Azienda Usl Piacenza a FORUM PA 2012
Al centro della partecipazione dell’Azienda sanitaria di Piacenza a FORUM PA 2012 le tecnologie a supporto della reingegnerizzazione dei processi legati alla gestione del farmaco in dose unitaria e dei dispositivi medici in ospedale. Un processo in corso da diversi anni per rispondere alle esigenze di tracciabilità e sicurezza, nonché di risparmio economico e realizzato in partnership con operatori privati. E’ stata infatti utilizzata la formula contrattuale detta “Success Fee”, che prevede una suddivisione dei rischi di impresa e una partecipazione agli utili progressiva, in funzione dell’effettivo sviluppo del progetto.
Padiglione 7 stand 15B
8 Maggio 2012
Redazione FORUM PA
Al centro della partecipazione dell’Azienda sanitaria di Piacenza a FORUM PA 2012 le tecnologie a supporto della reingegnerizzazione dei processi legati alla gestione del farmaco in dose unitaria e dei dispositivi medici in ospedale. Un processo in corso da diversi anni per rispondere alle esigenze di tracciabilità e sicurezza, nonché di risparmio economico e realizzato in partnership con operatori privati. E’ stata infatti utilizzata la formula contrattuale detta “Success Fee”, che prevede una suddivisione dei rischi di impresa e una partecipazione agli utili progressiva, in funzione dell’effettivo sviluppo del progetto.
Padiglione 7 stand 15B
L’esigenza di rispondere alle crescenti richieste da parte dei cittadini con servizi sanitari sempre più specializzati e attenti alla sicurezza dei cittadini stessi e degli operatori, coniugata con la necessità di razionalizzazione dei costi che la particolare congiuntura economica impone, ha orientato l’Azienda USL di Piacenza a ripensare alla propria organizzazione in diversi settori.
La reingegnerizzazione dei processi legati alla logistica del farmaco e dei dispositivi medici è in corso da diversi anni. Questi settori hanno, infatti, forti riflessi su pazienti e operatori e, contemporaneamente, un alto impatto economico.
L’evoluzione del progetto sul versante della gestione informatizzata dei dispositivi medici, si inquadra come naturale completamento di una riorganizzazione – iniziata nel 2008 e oggi estesa a quasi tutti i reparti degli ospedali piacentini – della gestione del farmaco e introduzione della monodose.
Tale riorganizzazione ha posto infatti le basi (in termini di tecnologia, competenza e motivazione del personale) per la nuova fase, il cui studio è iniziato nel 2010 ed è ora in fase di realizzazione sul campo.
Obiettivo
Con il termine di “dispositivo medico” si intende ogni strumento, apparecchio, impianto, sostanza (non farmacologica) destinato a essere impiegato a scopo di diagnosi, terapia e controllo dei sintomi, comprese le protesi.
Attraverso il progetto ci si propone di aumentare l’appropriatezza di uso dei dispositivi medici, di ridurre eventuali errori di impiego e di tracciare l’uso degli stessi in tutte le fasi, dalla produzione fino al paziente. Contemporaneamente ci si aspetta di avere benefici economici mediante la riduzione delle scorte in farmacia e nei vari magazzini di reparto, la riduzione degli scaduti e la riduzione significativa dell’impiego di risorse umane per attività logistiche. Sarà inoltre possibile creare un archivio dettagliato di informazioni utili all’organizzazione aziendale per elaborare strategie economiche e cliniche.
Lo studio di fattibilità che ha preceduto l’avvio del progetto ha permesso di stimare un risparmio annuo effettivo, a regime, di oltre un milione di euro. Sono inoltre in corso di quantificazione i risparmi attesi dalla maggior efficienza dell’intero processo che comporta un più razionale utilizzo del tempo da parte degli operatori.
L’approvazione del progetto è stata preceduta da un’attenta analisi della situazione esistente riguardo a tipologie, costi, modalità d’uso e diffusione nei reparti dei dispositivi medici. Sulla base di questa analisi, è stato deciso di introdurre le nuove modalità dapprima in comparto operatorio, successivamente nei reparti di radiologia interventistica, gastroenterologia, cardiologia e nefrologia, verificando poi la possibilità di una estensione in tutti i reparti caratterizzati da un impiego intensivo di dispositivi medici.
Un’attenzione particolare merita l’aspetto relativo al lavoro degli infermieri: l’introduzione della nuova modalità di gestione consentirà l’ottimizzazione del loro tempo di lavoro, in termini di riduzione del tempo dedicato a compiti logistici e/o a basso valore aggiunto correlati alla gestione di farmaci e dispositivi medici a vantaggio di una maggiore disponibilità di tempo per le attività cliniche, con una conseguenza diretta sul miglioramento della cura del paziente.
Il progetto si inserisce in una più ampia attività di contenimento del rischio: l’automazione garantisce una tracciabilità elevatissima dei dispositivi, a partire dalla fase di approvvigionamento e carico, alla movimentazione, alla successiva applicazione al paziente. L’operatore sanitario non dovrà più eseguire nessuna operazione manuale di registrazione.
Le modalità operative
L’Azienda Usl ha ricercato una partnership con operatori privati, utilizzando la formula contrattuale detta “Success Fee”, prevedendo quindi una suddivisione dei rischi di impresa e una partecipazione agli utili progressiva, in funzione dell’effettivo sviluppo del progetto. La sinergia tra l’Azienda USL e fornitore privato (individuato nella ditta “Ingegneria Biomedica Santa Lucia Spa”) pone a carico di quest’ultimo l’adeguamento hardware e l’introduzione del software dedicato degli armadi e dei carrelli automatizzati. È rimasta invece a carico dell’Azienda Usl ogni ristrutturazione degli ambienti necessaria all’installazione degli impianti oltre all’analisi dei fattori di organizzazione logistica interna, e dei flussi informativi connessi all’implementazione del progetto.
A regime, le operazioni di acquisizione, stoccaggio, prelevamento dai magazzini e assegnazione al paziente dei dispositivi medici saranno completamente automatizzate e supportate da un software che ne garantirà la tracciabilità in ogni fase.