In Umbria si va a scuola di trasformazione digitale con gli Animatori

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La Regione Umbria ha avviato una serie di iniziative per gli animatori digitali. Ecco i primi risultati e le prossime attività

25 Novembre 2016

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Stefano Paggetti, Regione Umbria

Era aprile di quest’anno quando annunciavamo l’avvio del programma biennale per lo sviluppo della cultura e delle competenze digitali attraverso l’incentivazione di progetti openness e la nascita della Rete degli Animatori Digitali e dei membri dei team innovazione delle scuole umbre . In tempi non sospetti avevamo intuito che servisse un “posto” in cui confrontarsi per costruire, collaborare per semplificare il lavoro di tutti, condividere per crescere insieme. Una rete di comunità per favorire la trasformazione digitale (sostenibile e utile) dei territori che, partendo dalla scuola fosse in grado di contaminare ed includere i ragazzi, le famiglie e quindi tutta la società. Questi gli obiettivi che ci eravamo dati a inizio progetto e che in questi mesi hanno preso forma grazie alla materializzazione di quella Rete di cui molto si avvertiva il bisogno e che va a soddisfare due diverse esigenze: quella di USR Umbria, che intende attivare processi di accompagnamento al PNSD, e quella della Regione Umbria, che vuole far crescere la consapevolezza digitale del territorio in modo da sviluppare le competenze necessarie per usare i sistemi, gli strumenti ed i servizi che l’agenda digitale sta realizzando. Quindi individuare i bisogni digitali e lavorare alla nascita ed alla animazione delle comunità (di pratica, di senso, di filiera…) in modo che i loro membri siano in grado di usare rapidamente i servizi digitali che vengono realizzati, e promuoverne altrettanto rapidamente il loro l’uso. Tutto questo a partire dalla scuola, perché la scuola è il più grande acceleratore d’innovazione e di futuro che abbiamo a disposizione per cambiare il mondo.

I membri della comunità sono ad oggi circa 400, di cui 123 animatori digitali, 249 membri del team innovazione e alcuni tecnici di laboratorio. Il tipo di scuola più rappresentato è la scuola primaria (133 membri), seguita dalla secondaria di secondo grado (122), dalla secondaria di primo grado (97) e dall’infanzia (10). Anche la distribuzione geografica degli animatori, intesa come zona di loro residenza, copre già oggi l’interro territorio regionale: a primeggiare ovviamente Perugia (82 membri) e Terni (43) seguite da Foligno (31), Città di Castello (18), Assisi (17), Marsciano (10) e Todi (8). Molti i comuni rappresentati anche con un solo innovatore per città.

La Rete è nata a seguito di una importante attività di ascolto, sviluppatasi attraverso diverse azioni, culminate in focus group sul territorio , ai quali hanno partecipato circa 400 tra Animatori e membri dei team oltre a circa 80 dirigenti scolastici impegnati nel co-progettare la costruzione della community.

Tra le prime esigenze emerse dall’ascolto della comunità di innovatori delle scuole umbre la messa a disposizione di uno strumento, una piattaforma, che potesse sostituire la frammentazione delle comunicazioni tipiche dei social network. Scopo della piattaforma era quello di mettere a disposizione dei membri della comunità uno spazio di condivisione della conoscenza, di comunicazione oltre che di scambio di “buone pratiche applicate” in ambito didattico e infrastrutturale. Qualcosa di più di un semplice strumento di comunicazione. La scelta è così ricaduta su una piattaforma open source, Dolphin, individuata nell’ambito di uno dei progetti pilota sull’ Openness finanziati dalla Regione, ovvero quello della rete di scuole con capofila l’Istituto Capitini-Vittorio Emanuele II-Arnolfo di Cambio. Il motivo della scelta è legato alla possibilità di disporre, in spazio web e di strumenti di collaborazione quali Mailing-list, Blog, Chat, Forum e Newsletter oltre che quella di costruire delle sotto-reti territoriali, suddivise per ordini di scuole e territori più circoscritti, dove mappare le competenze dei membri della comunità. Un’unica ed esclusiva piattaforma, aperta a tutti in consultazione,con un repository di contenuti e buone pratiche, categorizzate e organizzate per temi e altri tag specifici, nel quale ciascun partecipante può condividere le proprie esperienze opportunamente documentate, oppure riusare e valutare quelle altrui assegnando dei rating.

