Possibili applicazioni del Valore Pubblico

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Quarto ed ultimo post della rubrica a firma del Prof. Enrico
Deidda Gagliardo “Valore pubblico: cosa è, come si crea, misura e applica” che propone un cambio di
paradigma nel modo di concepire i percorsi di miglioramento delle
amministrazioni pubbliche e, in particolare, delle loro performance. Obiettivo:
preparare una sessione di lavoro a Forum PA 2016 che vedrà coinvolti
accademici, operatori e amministratori in un pubblico confronto sul tema.
L’appuntamento del 25 maggio aprirà un laboratorio virtuale, su scala
nazionale, coordinato da Università di Ferrara e FPA.

17 Maggio 2016

E

Enrico Deidda Gagliardo

Nei post precedenti abbiamo focalizzato il concetto di Valore Pubblico, esplorando modalità di creazione e possibili metodologie innovative di misurazione.

Nell’ultimo post intendiamo elencare possibili applicazioni del Valore Pubblico chiudendo con un’esperienza operativa.

Potrebbe essere utile applicare il Valore Pubblico secondo diversi criteri, tra loro combinabili:

  • Criterio temporale
  • Criterio spaziale
  • Criterio contenutistico
  • Criterio funzionale

Secondo il criterio temporale, una qualsiasi PA, di qualsiasi comparto e di qualsiasi dimensione, con le opportune calibrazioni del Modello potrebbe misurare e valutare le specifiche performance individuali, organizzative e istituzionali e, di conseguenza, il Valore Pubblico da essa creato o consumato, in un arco di tempo pluriennale onde verificarne il trend.

Secondo il criterio spaziale, si potrebbero confrontare le PA di cluster omogenei, ad esempio enti di dimensioni e caratteristiche comparabili, nell’ambito di ognuno dei nuovi 4 comparti.

Secondo il criterio contenutistico, si potrebbero confrontare le PA di cluster omogenei, o in generale (il Valore Pubblico complessivamente creato/consumato da una PA) oppure per ambiti tematici (ad esempio, il Valore Pubblico creato/consumato con riferimento alle politiche sociali, economiche, culturali, turistiche, ambientali, digitali, anticorruttive, ecc.)

Secondo il criterio funzionale , si potrebbero comparare diverse PA, nel tempo, nello spazio e su ambiti tematici generali o specifici, perseguendo due differenti funzioni. Da un lato favorire lo sviluppo di due o più PA osservate, tramite il reciproco confronto migliorativo, dall’altro favorire la governance delle PA da parte di un soggetto istituzionale sovraordinato:

  • a livello nazionale, il Dipartimento della Funzione Pubblica potrebbe esercitare un ruolo di regista dei percorsi di miglioramento delle performance delle PA nazionali, andando a misurare e valutare comparativamente il Valore Pubblico da esse creato/consumato:
    • dai diversi comparti (ranking del Valore Pubblico nazionale);
    • dalle diverse PA all’interno di uno stesso comparto (ranking del Valore Pubblico di comparto);
    • dalle diverse PA all’interno di uno stesso comparto, stratificate in cluster omogenei, come ad esempio le classi dimensionali (ranking del Valore Pubblico per classe dimensionale).
  • Inoltre, a livello regionale, un soggetto istituzionalmente preposto (autority, osservatorio, cabina di regia?) potrebbe esercitare un ruolo di regista dei percorsi di miglioramento delle performance delle PA regionali, andando a misurare e valutare comparativamente il Valore Pubblico da esse creato/consumato, sulla base di linee guida metodologiche elaborate, in modo condiviso, dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
  • Oppure, a livello di comparto (ed eventualmente di settore), un soggetto preposto (osservatorio, commissione, gruppo di progetto?) potrebbe esercitare un ruolo di regista dei percorsi di miglioramento delle performance delle PA all’interno di uno stesso comparto, andando a misurare e valutare comparativamente il Valore Pubblico da esse creato/consumato, sulla base di linee guida metodologiche elaborate, in modo condiviso, dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

Senza entrare nel merito dei possibili modelli di governance nazionale, regionale e di comparto, per ragioni di spazio e coerenza scientifica, rimaniamo nell’ambito delle possibili applicazioni, sottolineando che un sistema capace di misurare e valutare il Valore Pubblico fornirebbe informazioni preziose ai diversi utilizzatori: nel caso di singola PA, si avrebbero informazioni utili al proprio miglioramento tramite un nuovo processo di programmazione che parta dall’analisi delle performance che hanno influito sulla creazione o sul consumo del Valore Pubblico. Mentre nel caso del regista nazionale, regionale o di comparto, si avrebbero informazioni utili:

  • ad indirizzare politiche nazionali, generali o tematiche, di miglioramento delle PA;
  • a premiare le PA più virtuose, sulla base del ranking del Valore Pubblico, con premi finanziari, organizzativi, formativi, reputazionali, ecc., favorendo anche valutazioni più oggettive e funzionali delle performance individuali; e ad aiutare quelle meno virtuose, sulla base del ranking del Valore Pubblico, tramite interventi mirati di accompagnamento formativo, professionale, ecc., favorendo anche valutazioni più oggettive e funzionali delle performance individuali.
  • in ogni caso, il singolo cittadino ed utente, potrebbe utilizzare le suddette informazioni per scegliere da chi farsi erogare il servizio (nel caso di scelta libera) o per pungolare le amministrazioni con standard quanti-qualitativi di servizio oggettivamente inadeguati.

Nel caso di singole PA o di comparazione delle stesse su campioni limitati, si possono utilizzare gli strumenti che l’informatica mette già oggi a disposizione.

È evidente che, nel caso di governance nazionale, regionale o di comparto, la complessità dovrebbe essere gestite tramite portali dedicati, presso le singole PA e presso il regista nazionale, regionale o di comparto:

  • i portali periferici delle PA (o sezioni dedicate degli attuali siti web istituzionali) dovrebbero essere piattaforme dinamiche, in interazione diretta e in tempo reale con i portali periferici di altre PA e con il portale centrale del soggetto regista. In sintesi, tramite il proprio portale periferico ogni PA potrebbe misurare e valutare in modo automatico, oggettivo e sintetico le performance e il Valore Pubblico creato a favore dell’utenza nei diversi servizi, direttamente o tramite le aziende di gestione dei servizi pubblici;
  • il portale centrale del soggetto regista dovrebbe essere una piattaforma centrale dinamica, in interazione diretta e in tempo reale con i portali periferici dei partner istituzionali (altri ministeri, altre regioni, ecc..) e con i portali periferici delle PA dei diversi comparti. In sintesi, tramite il portale centrale, il soggetto regista avrà il quadro delle performance e dei Valori Pubblici creati da ogni singola PA, o da ogni comparto, globalmente o stratificato per servizi pubblici: sarà possibile erogare premi, o interventi di supporto al miglioramento, alle PA sulla base del “ranking del Valore Pubblico” creato o consumato, globalmente o con riferimento alle singole politiche, o ai singoli servizi.

Dalle parole ai numeri. Riportiamo sinteticamente un’esperienza applicativa di misurazione del Valore Pubblico, secondo un contenutistico-tematico (offerta turistico-culturale) e criterio temporale (comparazione di due anni): quanto Valore Pubblico è stato creato/consumato dai sette principali eventi turistico-culturali della Città di Ferrara negli anni 2013 e 2014?




Al termine di questo percorso verso l’orizzonte del miglioramento delle PA, non resta che ringraziare i lettori e dare appuntamento al Convegno su “Il Valore Pubblico nella riforma della PA”, il 25 maggio (ore 09:30), nell’ambito di FORUM PA 2016.


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