EDITORIALE
FORUM PA 2018: insieme per scongiurare l’anno zero dell’innovazione
Ragionevoli dubbi si sollevano sull’attuale capacità della nostra macchina istituzionale di gestire i processi di innovazione necessari per affrontare le sfide sempre più complesse che si presentano dentro e fuori la PA. A questo ritardo di carattere strutturale si aggiunge una preoccupazione legata alle prossime elezioni: è concreto il rischio di voler ripartire da zero, bloccando anche i processi di modernizzazione lentamente avviati. Per questo l’intera edizione 2018 di FORUM PA sarà il frutto di un processo di advocacy partecipativo, che avvieremo nei prossimi giorni, finalizzato a sostenere la centralità dei processi di innovazione. La Manifestazione di maggio sarà il momento di sintesi e confronto per la redazione di un Libro bianco da consegnare al nuovo governo
17 Gennaio 2018
Gianni Dominici
Non possiamo affrontare il futuro con una pubblica amministrazione del passato. È una citazione (dell’ex presidente Obama) che abbiamo ripetuto spesso in questi anni, consapevoli della necessità che per affrontare le sfide sempre più complesse sia necessario, soprattutto , avviare un importante processo di innovazione culturale, istituzionale e organizzativo dentro e fuori la PA utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione come formidabili alleati per portare, in modo efficace e veloce, questo processo a compimento.
Le sfide cha abbiamo davanti sono note e lo scorso anno avviammo un importante percorso di riflessione introducendo, come filo conduttore della passata Manifestazione, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese) introdotti dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’impegno di raggiungerli entro il 2030. Obiettivi, fatti propri dalla gran parte dei paesi a livello mondiale e finalizzati a risolvere problemi come il lavoro che non c’è, la sicurezza percepita come precaria, la tutela della salute, la qualità dell’ambiente, la crescita delle disuguaglianze.
Ma se siamo d’accordo sul cosa fare, analoga chiarezza non c’è sul come farlo e ragionevoli dubbi si sollevano sulla capacità della nostra macchina istituzionale, nelle sue diverse articolazioni, di essere in grado di gestire questi processi di innovazione. Nel presentare il nostro rapporto di fine anno lo scorso dicembre avevamo messo in evidenza come , al momento attuale, ci troviamo davanti a delle istituzioni che seguono ancora prevalentemente una logica burocratica, basata sugli adempimenti piuttosto che a una PA, quella che abbiamo chiamato abilitante, in cui gli strumenti operativi sono rilasciati per e insieme ai cittadini e agli attori locali (imprese, istituzioni locali) al fine di costruire nuovi servizi innovativi e modernizzare quelli esistenti.
A questo ritardo di carattere strutturale si aggiunge una preoccupazione per l’anno appena cominciato: il paese è impegnato in nuove elezioni politiche nazionali e amministrative in importanti enti territoriali (a cominciare dalle regioni Lombardia e Lazio); si completano i mandati del direttore dell’AgID Antonio Samaritani e del commissario straordinario Diego Piacentini. In più, saremo in piena fase di realizzazione della Programmazione europea 2014-2020 i cui programmi necessitano di essere realizzati senza ulteriori indugi. Il rischio che i processi di modernizzazione lentamente avviati si fermino è forte.
Per questi motivi l’edizione di quest’anno di FORUMPA, che come tradizione si terrà a maggio, vuole essere un’importante occasione per la realizzazione di un processo di advocacy partecipativo finalizzato a sostenere la centralità dei processi di innovazione nella e per la nostra PA. L’obiettivo principale è di scongiurare un completo reset delle cose fatte e di sensibilizzare chi sarà deputato a gestire la modernizzazione della PA a non essere tentato da nuove rivoluzioni ma a condividere un percorso capace di valorizzare le cose già fatte ed individuare il metodo migliore per aggiungerne di nuove.
Per fare questo, abbiamo progettato l’intera Manifestazione affinché possa essere un momento di confronto, di elaborazione e di proposizione per la redazione di un libro bianco da consegnare al nuovo governo: dai convegni, ai laboratori, ai momenti di lavoro collaborativo. Tra le diverse iniziative in cantiere per la giornata finale abbiamo organizzato un grande OST, Open Space Technology (un metodo che stiamo continuando a sperimentare con grande successo) a cui stiamo invitando i diversi attori, locali e nazionali, pubblici e privati e del terzo settore direttamente impegnati sui temi dell’innovazione.
Da qui a Maggio la strada è ancora lunga, ma è soprattutto in queste settimane, in cui la politica si dedicherà a fare programmi e a prendere impegni, che è importante concentrare l’attenzione sui temi dell’innovazione e della trasformazione digitale. Noi ci proveremo, promuovendo e condividendo riflessioni, testimonianze e analisi già dai prossimi giorni. Non lo faremo da soli ma con quanti di voi vorranno proporre un contributo e partecipare a questo momento ma, soprattutto, lo faremo di concerto con le diverse anime all’interno del nostro gruppo Digital360 affinché la riflessione possa essere a tutto campo e condivisa da tutti gli attori coinvolti dal futuro del nostro paese: cittadini, aziende e istituzioni.