Il Servizio sanitario regionale per lo sviluppo sostenibile
Promuovere un sistema integrato di gestione dell’energia e sottoscrivere, "il patto per l’uso razionale dell’energia", un insieme di impegni per Aziende sanitarie e operatori, all’interno del quale si colloca anche una campagna informativa rivolta ai 60 mila dipendenti del Servizio sanitario regionale "Io spengo lo spreco", dieci buone abitudini di consumo responsabile. Se ne parla il 20 maggio a Modena, in un convegno promosso da Regione e Azienda Usl a cui partecipano l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni, il direttor
4 Giugno 2008
Redazione FORUM PA
Promuovere un sistema integrato di gestione dell’energia e sottoscrivere, "il patto per l’uso razionale dell’energia", un insieme di impegni per Aziende sanitarie e operatori, all’interno del quale si colloca anche una campagna informativa rivolta ai 60 mila dipendenti del Servizio sanitario regionale "Io spengo lo spreco", dieci buone abitudini di consumo responsabile. Se ne parla il 20 maggio a Modena, in un convegno promosso da Regione e Azienda Usl a cui partecipano l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni, il direttore generale sanità e politiche sociali della Regione Leonida Grisendi, amministratori e tecnici di altre Regioni, oltre ad operatori delle Aziende sanitarie emiliano-romagnole e al responsabile del Servizio strutture sanitarie e socio sanitarie della Regione Fabio Rombini.
L’iniziativa si inserisce nel Piano energetico regionale e, in particolare, nel programma "Il Servizio sanitario regionale per lo sviluppo sostenibile", un programma a cui partecipano tutte le Aziende sanitarie che si articola in due progetti: il primo mirato alla qualificazione dei consumi energetici e all’innovazione tecnologica; il secondo al miglioramento del processo di gestione ambientale, in particolare in materia di trattamento dei rifiuti sanitari con riduzione delle quantità prodotte.
Il tema della sostenibilità ambientale è peraltro già entrato, negli ultimi anni, nei processi delle Aziende sanitarie che riguardano gli aspetti strutturali e impiantistici. Il riutilizzo del calore che deriva da residui di produzione dell’energia elettrica (cogenerazione), il controllo di alcune apparecchiature e dell’illuminazione attraverso sistemi di automazione (la domotica), l’uso dell’energia solare per la produzione di acqua calda e di energia elettrica (pannelli solari e pannelli fotovoltaici) sono esperienze che si stanno diffondendo in tutta la regione.
Sono poi attualmente in fase di studio 14 progetti per realizzare impianti fotovoltaici (per un investimento di 5 milioni di euro) e 6 impianti di cogenerazione (11,6 milioni di euro, l’investimento complessivo).
L’uso corretto dell’energia permette di risparmiare risorse da dedicare al miglioramento dei servizi: basti pensare che un calo dei consumi energetici dell’1% consentirebbe di risparmiare 1 milione di euro all’anno (oltre a ridurre di circa 4 mila tonnellate l’emissione in atmosfera di anidride carbonica).
FONTE: Regione Emilia Romagna