Le PA su Facebook: ancora poche e malandate
Torniamo ad occuparci della ricerca FacebookPA, curata da Giovanni Arata, che indaga annualmente l’orizzonte “social” delle amministrazioni locali e regionali italiane, focalizzandosi sulla piattaforma di Mark Zuckeberg. Poche le novità rispetto all’anno scorso: le PA su Facebook sono poche e – con le dovute eccezioni – ancora poco consapevoli del mezzo o addirittura dormienti. Non mancano però i campioni.
6 Novembre 2013
Francesca Battistoni
Torniamo ad occuparci della ricerca FacebookPA, curata da Giovanni Arata, che indaga annualmente l’orizzonte “social” delle amministrazioni locali e regionali italiane, focalizzandosi sulla piattaforma di Mark Zuckeberg. Poche le novità rispetto all’anno scorso: le PA su Facebook sono poche e – con le dovute eccezioni – ancora poco consapevoli del mezzo o addirittura dormienti. Non mancano però i campioni.
Gli account su Facebook riconducibili agli enti locali sono in tutto 1676, una porzione piccolissima [>0,01%] rispetto al totale degli account registrati in Italia. La PA locale più seguita è il Comune di Torino, unica in Italia con oltre 20.000 “Mi piace”.
Rimandando – per chi ne fosse interessato – alla lettura integrale della ricerca, qui di seguito riportiamo alcuni dei dati più significativi evidenziati dall’importante analisi.
I dati
In Italia, a Giugno 2013, gli enti locali territoriali sono presenti su Facebook con un totaledi 1676 account. Il dato si pone in continuità con le edizioni precedenti di #FacebookPA: si tratta infatti di valori limitati, soprattutto se raffrontati con i numeri complessivi della piattaforma nel nostro paese. In rapporto al totale nazionale, infatti, le antenne pubbliche rappresentano meno dello 0,01%. In termini assoluti gli account comunali appaiono largamente prevalenti: i presidi allestiti dalle municipalità sono infatti 1.606 [pari al 95,8% del totale], mentre sono 58 quelli provinciali [3,5%] e 12 quelli regionali (0,7%).
Per quanto riguarda i numeri sui social media , il primato appartiene alla Pagina del Comune di Torino, che alla data della rilevazione può contare su una Community di 25.138 seguaci; la posizione d’onore è appannaggio di un’antenna regionale – quella della Regione Puglia – con 17.017 amici, la terza va invece alla Città di Modena con 14.380.
ll primato per numero di presidi appartiene alla Lombardia, che con i suoi 249 account supera Piemonte (142 antenne), Toscana (134 antenne) e poi a seguire le altre Regioni italiane.
A livello di macro-aree, la zona più densamente popolata è senz’altro il Nord- Ovest, che ospita un numero complessivo di 454 account.
Ma come è organizzato l’account? A chi spetta? Qual è e come funziona la gestione quotidiana dell’account?
L’assetto largamente più diffuso è quella che prevede la gestione dell’account direttamente da parte di un amministratore, per esempio il sindaco o un assessore. Tale soluzione trova impiego in oltre 1 su 3 delle amministrazioni rispondenti: si tratta infatti di ben 175 occorrenze, pari al 35,4% dei riscontri. In un altro 26,6% dei casi il lavoro social è invece demandato direttamente all’Uffiocio Stampa e Comunicazione dell’ente. Da considerare riscontri ricevuti, infatti, danno conto della presenza di ben 68 situazioni in cui l’account viene co-gestito da più soggetti diversi all’interno dell’amministrazione (ed esempio Uffcio Stampa/Comunicazione + Amministratore, o Amministratore + stageur).
Nelle realtà più piccole, la gestione da parte degli amministratori costituisce quasi uno standard mentre spostando l’attenzione sui municipi di dimensioni medie, si può apprezzare il quasi integrale passaggio del testimone dai cittadini eletti a figure specializzate. Infine la transizione si completa nelle realtà metropolitane dove, eccettuati i 3 casi di gestione da parte del Gabinetto del sindaco, il presidio social è sempre appannaggio di figure specialistiche.
Gli enti locali esprimono livelli molto differenziati di consapevolezza e competenza rispetto a Facebook.
In 11 dei 240 casi analizzati (4,6%) la bacheca viene arricchita in continuazione, con più aggiornamenti ogni giorno, mentre contano per il 2,5% (6 occorrenze) le antenne aggiornate mediamente una volta al giorno. All’altro estremo del continuum ci sono gli account dormienti, quelli cioè che non hanno fatto registrare alcun update nei 30 giorni precedenti la rilevazione. Si tratta di una platea estremamente grande.
Ma qual è la correlazione tra la dimensione dell’amministrazione e la competenza nell’uso di facebook?
Guardando agli account dormienti, per esempio, si trova che essi pesano per il 36,5% tra le amministrazioni piccole, per il 25% tra le medio-piccole, per il 50% tra le medie mentre sono completamente assenti tra quelle cosiddette grandi. In maniera analoga i comportamenti virtuosi tendono ad essere più frequenti tra gli enti di dimensioni maggiori: amministratore, tipicamente il sindaco o un assessore (35,4%).
La maggioranza delle PA locali mostra consapevolezza limitata rispetto alle potenzialità del mezzo.
Spesso gli enti locali trascurano o non capiscono le potenzialità sociali dei social: il 73,8% delle antenne non condivide contenuti di terzi; il 13,8% popola le timeline attraverso import automatico da altre piattaforme; il 65,8% addirittura non risponde a commenti/post ricevuti in bacheca.
Oltre tre account su quattro (77,1% del campione) viene aggiornata con cadenza saltuaria o nulla. Tra di essi il 34,6% come account dormienti, non avendo fatto registrare alcun update nei 30 giorni precedenti la rilevazione.
La capacità di presidio espressa dai Comuni di grandi dimensioni è mediamente superiore rispetto a quella espressa dei Comuni medi, piccoli e dalle stesse Regioni e Province.
Una nota finale rilevante: sempre più spesso le PA locali usano Facebook per gestire e raccontare le emergenze di natura meteorologica. Un servizio che produce valore sociale e segnala conoscenza del mezzo.
La ricerca
#FacebookPA è un report annuale teso a censire ed analizzare le attività degli enti locali italiani (Comuni, Province e Regioni) su Facebook. Esso costituisce uno dei moduli del più ampio progetto di ricerca #socialPA, avviato nel 2010 per raccogliere dati sulle attività social delle PA locali territoriali.
La ricerca, portata a termine dal ricercatore Giovanni Arata, è intitolata “Quanti sono e cosa fanno gli enti locali italiani su Facebook” e riguarda il periodo Gennaio- Giugno 2013. È stata condotta attraverso l’osservazione diretta delle attività degli account Facebook delle Pubbliche Amministrazioni.
Il censimento degli account è stato realizzato attraverso una combinazione di: ricerca attraverso un’app sviluppata da Nexa Center; raccolta di segnalazioni in modalità collaborativa su Twitter e Facebook; impiego del sistema automatizzato di suggerimenti di Facebook; ricerca nelle liste di contatti degli account Facebook già individuati ; ricerca incrociate sul database di account censiti lato Twitter. La lista così ricavata mira ad essere più accurata possibile, ma non ha alcuna pretesa di esaustività.