Giustizia digitale al tribunale di Roma

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Ieri mattina 17 marzo il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta e il Ministro della Giustizia Angelino Alfano hanno presentato il nuovo sistema informatico del Tribunale di Roma che consente di velocizzare il lavoro degli operatori della giustizia (avvocati, cancellieri, ecc.) rendendo più sicure tutte le comunicazioni; migliorare la qualità del lavoro delle cancellerie, accorciare i tempi delle sentenze.

18 Marzo 2010

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Redazione FORUM PA

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Ieri mattina 17 marzo il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta e il Ministro della Giustizia Angelino Alfano hanno presentato il nuovo sistema informatico del Tribunale di Roma che consente di velocizzare il lavoro degli operatori della giustizia (avvocati, cancellieri, ecc.) rendendo più sicure tutte le comunicazioni; migliorare la qualità del lavoro delle cancellerie, accorciare i tempi delle sentenze.

La digitalizzazione e la navigabilità di tutti gli atti depositati presso la cancelleria del Giudice per le indagini preliminari e riesame del Tribunale di Roma diventa una realtà che determinerà importanti risparmi di carta, toner e tempo.

L’importante traguardo è stato raggiunto grazie al coordinamento tra Governo, Pubblica Amministrazione, Tribunale e Avvocatura, individuando i comuni obiettivi da raggiungere in tempi brevi e senza oneri gravosi. Si è messa in atto, insomma, una piccola, ma rilevante rivoluzione culturale. Il progetto, infatti, s’iscrive nel quadro delle iniziative volte all’attuazione del Protocollo di intesa che gli stessi Ministri Brunetta e Alfano avevano siglato nel novembre del 2008 per semplificare e velocizzare la trasmissione elettronica di atti riguardanti il Tribunale.

Nel progetto di digitalizzazione riveste un ruolo di primo piano l’utilizzo della PEC (Posta elettronica certificata) da parte del Tribunale di Roma verso gli Avvocati di Roma. Entrando nello specifico, il progetto soddisfa i requisiti di protezione e sicurezza, sia nella fase d’ingresso che d’uscita. Le comunicazioni tra i magistrati o i cancellieri e gli avvocati, relativamente al trasferimento di documenti o atti giudiziari dal tribunale verso gli avvocati, dovranno avvenire d’ora in poi sempre tramite la PEC. In questa fase di prima attuazione sarà possibile inviare tramite la PEC o, in alternativa, via fax gli avvisi al difensore dell’udienza di Riesame o di Appello, gli avvisi di eventuale differimento di data udienza, i dispositivi di ordinanza che decide sul Riesame o sull’Appello, le motivazioni del provvedimento adottato, la rimessione del procedimento nel ruolo. Alla Posta elettronica certificata presto saranno affiancati altri importanti progetti, tra cui il pagamento online dei diritti di copia e la possibilità di scaricare dalla rete gli atti stessi. Tutto questo per andare sempre più nella direzione della dematerializzazione degli scambi informativi: non serviranno più tonnellate di carte e giorni di attesa ma sarà sufficiente un solo click in tempo reale.

"Il programma di Giustizia Digitale" ha dichiarato il Ministro Brunetta. "È costato molto poco: qualche centinaia di migliaia di euro, non milioni. E le modifiche legislative necessarie sono state solo dei ritocchi, apportati per decreto, alla fine del 2009. Si tratta, quindi, di una soluzione facilmente esportabile ovunque. Non abbiamo fatto la rivoluzione, certo, ma forse qualcosa di più: abbiamo dimostrato che si può ottenere molto con poco, se solo si mettono in campo conoscenze, capacità e volontà".

FONTE: Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

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