Sbarca a #FORUMPA17 la co-gestione dei Servizi Pubblici Locali
Oggi si è tenuto uno dei primi convegni tematici sulla Sharing economy con lo scopo di mettere in luce alcuni punti fondamentali del cambiamento della governance interna alle pubbliche amministrazioni e alle aziende. La Sharing Economy è qui per restare
23 Maggio 2017
Marina Bassi
Subito dopo l’apertura della Manifestazione #ForumPA17, si è tenuto uno dei primi convegni tematici ad oggetto Sharing e Servizi Pubblici Locali. L’incontro, introdotto dal Professor Iaione (Coordinatore del LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni LUISS Guido Carli), ha avuto lo scopo di mettere in luce alcuni punti fondamentali del cambiamento della governance interna alle pubbliche amministrazioni e alle aziende in termini di gestione dei Servizi Pubblici Locali.
Il Professor Iaione, che ha inoltre mediato il convegno insieme a Giovanni Vetritto (Coordinatore Ufficio per le politiche urbane e della montagna, la modernizzazione istituzionale e l’attività internazionale delle autonomie regionali e locali Presidenza del Consiglio dei Ministri), ha aperto l’evento interrogando i relatori e il pubblico su quale sia la riflessione giusta per affrontare l’argomento sul re-design dei SPL, volendo caldeggiare un kick-off tra gli esperti. «È fondamentale cominciare a immaginare il futuro dei Servizi Pubblici Locali – dice Iaione – partendo dai processi di condivisione di conoscenze ed esperienze dei territori, per arrivare a una definizione degli indirizzi da seguire a livello nazionale».
A questo proposito, Iaione ha lasciato la parola al primo dei relatori invitati a partecipare, Alessio Ciacci (Amministratore Delegato ASM Rieti). Sul territorio, infatti, Ciacci vede – grazie all’esperienza dell’assessorato a Capannori che lo ha reso uomo ambiente 2012 per la questione rifiuti – una chiave di volta per la riconsiderazione degli spazi urbani. Con le sue parole, “non riusciamo a immaginare quanti importanti traguardi possiamo raggiungere nella rigenerazione urbana partendo dal riciclo della materia, soprattutto quando la comunità intera è chiamata alla partecipazione. Il coinvolgimento dei cittadini aumenta esponenzialmente le potenzialità di riutilizzo, che può arrivare anche al 90%”.
A dare un quadro normativo, Monica Boezio (Responsabile Area Legale, Ambiente, Appalti e Patrimonio Acquedotto Pugliese) che fa dapprima una panoramica sul tema idrico. Consapevoli che “l’acqua è stata il primo bene comune per eccellenza”, e che quindi è fondamentale pensarla come di tutti, essa rimane un bene comune il cui relativo servizio ha rilevanza economica. Sarà quindi importante co-progettare nuovi metodi di incontro fra interessi privati e pubblici perché vi sia concertazione.
Proseguendo e spostandosi al settore energetico, il Dott. Quaini (Responsabile Divisione Servizi Energetici Edison) aggiunge alle esperienze territoriali e alle previsioni e limiti normativi l’importante valore aggiunto dell’innovazione tecnologica, che compete allo sviluppo urbanistico e al coinvolgimento dal basso. Facendo un esempio sull’Edilizia Residenziale Pubblica, “la possibilità di utilizzare la tecnologia per avere un’idea del com’è e del come sarà influenza non di poco la comprensione degli interventi previsti dal progetto residenziale”.
A chiusura della prima sessione, al fine di fornire un’analisi di sistema sulla questione che gravita attorno ai SPL, l’avv. Giovanni Portaluri fa sapere che Invitalia ha avviato da tempo una collaborazione con il governo, al fine di comprendere a pieno le caratteristiche e i possibili effetti dei Servizi Pubblici Locali aldilà della normativa vigente. A margine delle esperienze territoriali e della normativa centrale e regionale sul tema, la grande innovazione è proprio nella consapevolezza che la co-gestione dei SPL è diventata ormai condizione necessaria e sufficiente per innovare nei territori.
Una volta terminata la prima sessione del convegno, destinata alle relazioni, una tavola rotonda ha ospitato alcuni esperti sul tema. Sul punto, Giulio De Petra (Fellow Centro NEXA) fa sapere che perché esista una co-gestione dei servizi, è necessario che pubblico e privato si confrontino, soprattutto è indispensabile che le parti cedano su talune posizioni dominanti che non creerebbero coesione. Seguendo questo principio, Gabriele Francescotto (OpenContent per Consorzio Comuni Trentini) ha presentato un’applicazione diretta di come potrebbe funzionare la partecipazione diretta delle comunità nella definizione delle politiche pubbliche locali, Comunweb, un’iniziativa per Consorzio Comuni Trentini. Proprio recentemente il progetto sta evolvendo in Collaborative Platform(CO-P), concepito da FPA e OpenContent per rispondere all’esigenza degli Enti locali di implementare strumenti di partecipazione civica solidi dal punto di vista strutturale e funzionale, efficaci nei contenuti, semplici nell’interfaccia, dotati di tecnologia multicanale, costantemente monitorabili, riconducibili a una piattaforma che faciliti l’interazione tra le amministrazioni e le comunità. Il valore aggiunto della piattaforma è dato dalla commistione di due metodologie, tecnologica (piattaforma digitale) e sociale (affiancamento formativo), che la rende moltiplicatore di efficienza amministrativa e di buona governance territoriale.