Rapporto E-gov Italia 2010
EDIZIONI FORUM PA presenta il "Rapporto E-gov Italia 2010", un’indagine sullo stato dei processi e dei servizi digitali di maggiore impatto sui cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, e delle relative infrastrutture ICT abilitanti. Realizzato dal Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica e da DigitPA su incarico della Commissione permanente per l’innovazione tecnologica nelle regioni e negli enti locali, il volume si presenta come un vero e proprio "Atlante" (come lo ha definito il Ministro Brunetta) che riscostruisce la mappa del cambiamento in atto e raccoglie, misura e rende visibili i risultati e i processi di innovazione realizzati dal complesso della pubblica amministrazione, specie di quella locale.
1 Aprile 2011
Redazione FORUM PA
EDIZIONI FORUM PA presenta il "Rapporto E-gov Italia 2010", un’indagine sullo stato dei processi e dei servizi digitali di maggiore impatto sui cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione, e delle relative infrastrutture ICT abilitanti. Realizzato dal Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica e da DigitPA su incarico della Commissione permanente per l’innovazione tecnologica nelle regioni e negli enti locali, il volume si presenta come un vero e proprio "Atlante" (come lo ha definito il Ministro Brunetta) che riscostruisce la mappa del cambiamento in atto e raccoglie, misura e rende visibili i risultati e i processi di innovazione realizzati dal complesso della pubblica amministrazione, specie di quella locale.
Il Piano e-Gov indica in modo chiaro le priorità verso cui far convergere le azioni da attivare ai diversi livelli di governo, definendo un insieme di progetti di innovazione digitale in grado di modernizzare, rendere più efficiente e trasparente tutta la pubblica amministrazione migliorando la qualità dei servizi erogati a cittadini e imprese e riducendo i costi per la collettività.
I risultati incoraggianti ottenuti in questi anni inducono a credere che la direzione intrapresa sia quella giusta. Tuttavia, un quadro preciso del cambiamento in atto ancora non c’è. E ciò è tanto più grave se si considera che il Paese – soprattutto in questo ambito – presenta livelli di disomogeneità molto elevati, che spesso vanno al di là delle tradizionali classificazioni per macroarea, per regione e, in generale, per categoria geografica.
È necessario allora prendere la lente di ingrandimento, scendere nel territorio e analizzare e classificare le diverse esperienze, le soluzioni locali, le best practice. E questo non tanto (anzi, non solo) per proporre modelli che possano risultare unificanti, quanto per dare conto e visibilità al fiorire di esperienze, sensibilità e culture innovative locali che il Paese esprime al Nord come al Sud, al centro come in periferia.
Al centro di questo “atlante” è dunque la dimensione territoriale dell’e-Government: una fotografia delle soluzioni che la pubblica amministrazione ha saputo realizzare localmente, sia nel caso di amministrazioni locali, sia di uffici decentrati della PA centrale. Questo spiega perché in questo primo Rapporto, pur consapevoli dell’importanza dei sistemi legati alle grandi piattaforme collegate alla fiscalità, al sistema previdenziale e alla demografia di impresa, si è preferito concentrare l’analisi sulle altre tematiche a cui il Piano e-Gov dà priorità.
Il metodo è quello di fotografare “dal basso” per conoscere che cosa è – da subito e per tutti – “esigibile”, grazie ad una amministrazione responsabile che, andando contro la tradizionale visione di burocrazia, si pone attivamente al servizio dei cittadini delle imprese. Vengono dunque analizzati i tasselli che compongono il territorio, per imparare dalle esperienze locali di successo, per capire come e dove è possibile spendere meglio le risorse disponibili, per focalizzare l’impegno su tutte quelle azioni in grado di garantire, dal Nord al Sud del Paese, uno sviluppo convergente e unificante.
Solo così, solo grazie al contributo di tutti gli attori impegnati sul territorio, è possibile immaginare una pubblica amministrazione trasparente, dinamica, credibile, degna di una democrazia all’avanguardia, ideale luogo di scambio di idee e di soluzioni innovative, interprete dei bisogni di una società che chiede a chi la governa una maggiore capacità di risposta alle sfide aperte dalle trasformazioni in atto.
Il Rapporto è disponibile anche in lingua inglese
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