare, il 38,5% per fare acquisti on line.
- gli INTERNAUTI = usano internet ma non leggono giornali on line né discutono e si informano di politica in internet
- sono il 14,6%
- chi sono 45% maschi, 55% femmine. La maggior parte, il 33,8%, di età compresa tra 35 –44 anni, seguiti dai 45-54 al 22,1% e 15-24 al 16,3%. Il 46% degli internauti ha un livello di istruzione medio, il 43,7 % alto. Il 25,6% rientra nella categoria socio – professionale “tecnico, impiegato, dirigente, funzionario”, mentre per il 14,6% sono operai, 9,6% studenti, 12,6 casalinghe, 10,8% lavoratori autonomi/imprenditore, 12,7% pensionati.
- come si comportano Il 22,9% degli Internauti afferma di interessarsi molto o abbastanza alla politica, ma solo il 4,5% afferma di avere molta o abbastanza fiducia nei partiti. Per più di una volta all’anno: il 23,6% ha acquistato prodotti in base a motivi di tipo etico, politico o ecologico, il 12,2% ha boicottato un prodotto di una determinata marca, il 6,2% ha preso parte a manifestazioni politiche e di partito e il 4,7% a manifestazioni pubbliche di protesta. Il 2,3% ha firmato petizioni on line nell’ultimo anno.
Il 29,9% pensa che l’informazione sia più libera e indipendente su internet rispetto a TV e giornali quotidiani. (per il 31,5% ad essere più affidabile è la TV). Il 34,2% usa internet tutti i giorni per tenersi informato. Il 57,4 % usa internet per più di 2 ore al giorno, il 62% lo usa per la posta elettronica, il 26,2% per partecipare a social network/community, il 26,2% per chattare, il 20,5% per fare acquisti on line.
- gli OFF LINE = non utilizzano internet
- sono il 39,2%
- chi sono 36,4 % maschi, 63,6% femmine. La maggior parte, il 52,7%, ha superato i 65 anni, a seguire i 55-64 al 19.5%, i 45-54 al 13,2 e i 35-44 al 9,8%. La percentuale degli Off line nelle fasce di età 15-24 e 25-34 è al 2,4%. Il 46,5% degli Off line ha un livello di istruzione basso, il 15,3% alto. Il 48,8% rientra nella categoria socio – professionale “pensionato”, il 27,5% casalinga, il 5,6% “tecnico, impiegato, dirigente , funzionario”, per 9,3% sono operai, 0,4% studenti, 2,5% lavoratori autonomi/imprenditore.
- come si comportano Il 23% degli Off line afferma di interessarsi molto o abbastanza alla politica, ma solo il 4,7% afferma di avere molta o abbastanza fiducia nei partiti. Per più di una volta all’anno: il 16,5% ha acquistato prodotti in base a motivi di tipo etico, politico o ecologico, il 7% ha boicottato un prodotto di una determinata marca, il 4,8% ha preso parte a manifestazioni politiche e di partito e il 3,6% a manifestazioni pubbliche di protesta. Lo 0,4% ha firmato petizioni on line nell’ultimo anno.
Il 9,3% pensa che l’informazione sia più libera e indipendente su internet rispetto a TV e giornali quotidiani. (per il 37,7 % ad essere più affidabile è la TV e per il 25,4% i giornali quotidiani).
* L’Osservatorio sul capitale sociale è realizzato da Demos & Pi in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori) e la partecipazione del LaPolis – Univ. di Urbino e di Medialab – Vicenza. Il sondaggio, condotto da Demetra per Osservatorio Capitale sociale nei primi giorni di dicembre 2010 è basato su interviste ad un campione rappresentativo della popolazione italiana con 15 anni e oltre per genere, età, titolo di studio e zona geopolitica di residenza.