Un Bilancio web 2.0 come vaccino contro il malaffare
14 Luglio 2008
Tommaso Del Lungo
“Cittadini consapevoli e preparati sono il fondamento di una moderna democrazia e il migliore anticorpo contro la disinformazione e il qualunquismo. La trasparenza degli atti amministrativi e delle scelte politiche delle istituzioni rappresenta, quindi, un passaggio straordinario per favorire la partecipazione di tutti ai processi decisionali, per dare al termine “cittadino” il proprio significato più profondo”.
È con queste parole, del Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, che si apre la pagina www.economiapartecipata.it, il sito dedicato all’iniziativa “Metti la tua voce in Bilancio” che l’Assessorato al Bilancio e alla Programmazione economico-finanziaria della Regione Lazio ha messo a disposizione di cittadini, associazioni, imprese ed enti locali per fornire informazioni su quali siano gli ambiti e i temi di maggiore interesse e per avanzare proposte e suggerimenti da inserire nel bilancio regionale.
L’idea è quella di trasformare il bilancio da articolato documento contabile ad elemento trasparente, partecipato e condiviso negli obiettivi.
Per far ciò, sul sito sono stati messi a disposizione degli utenti alcuni strumenti tipici delle dinamiche web 2.0, come la community, la possibilità di inserire contenuti e di votare i contenuti degli altri utenti. Parallelamente una scheda cartacea, da stampare ed inviare, permette anche a chi non ha dimestichezza per partecipare on line, di contribuire al percorso di costruzione del Bilancio.
I tre ambiti che avranno raccolto la maggiore attenzione saranno al centro di una giornata di partecipazione che si svolgerà a Roma nella seconda metà di ottobre 2009.
Abbiamo chiesto a Luigi Nieri, Assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione economico-finanziaria di raccontarci nel dettaglio questa esperienza.
Quando è partita l’idea di proporre un bilancio partecipato per la regione Lazio?
La partecipazione diretta dei cittadini, della società civile, degli enti pubblici e privati alle scelte della Regione Lazio in materia economica è stata una opzione chiara che questa amministrazione regionale ha compiuto sin dal suo insediamento. È un percorso nuovo, oggi supportato da strumenti normativi che vanno dalla modifica alla Legge di Contabilità della Regione (la L.R. 25/2001), dove è stato introdotto l’obbligo della partecipazione nell’elaborazione delle scelte economiche, al regolamento regionale sulla partecipazione (Regolamento Regionale n. 4/2006) che fissa le regole per il processo stesso.
Come si è arrivati alla scelta degli strumenti telematici e delle dinamiche web 2.0?
Quella che cerchiamo è una partecipazione che coinvolga tutti. Per questo stiamo sperimentando forme nuove e diverse di coinvolgimento dei cittadini: dal sito web, attraverso il quale è possibile partecipare ad una grande assemblea telematica, al sondaggio informato e partecipato. È nostra ambizione costruire una partecipazione diffusa sul territorio. Anche per questo finanziamo gli enti locali della nostra regione i quali decideranno di avviare o proseguire processi partecipativi sul loro bilancio. Il tutto con l’obiettivo di rendere i cittadini, le realtà di base, le forze sociali ed imprenditoriali e gli enti, protagonisti di una nuova fase della Regione Lazio, una regione che deve uscire da una grave situazione di crisi finanziaria nonché da anni bui e poco trasparenti. La partecipazione è per noi un antidoto alla corruzione e al malaffare. La Regione non deve essere luogo di affari, ma un “affare” che riguarda ciascuno di noi.
Quali sono le tempistiche del progetto e le prossime scadenze?
Direi che i prossimi mesi saranno molto intensi. L’8 novembre 2008 si concluderà un percorso che vede coinvolti i cittadini. Un evento finale dove la cittadinanza laziale sarà rappresentata da un campione attendibile che si dovrà esprimere sulle scelte operate dai cittadini attraverso le assemblee, la partecipazione diretta e il web. Inoltre anche quest’anno la Regione Lazio ha previsto finanziamenti per incentivare pratiche partecipative ai processi di Bilancio locali. Per il 2008 sono 155 i comuni che hanno fatto richiesta per risorse finalizzate alla realizzazione di meccanismi di partecipazione dei cittadini nelle decisioni economiche dell‘Amministrazione.
A suo giudizio internet è davvero uno strumento in grado di avvicinare chi non si è mai interessato ai processi decisionali, o agevola solamente chi sarebbe comunque interessato a dire la propria?
Internet – a certe condizioni – è un laboratorio eccezionale di democrazia diretta. Il web può essere una risorsa per la democrazia. Il web può essere un efficace strumento di trasparenza e di condivisione delle scelte. Il web e le sue communities, anche nel nostro paese, stanno assumendo un ruolo significativo nella formazione delle opinioni pubbliche. E’ anche con loro che dovremmo dialogare se aspiriamo ad essere una istituzione capace di costruire relazioni efficaci e durature. La sola presenza territoriale delle istituzioni – pur fondamentale – non è più in grado di raccogliere le istanze che provengono dalla società. L’extraterritorialità di molte idee e di molte battaglie necessita l’adozione di nuovi linguaggi e di nuove forme di comunicazione.
Il progetto viene accompagnato da una serie di incontri nelle varie città della regione, quale è lo scopo di questi eventi e quale è la reazione dei cittadini?
Gli incontri che organizziamo in giro per il Lazio hanno uno scopo principalmente informativo: vogliamo far conoscere il bilancio regionale presentandolo al pubblico in modo divulgativo.
La trasparenza è un valore per la pubblica amministrazione e, in quest’ottica, il bilancio deve essere sottratto ai tecnicismi che lo rendono inintelligibile. Per quanto riguarda la risposta da parte dei partecipanti, negli incontri avuti fino ad oggi abbiamo riscontrato simpatia e curiosità.
Solitamente le dinamiche di bilancio partecipativo sono più legate agli aspetti del Comune o del territorio con cui i cittadini vivono a più stretto contatto. Crede che la dimensione regionale sia un terreno valido su cui misurare la volontà dei cittadini di dire la loro?
Ovviamente la dimensione municipale aiuta i rapporti tra governanti e governati. Vi è una immediata ricaduta territoriale delle politiche che vengono adottate dai Comuni. La Regione è un ente di programmazione economico-politica e ciò che si progetta è meno visibile rispetto a ciò che si fa in concreto. In ogni caso la vera sfida è proprio quella di coinvolgere le cittadine, i cittadini, le associazioni e gli enti pubblici, nella costruzione di un programma di governo che non sia calato dall’alto. Nella legge finanziaria 2008 abbiamo previsto finanziamenti cospicui (30 milioni di euro complessivi per il prossimo triennio) per opere pubbliche e per progetti di sviluppo locale partecipato.