La piattaforma si è popolata fin dalle prime settimane con numerose adesioni e interazioni: questo ha portato a lanciare l’idea della scrittura collaborativa di un Manifesto in 10 punti, finalizzato a descrivere il modo in cui guidare il processo di innovazione a scuola. Il risultato è stato un condensato di principi condivisi dalla comunità che hanno messo in evidenza il “come fare rete per innovare” attraverso l’uso di parole quali sperimentazione, conoscenza, consapevolezza, opportunità e cittadinanza digitale . 10 punti che, attraverso l’uso del forum come strumento di approfondimento e confronto, saranno ulteriormente sviluppati a partire dal racconto di come per ciascun principio gli innovatori umbri abbiano avuto esperienza diretta nella propria scuola. I contributi scritti saranno raccolti in un ebook “a più voci” sul modo di fare innovazione a scuola.

Tra gli obiettivi primari della comunità quello di costruire e condividere buone pratiche infrastrutturali e di innovazione didattica . Risorse da poter “smontare”, modificare, testare per poi ricondividere con delle migliorie. Per fare questo si è lavorato alla definizione di un modello di buona pratica ispirato a quello pubblicato dal MIUR per gli Schoolkit, per poter predisporre un progetto da condividere non solo con i team innovazione delle scuole dell’Umbria ma anche a livello nazionale, magari a seguito di perfezionamento e potenziamento delle best practice a seguito di peering-review. In stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, si è concordato l’avvio di laboratori sperimentali di innovazione didattica da proporre anche attraverso l’organizzazione di incontri in presenza sul territorio. Per l’avvio di quella che abbiamo definito “la fabbrica di buone pratiche di innovazione didattica”, abbiamo chiesto alla comunità, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma, di votare in un sondaggio le tematiche di interesse sulle quali lavorare. Si procederà ora con la definizione di un modello di formalizzazione della best practice didattica, l’individuazione con USR delle scuole in cui poter fare la sperimentazione e l’avvio dei laboratori veri e propri che produrranno documenti da mettere in condivisione con la community prima e da pubblicare in rete poi.

A supportare nei prossimi mesi l’animazione della comunità quelli che sono stati definiti “acceleratori”, ovvero progetti proposti da Regione Umbria, altre Istituzioni o associazioni che saranno proposti alla Rete degli animatori digitali al fine di co-progettare le attività da attivare all’interno delle scuole. Tra questi ci sono: “Una vita da social” incontri con la Polizia Postale per far crescere la consapevolezza della rete; “Nati per leggere”, in collaborazione con il Servizio regionale Musei Archivi e Biblioteche, per sviluppare le competenze, non solo digitali, la capacità ed il piacere della lettura; “ Parliamone: fare informazione con Web radio e Youtubers”, in collaborazione con la rete di web radio scolastiche dell’Umbria, per innovare il modo di raccontare le esperienze locali.

Evento centrale delle attività in programma è un hackaton, da realizzare a fine anno scolastico, che coinvolgerà gli studenti, i docenti, le famiglie, le imprese e le PA locali con lo scopo di confrontarsi sui servizi digitali regionali al fine di trarre spunti utili a migliorarne la fruibilità e usabilità da parte dei cittadini. Nel corso dell’hackathon i ragazzi (scuola) parteciperanno a due tipologie di hack, la prima dedicata a trovare il “difetto” (in termini di facilità d’uso e fruizione da parte dei cittadini oltre che di applicazione) delle piattaforme tecnologiche messe a disposizione dalla Regione Umbria (autenticazione con SPID, pagamenti elettronici, open data), la seconda a costruire nuovi servizi (APP) usando le API di quelle piattaforme. Da marzo a giugno 2017 l’Umbria sarà un grande esperimento di alternanza scuola lavoro digitale in cui i ragazzi faranno attività di fine-testing e sviluppo di APP per i Comuni (i “clienti”) con il supporto delle imprese (mentor) accompagnati dalla Rete degli animatori digitali.

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