Pubblico impiego: il chiaro e l’oscuro
La 23^ edizione del FORUM PA, che si apre il 16 maggio alla Fiera di Roma e che vede come suo tema centrale il concetto di "Open Government", si situa in un momento molto delicato del complesso processo di riforma del lavoro pubblico.
Dopo l’incompiuta stagione della Riforma Brunetta e il contemporaneo congelamento della dinamica salariale, tre appaiono, a mio parere le questioni sul tavolo, tutte complesse e di non facile né immediata soluzione. Di tutte parleremo a FORUM PA e su tutte cercheremo di fare chiarezza, aiutati in questo anche dal Dipartimento della Funzione Pubblica che si è lodevolmente impegnato a gestire uno spazio interattivo per rispondere pubblicamente ai quesiti posti in diretta o anticipati tramite Internet. Il nemico principale in questo momento appare, infatti, l’ambiguità, la non chiarezza, il tenere i piedi in due staffe.
24 Aprile 2012
Carlo Mochi Sismondi
La 23^ edizione del FORUM PA, che si apre il 16 maggio alla Fiera di Roma e che vede come suo tema centrale il concetto di "Open Government", si situa in un momento molto delicato del complesso processo di riforma del lavoro pubblico.
Dopo l’incompiuta stagione della Riforma Brunetta e il contemporaneo congelamento della dinamica salariale, tre appaiono, a mio parere le questioni sul tavolo, tutte complesse e di non facile né immediata soluzione. Di tutte parleremo a FORUM PA e su tutte cercheremo di fare chiarezza, aiutati in questo anche dal Dipartimento della Funzione Pubblica che si è lodevolmente impegnato a gestire uno spazio interattivo sempre aperto per rispondere pubblicamente ai quesiti posti in diretta o anticipati tramite Internet su alcuni temi chiave: la mobilità, la previdenza, il reclutamento, l’organizzazione degli uffici e il ruolo dei dirigenti, così cambiato dopo il d.lgs. 150, ma spesso solo sulla carta. Lo spazio on line per postare le domande in anteprima è già on line qui.
Il nemico principale in questo momento appare infatti l’ambiguità, la non chiarezza, il tenere i piedi in due staffe.
Ma torniamo alle tre questioni sul tappeto: la prima è cosa salvare della riforma Brunetta (che, val sempre la pena di ricordare, non è un’opinione, ma una legge dello Stato) e, soprattutto, come farlo. Qui mi pare che si intreccino le competenze del Governo con quelle della Commissione per la Valutazione (CiVIT) che, dopo aver visto tempi molto burrascosi con le dimissioni di due componenti, la rinuncia di Martone alla Presidenza, l’uscita per altro prestigioso incarico dell’ora Ministro Patroni Griffi e un sostanziale depotenziamento nelle strutture, pare ora aver ripreso la sua attività, anche se, a mio parere, continua a rischiare di disegnare un universo parallelo fatto di piani, programmi e schemi piuttosto che di azioni, indicatori stringenti e impegno severo a far rispettare la legge.
Il secondo impegno è quello di far ripartire la contrattazione, pur in totale assenza di risorse, preparando il terreno per una tornata contrattuale che vedrà la luce comunque tra quasi due anni e che sarà in effetti la prima a doversi misurare con gli effetti del D.lgs. 150/09. I tavoli si sono riaperti e si sta faticosamente lavorando a concordare un’agenda.
Il terzo e più spinoso problema nasce in questi giorni ed è figlio del disegno di legge del Governo di riforma del lavoro. Dopo le azzardate prese di posizione dei primi giorni, anche del Ministro del Lavoro, che negavano del tutto il coinvolgimento del pubblico impiego nella riforma, una più pacata riflessione non può che arrivare alla necessità di un’armonizzazione dei rapporti di lavoro sotto principi, che pur nella diversa funzione costituzionale che il lavoro pubblico assume, rendano il più possibile confrontabili i diritti e i doveri dei lavoratori pubblici e di quelli privati. C’è qui tutto il tema difficile della mobilità, della possibilità definita già chiaramente dalla scorsa legge finanziaria, di “licenziare” gli impiegati pubblici in sovrannumero, c’è il tema della determinazione degli organici e della spending review.
Se queste sono le sfide non facili, certo non c’è possibilità di vincerle senza una nuova e diffusa consapevolezza nell’opinione pubblica del ruolo, del valore e della dignità del lavoro nelle amministrazioni. Sarà questa l’impresa più difficile, ma anche la più importante.
La strategia di “open government” che è al centro di FORUM PA 2012 ci parla infatti di un’amministrazione aperta sin dalla sua organizzazione interna: i principi quindi della trasparenza, della valutazione organizzativa e individuale, dell’ascolto della soddisfazione e del parere dei cittadini e delle imprese, della responsabilità sociale ne sono, in questo senso, pilastri portanti. Sono questi però anche i pilastri per poter ricostituire quell’orgoglio del lavoro pubblico che questi ultimi anni hanno devastato: è solo ripartendo dai fondamentali principi costituzionali dell’imparzialità e della garanzia dei diritti per i più deboli che gli impiegati e i dirigenti pubblici possono trovare la forza e lo scatto per risolvere le incognite ancora sul tappeto che non possono essere sciolte solo da una legge, neanche dalla migliore.
Alla fine della mia riflessione vi segnalo i convegni che a FORUM PA parleranno di lavoro pubblico e vi ricordo ancora che il Dipartimento della funzione pubblica terrà aperto uno sportello per i quattro giorni della manifestazione per rispondere in diretta, con i suoi più preparati dirigenti su quattro temi di grande attualità dove è più che mai necessario dissipare l’oscurità con la chiarezza:
- Decertificazione e semplificazione
- Pubblico impiego: reclutamento e organizzazione
- Pubblico impiego: gestione delle risorse umane e mobilità
- Trasparenza, linee guida sui siti Internet, adempimenti
I convegni di FORUM PA sul pubblico impiego
17 maggio mattino
- Lavoro pubblico e stato delle riforme (convegno in memoria di Ubaldo Poti) – chair: Antonio Naddeo Capo Dipartimento della Funzione Pubblica
- Contrattazione integrativa: stato dell’arte e prospettive – chair: Eigenio Gallozzi, Dirigente generale DFP
17 maggio pomeriggio
- Presentazione del libro di Luciano Hinna e Mauro Marcantoni "La riforma obliqua. Come riformare la Pubblica Amministrazione giocando di sponda" , interviene il Ministro Patroni Griffi
- Il punto sulla dirigenza – chair: Germana Panzironi, Capo Ufficio Legislativo DFP