Le città dell’Osservatorio ANCI passano dal confronto al trasferimento di progettualità intelligenti

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Anche quest’anno le città dell’osservatorio nazionale Smart City di ANCI si sono date appuntamento a FORUM PA. L’evento è stata occasione per immaginare le possibili evoluzioni della piattaforma www.italiansmartcities.it, promossa e realizzata da ANCI che raccoglie le esperienze progettuali implementate dalle città italiane nell’ottica smart, e definendo con le città le modalità di uso migliori per rendere i dati funzionali a un reale trasferimento di progettualità smart. 

9 Giugno 2015

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Valentina Piersanti

Anche quest’anno le città dell’osservatorio nazionale Smart City di ANCI si sono date appuntamento a FORUM PA. L’evento è stata occasione per immaginare le possibili evoluzioni della piattaforma www.italiansmartcities.it, promossa e realizzata da ANCI che raccoglie le esperienze progettuali implementate dalle città italiane nell’ottica smart, e definendo con le città le modalità di uso migliori per rendere i dati funzionali a un reale trasferimento di progettualità smart. 

Già nel 2013 le 30 città promotrici si erano confrontate sugli obiettivi che le amministrazioni comunali, riunite insieme, potevano darsi: la definizione di un percorso di definizione delle strategie per la trasformazione dei territori in comunità intelligente; il vademecum per la città intelligente e gli incontri di scambio e collaborazione tra amministrazioni ne sono state il risultato.

In questi due anni cosa è successo?

Oggi le città dell’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI sono oltre 120, hanno sviluppato competenze, costruito piani, avviato progetti, impegnato risorse e i cittadini stanno cominciando a vederne i benefici: servizi semplificati e migliorati, risparmio energetico, miglioramento della qualità dell’aria, ecc. A FORUM PA 2015 ci siamo incontrati per presentare a tutti www.italiansmartcities.it il nuovo strumento di lavoro per chi le Smart Cities le deve effettivamente fare.

A cosa serve italiansmartcities?

Per le città:

  • illustrare le proprie strategie di trasformazione e le modalità con cui le stanno implementando
  • raccontare le proprie iniziative innovative, i bisogni a cui rispondono, i costi sostenuti, gli impatti avuti sulla qualità della vita delle persone e le condizioni di replicabilità in altri contesti urbani
  • mettersi in contatto con altre amministrazioni per trasferire nel proprio territorio progettualità innovative

Per i cittadini:

  • conoscere le progettualità che i propri territori stanno mettendo in campo
  • avere informazioni su progetti e politiche smart

Per le aziende:

  • avere un quadro complessivo dei bisogni delle città e dei cittadini
  • avere uno strumento di conoscenza delle soluzioni verso le quali le amministrazioni comunali si stanno orientando
  • conoscere la natura e la rilevanza degli investimenti che ciascun territorio sta mettendo in campo sui diversi ambiti delle politiche smart nei contesti urbani

Per i police maker:

  • avere un quadro complessivo di ciò che nei comuni sta succedendo
  • avere una misura degli investimenti che si stanno mettendo in campo sui diversi livelli pubblici e privati
  • analizzare le problematiche preminenti sulle quali le città avviano iniziative e con quali strumenti operativi, finanziari, con quali alleanze
  • dare gambe alle riflessioni sulla misurazione dei risultati e sull’analisi dell’impatto

Cosa c’è ora dentro a italiansmartcities?

Oltre 1200 progetti, iniziative di innovazione urbana che raggiungono quasi 15 milioni di cittadini e rappresentano un investimento paese che sfiora i 4 miliardi di euro. Su questi i comuni mettono a disposizione: specifiche finanziarie, atti amministrativi, capitolati, delibere, schemi di finanziamento, indicazioni relative all’impatto e ai modelli di governance.

Su questo abbiamo lavorato a FORUM PA nel 2015, immaginandone le possibili evoluzioni e definendone con le città le modalità di uso migliori per rendere i dati funzionali a un reale trasferimento di progettualità smart.

 

 

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