Chi smaltisce meglio i debiti dei Comuni?

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La capacità di azzerare i debiti accumulati negli anni può fare la differenza nella gestione dei bilanci comunali. Fra le grandi città Bologna, Genova e Torino nel 2013 erano le migliori. In fondo alla classifica: Napoli, Palermo e Bari.

11 Novembre 2015

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Redazione Openpolis

La capacità di azzerare i debiti accumulati negli anni può fare la differenza nella gestione dei bilanci comunali. Fra le grandi città Bologna, Genova e Torino nel 2013 erano le migliori. In fondo alla classifica: Napoli, Palermo e Bari.

Molto spesso i buoni propositi dei nostri Sindaci devono confrontarsi con migliaia di euro di debiti accumulati negli anni. Un peso che blocca investimenti, rinnovamento e soprattutto cambiamento. Per questo motivo quindi la vera sfida non è tanto guardare al domani, ma cancellare il passato. Uno degli indicatori di openbilanci è proprio dedicato a questo aspetto della gestione del bilancio comunale.

Misura la capacità del Comune di liquidare residui passivi, ossia i debiti accumulati nei confronti di fornitori e altri soggetti. Maggiore è la percentuale e più alta è la capacità di fare fronte ai debiti degli anni passati senza gravare su quelli futuri: il 100% significa quindi la capacità risolvere tutti i debiti nel corso del periodo considerato.

Nel 2013 la classifica delle 15 città più popolose d’Italia era guidata da Bologna (53,50%), seguita da Genova (50,85%) e Torino (49,02%). Il capoluogo dell’Emilia-Romagna è passato dal 4° posto del 2012, al primo del 2013. In fondo al ranking troviamo tutte città del sud: Napoli (26,88%), Palermo (20,42%) e infine Bari (18,52%). Nell’ultimo anno di rilevazione c’è stato il sorpasso di Napoli su Palermo.


* openbilanci.it è la piattaforma web che rende finalmente pubblici i bilanci negli ultimi dieci anni di tutti i comuni italiani. Una grande quantità di dati grezzi e ufficiali è stata liberata ed è ora pronta per essere scaricata da cittadini, media e ricercatori. Inoltre confronti, classifiche e mappe sono di supporto per addentrarci in un ambito che non sia per i soli addetti ai lavori e che ci permetta di chiedere conto ai nostri politici.

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