Scuola digitale: l’accesso come prerequisito all’innovazione, ecco il progetto
Nell’ambito della Convenzione Consip Reti Locali 5, volta alla fornitura di prodotti e servizi per la realizzazione, manutenzione e gestione di reti local, TIM con la tecnologia Huawei ha avviato, a marzo 2016, un’importante attività di infrastrutturazione degli edifici scolastici
19 Dicembre 2017
Eleonora Bove
A marzo 2016 TIM, anche con il supporto della tecnologia Huawei, ha avviato un’importante attività di infrastrutturazione degli edifici scolastici su tutto il territorio italiano. Tra gli obiettivi del progetto: garantire un equo accesso alla rete, rafforzare i servizi digitali del territorio e facilitare la gestione delle attività amministrative. Le attività si sono inserite nell’ambito della Convenzione Consip Reti Locali 5, volta alla fornitura di prodotti e servizi per la realizzazione, manutenzione e gestione di reti locali. La Convenzione ha permesso alle scuole di scegliere tra varie componenti di fornitura e di servizio (dato a vari livelli selezionabili dall’utente), soddisfacendo così richieste di semplice fornitura di prodotti, rinnovo o adeguamento di infrastrutture attive/passive esistenti. Tramite la Convenzione è stato anche possibile realizzare per le scuole reti pronte per il trasporto di servizi innovativi di rapida evoluzione (come ad esempio Voip, Videoconferenza su IP, Videosorveglianza, Soluzioni di automazione di edificio). Ne è derivato un rilevante beneficio economico per gli Istituti scolastici che hanno avuto accesso a soluzioni tecnologiche di ultima generazione a prezzi concorrenziali rispetto al mercato privato.
Dotare gli edifici scolastici di un’infrastruttura digitale significa abilitare una scuola inclusiva e digitale, in linea con le esigenze espresse oggi dal mercato del lavoro e auspicate dal legislatore nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Con le AZIONI #1, #2 e #3 il Piano aveva, infatti, individuato questi primi obiettivi di sviluppo: fibra per banda ultralarga per ogni scuola; cablaggio interno di tutte le scuole (LAN/W-LAN) e diritto a internet. Già il Piano Nazionale Banda Ultralarga del Mise, pubblicato in una prima versione a marzo 2015 e tra i documenti in materia più importanti del Governo, riconosceva l’importanza strategica dell’accesso alla rete per tutti: è da qui che è partita la sfida dell’educazione nell’era digitale, formalizzata dal Miur e dal Mise in un protocollo d’intesa che prevede che, entro il 2020, tutti i plessi scolastici siano raggiunti dalla fibra ottica.
Perché è necessario un partenariato per una nuova scuola
La Buona Scuola (legge n.107/2015) è un percorso condiviso di innovazione culturale, organizzativa, sociale e istituzionale in cui il digitale è “strumento abilitante, connettore e volano di cambiamento”. Non può esserci innovazione senza una moderna infrastruttura tecnologica che dia nuove connessioni, energia e capacità alla didattica. Le nuove tecnologie sono condizione imprescindibile per ambienti propedeutici agli apprendimenti attivi, a nuovi modelli di interazione didattica che avvicinino gli studenti al mondo del lavoro, rafforzando le competenze relative alla comprensione e alla produzione dei contenuti. L’impegno di tutti gli attori che a vario titolo intervengono nello sviluppo sociale ed economico del Paese è prioritario. Connettere in Rete l’intera scuola italiana non sarebbe possibile solo attraverso il mandato del Miur, richiede azioni sinergiche in cui aziende leader del settore lavorino di pari passo ad interventi pubblici. Una sorta di “partenariato permanente che renda la nostra scuola capace di sostenere il cambiamento e l’innovazione”, recita il Pnsd.
TIM e Huawei hanno lavorato in questa direzione: realizzare, ampliare o in alcuni casi adeguare le infrastrutture di rete LAN e Wireless LAN delle scuole su tutto il territorio nazionale. Il fine è stato trasformare gli spazi interni agli edifici scolastici, in aree con connettività cablata e senza fili per la fruizione di risorse digitali nella didattica in classe e per le attività amministrative (come ad esempio il Registro elettronico del docente). Sono, infatti, le carenze strutturali e infrastrutturali il vero ostacolo all’utilizzo diffuso di risorse e ambienti digitali.
Le soluzioni adottate garantiscono la massima protezione su tutti i fronti di accesso (che sia LAN o wireless), affinché sia gli studenti che i docenti possano utilizzare a scuola i propri dispositivi personali senza rischi, così come previsto dal Piano nazionale Scuola Digitale. Particolari blocchi sono stati inoltre previsti per contenuti e applicazioni non idonei alla didattica. Inoltre il progetto complessivo, seppur nella specificità di ogni singolo istituto, si è basato su una forte standardizzazione dei processi, che ha permesso di realizzare in tempi molto rapidi ogni singola connessione.
