Counselling oncologico su Second Life: apre l’Ospedale di Modena
Il Dipartimento oncologico dell’Ospedale di Modena apre le proprie porte in Second Life, inaugurando l’attività di counselling su base settimanale. L’obiettivo è la diffusione di informazioni su cancro e prevenzione, favorendo la diagnosi precoce attraverso un servizio rivolto ai singoli individui o a gruppi di persone che desiderano condividere esperienze e relative questioni.
8 Aprile 2008
Il Dipartimento oncologico dell’Ospedale di Modena apre le proprie porte in Second Life, inaugurando l’attività di counselling su base settimanale. L’obiettivo è la diffusione di informazioni su cancro e prevenzione, favorendo la diagnosi precoce attraverso un servizio rivolto ai singoli individui o a gruppi di persone che desiderano condividere esperienze e relative questioni.
Quello di Modena è il primo ospedale italiano a sbarcare nel mondo virtuale di Second life, che conta 900.000 internauti italiani, per il 53% di età inferiore ai 35 anni. E’ un modo per portare nel virtuale un aspetto che – ci piaccia o no – fa parte della realtà, cercando di sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo e del contesto.
E’ per questo che – spiega il direttore del Dipartimento, prof. Conte – la prevenzione e’ l’obiettivo primario che si intende perseguire con il progetto dell’Ospedale virtuale. La sfida e’ portare i temi legati al cancro in contesti all’apparenza distanti e chiusi al mondo medico.
Si lavora intanto agli sviluppi del progetto. E’ quasi pronta la fiction in 3D sul tumore del seno, ambientata nella struttura, che permetterà di tracciare il percorso ideale della paziente e che sarà trasmessa su Intermedia News (web tv italiana dedicata alla medicina) e nel sito del Dipartimento mentre a breve arriverà il primo Convegno virtuale sul tumore del seno, che vedrà la partecipazione di alcuni fra i massimi esperti internazionali.
L’apertura del Dipartimento oncologico virtuale di Modena e il più ampio progetto di Ospedale virtuale rappresenta un esperimento che non vuole assolutamente sostituirsi al confronto diretto con l’oncologo. Come precisa il prof. Conte si tratta di un servizio aggiuntivo, uno strumento utile per migliorare il livello di consapevolezza sui fattori di rischio e gli strumenti per prevenire i tumori, oltre a prestarsi alla sperimentazione di un nuovo modello formativo con la modalità dell’ e-learning.
Esperienze internazionali, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, sono state sviluppate in ambiti simili, promosse dal mondo istituzionale o del non profit a conferma delle potenzialità che un mezzo come Second life può offrire in tema di prevenzione, sostegno e formazione in materia oncologica. Senza voler osannare processi di innovazione che postulano, pur nel virtuale, un dato di riscontro e valutazione concretissimo, ci sembra interessante – in attesa di questo – segnalare la tendenza a integrare i servizi on line con i servizi erogati in modalità tradizionale, raccolta dall’Ospedale di Modena e orientata a migliorare la qualità dell’offerta in un settore della medicina e della ricerca quanto mai delicato, quale è l’oncologia.