PA senza carta, Osnaghi: “Il 12 agosto era una scadenza del tutto arbitraria”

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13 Settembre 2016

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Alessandro Osnaghi, Università di Pavia

E’ purtroppo endemico il malcostume del legislatore italiano (sarebbe meglio dire degli uffici legislativi) di prescrivere adempimenti a scadenze del tutto arbitrarie prescindendo da ogni serio studio sulla reale fattibilità per i soggetti che le devono rispettare, che spesso sono diversi tra loro per la oggettiva capacità (in senso tecnico,operativo e finanziario) di attuazione.

La cosa diventa una farsa quando (praticamente sempre) per le note ragioni si pretende che tutto debba essere realizzato senza costi o investimenti. Nel nostro campo avevamo nel CAD (e forse abbiamo ancora) norme chiaramente destinate ad essere disattese non solo per i motivi detti, ma anche perché palesemente assurde. Posso citare tra i più clamorosi il caso CIE come strumento di autenticazione per i servizi erogati in rete dalle PA e soprattutto il caso del ex articolo 50 bis del CAD sulla continuità operativa. Vedi mio articolo pubblicato su queste pagine.

Naturalmente poi tutto si risolve con l’annuale decreto mille proroghe che di fatto autorizza tutti a non rispettare le scadenze previste. Se poi lo scopo è anche quello di risparmiare carta, lo si potrebbe fare molto più realizzando progetti come ad esempio quello proposto sempre per Cantieri nel mio ultimo articolo.

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