Open Data per il trasporto pubblico: l’importanza dello standard GTFS

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Le città devono abbandonare la gelosia sui propri dati e aprirli. Ecco un esempio utile a creare la consapevolezza che i dati aperti non sono per gli addetti ai lavori, ma impattano sulla qualità della vita e sulla civiltà di una nazione e di una città. Il formato General Transit Feed Specification

23 Settembre 2016

C’è fermento in Italia per gli Open Data. Ne parla l’action plan su open.gov.it, sono in consultazione le nuove linee guida AgID, ci sono webinar su Dati.Gov.it.

In particolare nell’Action Plan ho accolto molto positivamente l’iniziativa di creare un portale italiano dei trasporti pubblici, OpenTrasporti. Già in un mio precedente articolo, ho evidenziato lo stato dell’arte, della pubblicazione in formato e licenza aperta, dei dati sui trasporti.

Vedo meno complicato il processo di pubblicazione a livello di aziende (pubbliche o private) di scala nazionale. Questo perché sicuramente hanno già investito in sistemi informativi, spesso anche collegando la posizione realtime del propri mezzi.

Vedi il caso di Trenitalia che di fatto potrebbe già permettere con pochissimo sforzo, la pubblicazione delle proprie banche dati, anche realtime, in formato e licenza aperta.

Open Data e aziende

Diverso è il discorso magari per un’azienda, vincitrice di un appalto di fornitura per il Trasporto Pubblico Locale, magari di una città di medie dimensioni.

Spesso parliamo di partecipate comunali, ma in altri casi sono aziende private.

Nel primo caso, con il nuovo CAD entrato in vigore, hanno gli stessi obblighi del proprio Comune e magari potrebbe essere il momento opportuno per pubblicare i dati e eventualmente aggiornare i propri sistemi informativi.

Nel secondo caso è un po’ più complesso. Parlo per esperienza personale: nel caso di Lecce, la società partecipata SGM spa, ha pubblicato prima i file in formato GTFS (è un formato aperto ormai standardizzato, General Transit Feed Specification) e poi sta affinando la pubblicazione realtime con gli scostamenti in minuti rispetto agli orari pianificati.

Nel caso di Matera dove l’azienda è privata, non c’è stato verso e né sensibilità politica di capire l’importanza della mia richiesta.

Trasporti pubblici e Open Data

Ultimamente c’è molta attenzione sui trasporti pubblici. A Palermo è nata una comunità, #openamat, che insieme all’azienda dei TPL AMAT aiuta addirittura a perfezionare i files e sviluppa applicativi ed esempi virtuosi di riutilizzo dei dati. Questo grazie ad Open Data Sicilia, che è una comunità molto proattiva e alla sensibilità dell’Azienda che sta investendo nel dialogo con il territorio.

Purtroppo non è sempre cosi.. L’azienda americana Transit.Land intanto sta raccogliendo tutti i files pubblicati dalle singole città nel mondo e ha creato un grande database che la comunità stessa continua ad aggiornare inviando nuovi link. Mi è venuta quindi un’idea, di realizzare una piccola piattaforma basata su una mappa e qualche files (in linguaggio php), per permettere a chiunque di creare un sistema facilmente consultabile e replicabile. Trovate i dettagli tecnici e il codice sorgente seguendo questo
tutorial
.

È stata subito accolta in maniera entusiasta dalla comunità con tanti casi di riuso.

Il sistema è semplice. Si scaricano i files che ho costruito, si mettono su un proprio spazio web (che gestisca il PHP), si mettono i files GTFS del proprio gestore di trasporti (se disponbili ovviamente) in una cartella e si lancia un file per l’update.

Alcuni esempi

Da quel momento si avrà una mappa come questa:

L’utente viene georiferito (cioè basta cliccare sul Pin in alto a destra e il sistema calcola la propria posizione via GPS) e vengono mostrate le fermate attorno. Cliccando quindi il pallino rosso di interesse che identifica la fermata, vengono mostrate le corse e gli orari per la prossima ora.

Ho pubblicato il codice sorgente proprio per poter migliorare l’idea. Cosa prontamente fatta per esempio su Palermo da Gian Battista Vitrano che ha inserito anche i percorsi di Bus e Tram sulla “sua” mappa, dando cosi una visualizzazione più completa. Cosa purtroppo non sempre replicabile perchè non tutti i gestori di TPL pubblicano tutti i files ( in particolare un file che si chiama shapes.txt e che include proprio i percorsi).

Mi sono divertito a fare anche una mappa delle mappe , cioè una mappa dell’Italia con alcune città : Palermo, Lecce, Cagliari e Venezia prendendo proprio i dati ultimi rilasciati in licenza e formato open data dai vari gestori:

basta cliccare sulla città e quindi zoomare e poi cliccare sulla fermata interessata.

Ovvio che è solo una goccia nelle tante cose che si possono fare. Ci sono tante piattaforme, come ho descritto nel tutorial, che rendono possibile intermodalità tra i gestori di trasporti. Ma reputo che questi argomenti siano ancora molto ostici per un target massivo.

Ho realizzato e donato questo esempio di riuso, per permettere magari a studenti, startup, dipendenti comunali un po’ più digital addicted, di fare una mappa personalizzata (e tenere aggiornati i files GTFS quando variano gli orari 1-2 volte l’anno) oppure ancora per fungere da esempio virtuoso dei casi di non liberazione dei dati in formato aperto.

Ci sono ancora tantissime città in cui i dati, qualsiasi dato, vengono ancora gelosamente custoditi. Peccato che sono dati pubblici …

In conclusione

Concludo dicendo che questi esempi, modesti e didascalici, servono per creare la consapevolezza che i dati aperti non sono per gli addetti ai lavori, ma impattano sulla qualità della vita e sulla civiltà di una nazione e di una città. E’ quello che ci distingue dal resto d’Europa.

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