Scuole in rete: a che punto siamo
La rilevazione sull’anno scolastico 2014-2015 effettuata dall’Osservatorio tecnologico gestito dal MIUR, riporta che il 70% delle 326.000 aule, presenti nei plessi scolastici attivi oggetto di analisi, è connessa in Rete in modalità cablata o wireless. Mentre l’82,5% dei laboratori (sul totale di 65.650) è connesso in Rete in modalità cablata o wireless. Un aggiornamento al 2017 di questi dati ci viene restituito, con maggiore dettaglio, dall’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano che, in collaborazione con l’ANP – Associazione Nazionale Dirigenti e Alte professionalità della Scuola, ha realizzato tra gennaio e febbraio 2017 un’indagine volta a verificare il livello attuale di digitalizzazione dei processi organizzativi e gestionali interni alla scuola. Va da sé che il punto di partenza di questa analisi è la verifica del tipo di connessione utilizzata, essendo la copertura delle scuole con infrastruttura in banda ultralarga la precondizione per la realizzazione delle azioni previste dal Pnsd. I risultati mostrano che seppur tutti i rispondenti siano dotati di connessione, nella maggior parte dei casi (55%) è di tipo DSL, nel 29% in fibra ottica, nel 21% tramite operatore wireless fisso WISP, mentre solo il 6% utilizza un modem tradizionale a 56 Kbps.
Importante rilevare che, secondo la ricerca del Politecnico di Milano, solo il 25% del campione imputa le difficoltà all’introduzione di soluzioni digitali nei processi e nella didattica alla scarsa disponibilità di soluzioni tecnologiche idonee. Significa che il progetto di infrastrutturazione realizzato da TIM, con il supporto di Huawei, è andato nella giusta direzione.
La tecnologia utilizzata: un dettaglio
Circa 25000 Access Point, 1000 Firewall e quasi 2000 switch e Access Controller. Sono questi i numeri della tecnologia Huawei impiegata nel progetto. Per le reti wi-fi l’azienda ha utilizzato prodotti di categoria Enterprise pensati per scenari ad alta densità di utilizzo, con applicazioni di accesso e di videosorveglianza per una gestione sicura, centralizzata e semplificata del hardware. I prodotti Access Point (sia da indoor che da outdoor) che forniscono l’accesso WLAN alla rete sono di ultima generazione, con prestazioni fino a 1,75Gbps che garantiscono tempi di download e upload eccellenti e un’alta qualità di video streaming. Il controllo e la loro gestione è centralizzata e affidata ad un Access Controller che ne velocizza e ne semplifica l’installazione e la configurazione. Questo permette di avere da un unico punto di accesso un quadro completo dell’andamento di tutta la infrastruttura di rete. Con il supporto del software eSight, presente in convenzione come Network Management System, la configurazione, il provisioning e il monitoraggio della rete sono fortemente semplificati, con un’ottimizzazione delle prestazioni. In pratica il software è dotato di una funzionalità di diagnostica intelligente che identifica i guasti nei dispositivi della stazione lato utente (STA) causati da configurazioni sbagliate, come ad esempio errate impostazioni dell’adattatore di rete wireless o impostazioni non corrette dell’assistenza del sistema. Attraverso visualizzazioni topologiche degli access controller (AC) e degli access point (AP) corredate da dati su utilizzo, prestazioni e interferenze, si hanno dettagli immediati sullo stato della Wireless LAN.
A supporto il WMM per una corretta allocazione delle risorse radio ai diversi servizi trasportati, con mappatura delle priorità sull’interfaccia wireless e via cavo. L’implementazione è stata semplificata attraverso l’utilizzo di switch, conformi con IEEE 802.3af/at e presenti in Convenzione, che potessero telealimentare gli Access Point attraverso il cablaggio strutturato realizzato.
La sicurezza e la protezione da minacce esterne è garantita da un apparato multi purpose Next Generation Firewall USG6310, certificato ICSA Labs e NSS Labs, che integra funzionalità di application firewall, VPN (IPSec, SSL, L2TP, MPLS, GRE VPN), intrusion prevention/detection (signature-based, identificando oltre 5000 vulnerabilità), antivirus (cinque milioni di Virus/Troyan con database aggiornato quotidianamente), Data Leak Prevention (identificazione e filtro su oltre 120 tipi di files e contenuto), SSL Decryption, Anti-DDOS (dieci tipi di attacchi DDos), Application Control e Url filtering (predefined URL category database da ottantacinque milioni di URL).
Conclusioni
La moderna infrastruttura tecnologica realizzata da TIM e Huawei ha contributo ad abilitare il futuro di una nuova scuola, che accoglie in tutte le attività della vita scolastica, dalla didattica all’amministrazione, l’innovazione come processo permanente e strutturato.