Zone Franche Urbane, un caso da 600 mln di euro: facciamo il punto
Una storia di successo di azione amministrativa, possibile grazie ad una
gestione fortemente automatizzata del processo di concessione delle
agevolazioni alle imprese beneficiarie.
17 Febbraio 2016
Alessandra De Angelis, Mise e Fabio Pagliarini, Invitalia
Con quasi 25.000 domande ricevute, 47 territori individuati come zone franche ciascuno con una sua dotazione finanziaria e possibilità di avere riserve di scopo, 603 milioni di euro concessi e circa 25.000 borsellini elettronici attivati presso l’Agenzia delle Entrate in pochi mesi, i numeri delle Zone Franche testimoniano una storia di successo di azione amministrativa, possibile grazie ad una gestione fortemente automatizzata del processo di concessione delle agevolazioni alle imprese beneficiarie.
Un po’ di storia: le Zone Franche Urbane italiane nascono sulla base dell’esperienza francese delle Zones Franches Urbaines introdotte nell’ordinamento francese con la Legge n. 987 del 14 novembre 1996 (Pacte de Relance pour la Ville), con l’obiettivo di individuare quartieri urbani disagiati, all’interno di cui attuare vantaggiose politiche fiscali e contributive per sostenerne la ripresa socio-economica e il miglioramento della qualità della vita.
Con la legge finanziaria 2007 (articolo 1 commi da 340 a 343) e poi con la legge finanziaria 2008 (Legge 244/2007, art. 2, commi da 561 a 563) vengono introdotte anche in Italia le zone franche urbane come quartieri in condizioni di disagio su cui occorre intervenire per contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l’integrazione sociale e culturale della popolazione.
Spetta poi al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) definire i criteri per l’individuazione delle Zone Franche Urbane, sulla base di parametri socio economici e dopo ampia concertazione con le Regioni e i Comuni. Viene notificato alla Commissione Europea e ritenuto compatibile l’aiuto di Stato che introduce il regime di vantaggio fiscale e contributivo a favore delle ZFU ed infine con il Decreto 10 aprile 2013 del Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, vengono disciplinate le modalità per accedere alle agevolazioni e viene dato concreto avvio al percorso attuativo per concedere alle imprese delle 47 ZFU gli importanti stanziamenti resi disponibili su varie fonti finanziare, come dal seguente quadro:
L’attuazione delle ZFU è curata dalla Direzione generale Incentivi alle imprese (DGIAI) del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso bandi adottati per ogni singola regione in cui ricadono le ZFU. La attività istruttorie, dalla ricezione delle istanze di agevolazione ai decreti di concessione alle imprese vedono la DGIAI coadiuvata dall’Assistenza tecnica di INVITALIA SpA, mentre la fruizione delle agevolazioni contributive e fiscali è curata dell’Agenzia delle Entrate. Natura e importi delle agevolazioni, requisiti di accesso Le agevolazioni fiscali ZFU sono state concesse secondo quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1998/2006 per gli aiuti in regime de minimis, in un triennio massimale di 200.000,00 euro, 100.000,00 euro, se si tratta di imprese attive nel settore del trasporto su strada. Le agevolazioni ZFU sono riservate a micro e piccole imprese localizzare localizzate nella ZFU e già costituite e regolarmente iscritte nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza. Per alcune ZFU sono state previste specifiche riserve di scopo per imprese di nuova o recente costituzione, femminili, sociali, ubicate in una determinata sub-porzione del territorio della ZFU o operanti in determinati settori di attività economica. Le agevolazioni consentono la compensazione di imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive, dell’imposta municipale propria, dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’importo dell’agevolazione per ciascun soggetto beneficiario è stato calcolato sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate per ZFU e l’importo richiesto dalle imprese secondo una modalità proporzionale. Per la fruizione delle agevolazioni si utilizza il modello telematico F24, utilizzando un “borsellino elettronico” tenuto presso l’Agenzia delle Entrate e alimentato dalla DGIAI con l’importo della concessione e l’indicazione del codice fiscale abilitato all’utilizzo. Sono abilitati all’utilizzo del borsellino anche i soci delle società “trasparenti”, nonché, i collaboratori/coadiuvanti di imprese familiari, i cui codici fiscali sono preventivamente comunicati dall’impresa alla DGIAI e da questa alla Agenzia delle Entrate. La gestione dei bandi, dal bando alla concessione, la piattaforma informatica Nel 2013 è stata realizzata la prima esperienza nel territorio dell’Aquila colpito dal terremoto e successivamente nel 2014, sono state accolte istanze e concesse agevolazioni per le 45 zone franche urbane nelle regioni del sud Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e per la zona franca del Sulcis. La tabella seguente mostra la drastica riduzione dei tempi di concessione dalla prima esperienza per l’Aquila, che prevedeva ancora la possibilità di un invio cartaceo tramite raccomandata delle istanze, al passaggio a procedure interamente digitali utilizzate per le altre ZFU.
