Osservatorio Smart City a FORUM PA 2014 per condividere e replicare progetti virtuosi
Il prossimo 28 maggio a FORUM PA si tiene un incontro promosso dall’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI, Soluzioni per la Smart City a confronto: pratiche di trasferimento e riuso,un momento per approfondire soluzioni concrete e utili nell’iter di trasformazione delle città in territori sempre più intelligenti. Abbiamo chiesto a Paolo Testa di raccontarci a che punto si trova oggi il percorso dell’Osservatorio e perché un’occasione come lo share-lab è un appuntamento assolutamente da non mancare.
5 Maggio 2014
Martina Cardellini
Il prossimo 28 maggio a FORUM PA si tiene un incontro promosso dall’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI, Soluzioni per la Smart City a confronto: pratiche di trasferimento e riuso,un momento per approfondire soluzioni concrete e utili nell’iter di trasformazione delle città in territori sempre più intelligenti. Abbiamo chiesto a Paolo Testa di raccontarci a che punto si trova oggi il percorso dell’Osservatorio e perché un’occasione come lo share-lab è un appuntamento assolutamente da non mancare.
Ripercorriamo insieme le tappe dell’Osservatorio?
A settembre del 2012 l’ANCI ha deciso di costituire un osservatorio dedicato alla Smart City perché fosse un luogo per far parlare tra loro i comuni. Soprattutto per facilitare il dialogo tra i comuni che per primi si sono posti la questione del come trasformarsi in città intelligenti e di come arrivare a sviluppare servizi e politiche smart sul territorio. Un osservatorio nazionale disposto ad essere un osservatorio territoriale, capace di muoversi: bisogna andare nei luoghi e non aspettare che questi vengano a raccontarsi a Roma. Ad oggi hanno aderito oltre 70 città, ma naturalmente l’Osservatorio è aperto a chiunque volesse inserirsi anche in corsa.
In che modo lavora?
L’impegno dell’Osservatorio si sviluppa su tre linee di lavoro principali. La prima è quella della conoscenza. La scorsa primavera ad esempio abbiamo prodotto un Vademecum, un manuale della città intelligente con delle indicazioni operative, che abbiamo scoperto esser state molto utili. C’è poi una linea di lavoro dedicata più all’apprendimento delle amministrazioni: si organizzano periodicamente webinar in collaborazione con FORUM PA, incontri e seminari per l’Italia. Diamo luoghi fisici e virtuali alle amministrazioni per discutere insieme a esperti, consulenti e accademici dei temi della Smart City. La terza linea di lavoro è quella della sperimentazione delle soluzioni, forse la più complessa da mettere in piedi. Il primo atto di questa linea è una call for proposal, attiva in questo momento, dedicata alle PA delle Regioni Obiettivo Convergenza.
La maggiore soddisfazione ottenuta?
Sicuramente la partecipazione molto attiva di numerosi comuni, che per me non è stata una sorpresa, è un risultato di gran soddisfazione. Ci sonomolte risorse pregiate sparse in giro per l’Italia dal nord al sud, c’è volontà di lavorare e desiderio di collaborare insieme tra i comuni. Il Vademecum è stato senz’altro un’altra soddisfazione, perché siamo riusciti a dare un servizio vero alle amministrazioni: non un libretto teorico, ma uno strumento veramente utile, con oltre 40 schede in cui i comuni raccontano le loro esperienze reali. La stessa parte di manualistica operativa è stata sviluppata insieme ai comuni.
Il maggiore ostacolo incontrato?
Un ostacolo è stato senza dubbio quello delle risorse. Abbiamo fatto un po’ fatica a trovarne. Il gruppo di lavoro è interno all’ANCI e a Cittalia è costituito da persone che fanno anche altro. Un secondo elemento di difficoltà è stato sicuramente la grande quantità di chiacchere che circolano su questo tema, che fanno da rumore di fondo e distolgono l’attenzione delle amministrazioni da progetti e strategie reali. Spesso singole applicazioni possono sembrare risolutive, ma distraggono dalla concretezza. C’è piuttosto bisogno di una visione di città, e di capire in quale visione e strategia la singola applicazione si inserisce. È necessario riportare la visione dei decisori pubblici locali a un livello sufficientemente alto da avere una prospettiva di lungo periodo che non sia l’immediatezza della singola soluzione.
Circa un anno fa è nata l’idea di costituire una community di referenti comunali. A che punto è il progetto?
Per un verso è una community più numerosa delle aspettative, però è più dispersa. Non è un progetto semplice perché all’interno di ogni amministrazione i referenti sono molteplici e le responsabilità un po’ frammentate. La community è attiva, ma non così consolidata e visibile come l’avevamo pensata in origine. Tra loro i responsabili si conoscono e dialogano, ma bisogna senz’altro rafforzarne l’identità rendendola più distinguibile e perimetrata in termini di competenza.
Quanta disponibilità alla collaborazione ha riscontrato tra le città che partecipano all’Osservatorio? Che voto darebbe?
Tendenzialmente la collaborazione c’è, così come anche la volontà di condividere e l’apertura: a queste darei un bel nove. Purtroppo però la collaborazione costa, in termini di tempo e di risorse, e i budget per questo spesso non ci sono. Dunque sulla ricaduta operativa di questa collaborazione il voto scende fisiologicamente. Le risorse da dedicare agli scambi e alle reti di auto-aiuto sono molto scarse e spesso i più bravi sono forzatamente costretti a rimanere concentrati sul proprio lavoro all’interno delle amministrazioni. Uno degli scopi e degli obiettivi dell’Osservatorio è proprio dare loro la possibilità, offrendo anche opportunità d’incontro e di scambio, di raccontare le proprie esperienze in modo strutturato e utile.
Occasioni come quella che si terrà a FORUM PA?
Sì, esatto. Abbiamo pensato a uno share-lab, un laboratorio di condivisione, senza molte regole. Sette tavoli di lavoro suddivisi per tema, dove discutere di soluzioni e progetti molto specifici: un momento per esperti, funzionari, amministratori e rappresentanti di imprese per approfondire e condividere strategie e piani di lavoro mirati. Vorremmo uscire a conclusione degli incontri con dei report istantanei che suggeriscano poi ad altre amministrazioni che vogliano ripercorrere gli stessi passi e fare le stesse esperienze la possibilità di farlo. Inoltre l’appuntamento a FORUM PA sarà anche l’occasione per presentare la piattaforma dei progetti realmente attivi oggi in Italia sul tema Smart City. Daremo modo a tutti di vedere che cosa sta veramente succedendo, al di là dei convegni, dei racconti, degli articoli. La piattaforma diventa il luogo dove si raccolgono i progetti concreti, reali, in essere nei comuni italiani. Abbiamo già superato i 500 progetti. Ragioneremo anche sul peso economico di questi progetti, e credo sarà abbastanza sorprendente”.
Allora arrivederci a FORUM PA 2014!
Certamente, l’appuntamento è il 28 maggio a partire dalle 9.30!
[E’ già possibile iscriversi all’evento cliccando qui]