Per l ZFU con apertura del bando nel 2014, è stata messa a punto una piattaforma che ha previsto la compilazione online e guidata delle istanze da parte delle imprese, identificate utilizzando la propria PEC così come pubblicata nel registro delle imprese, la firma digitale e presentazione online delle istanze. In prossimità della chiusura del bando, la piattaforma ha retto importanti picchi di attività, con la presentazione di migliaia di istanze nell’ultimo giorno. Le istanze sono state tutte automaticamente protocollate e archiviate nei fascicoli elettronici dell’archivio digitale della DGIAI e sono disponibili con gli ulteriori eventuali atti amministrativi per ogni accesso a norma di legge. A chiusura del bando si è proceduto alla fase automatizzata della concessione: dai dati contenuti nelle istanze si è proceduto automaticamente alla contabilizzazione delle richieste, ai calcoli per determinare il riparto tenendo contro delle riserve, alla predisposizione dei flussi informativi necessari per mettere a punto ciascuna delle circa 25.000 concessioni, tra i quali si segnalano in particolare quelli necessari per il rilascio del CUP per ciascuna concessione, per la pubblicazione nella sezione trasparenza del sito MISE delle agevolazioni concesse, per la verifica del “de minimis”, per la valorizzazione dei borsellini presso l’Agenzia delle Entrate, per la verifica dei requisiti presso il registro delle imprese. Con la zona franca dell’Emilia, prevista con quelle della Lombardia e della Sardegna nella recente legge di stabilità, si realizzano ulteriori importanti passi nella direzione della qualità dei dati delle istanze ed efficienza dei processi, con il passaggio dall’autocertificazione del possesso dei requisiti di accesso da parte dell’impresa, al recupero online direttamente dal Registro delle imprese, in fase di compilazione dell’istanza, dei dati su cui si riscontra il possesso dei requisiti previsti dal bando. Ciò a vantaggio da un lato degli aventi diritto, che possono così contare su un riparto più favorevole delle risorse, effettuato solo fra le imprese che effettivamente hanno i requisiti, e dall’altro una riduzione di oneri amministrativi per le revoche ed il recupero di risorse concesse a seguito di autodichiarazioni non veritiere, la cui presentazione è inibita dalla piattaforma informatica. Per quanto riguarda gli ulteriori sviluppi delle agevolazioni per le ZFU si prevedono interventi in:
- Emilia, 40 milioni di euro di stanziamenti, per le imprese nei territori colpiti dal terremoto del 2012, come da Decreto legge 19 giugno 2015, n. 78; bando già attivo.
- Lombardia, 5 milioni di euro di stanziamenti, per le imprese nei territori colpiti dal terremoto del 2012, come da Legge stabilità 2016, art. 1 commi 445-452
- Sardegna, 5 milioni di euro per i comuni colpiti dall’alluvione del 2013 – DECRETO-LEGGE 19 giugno 2015, n. 78, art. 13bis
- 10 ZFU già individuate dal CIPE al di fuori delle regioni convergenza, 10 Milioni di come da Legge stabilità 2016, art. 1 comma 603
- 45 ZFU già agevolate nelle regioni del SUD, si rimetteranno a bando le risorse rinvenienti da revoche e rinunce insieme a risorse regionali, come da Legge stabilità 2016, art. 1 comma 604.
Tutte le informazioni sulle ZFU, compreso il corposo primo rapporto analitico sulle concessioni e fruizioni delle agevolazioni sono disponibili presso il sito del Ministero dello Sviluppo Economico nella sezione dedicata all’iniziativa. Di seguito la sintesi a dicembre 2015.