Spid attivo a Venezia, ecco come procede (e che cosa migliorare)

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Il Comune di Venezia ha scelto di rendere disponibili da subito servizi “massivi”, per rendere più agevole quel networking effect per il quale più servizi importanti vengono messi a disposizione, più credenziali SPID verranno richieste da cittadini e imprese, più le PA saranno portate a digitalizzare i servizi. Un processo virtuoso

20 Giugno 2016

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Alessandra Poggiani, direttore generale di Venis

Il Comune di Venezia con la sottoscrizione del 3 marzo della convenzione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), è la prima amministrazione locale ad aver aderito formalmente a SPID. Ad aprile Venezia è stato il primo comune d’Italia ad attivare il Sistema Pubblico d’Identità Digitale disponibile gratuitamente per cittadini e imprese. Oggi a Venezia con SPID è già possibile accedere gratuitamente alla rete wi-fi cittadina VeniceConnected, iscriversi agli Asili Nido, alle Scuole dell’Infanzia, verificare i pagamenti delle rette e accedere al Trasporto Scolastico.”

Stiamo attivando tanti altri servizi, collegando SPID ai servizi tributari: Sportello Telematico per Imu, Tari, Tasi, visualizzazione delle pratiche edilizie e notifiche sullo stato di avanzamento, Sportello Telematico per l’Imposta di Soggiorno e lo Sportello del Trasportatore. Un unico login per accedere ad un vero e proprio ecosistema digitale.

Venezia è stata la prima amministrazione locale ad aver adottato questa “rivoluzione digitale”, ma gradualmente tutte le amministrazioni dovranno adeguarsi. Entro il 2017 oltre 8.000 comuni italiani dovranno attivare SPID. Un obiettivo complesso, se pensiamo ad esempio ai comuni che hanno pochissimi abitanti e dovranno in qualche modo attrezzarsi o consorziarsi.

SPID è una sfida importante, sia tecnologica che culturale. In Italia il divario delle competenze digitali tra generazioni è ancora molto ampio, ma sono convinta che le persone utilizzeranno SPID solo quando saranno disponibili tanti servizi di grande rilevanza pubblica. Il Comune di Venezia ha scelto di rendere disponibili da subito servizi “massivi”, come sono quelli scolastici oppure tributari, per rendere più agevole quel networking effect per il quale più servizi importanti vengono messi a disposizione, più pin verranno richiesti; più credenziali SPID verranno richieste da cittadini e imprese, più le PA saranno portate a digitalizzare i servizi. Un processo virtuoso.

Servono anche campagne di comunicazione per spiegare al cittadino perché è più conveniente fare l’identità digitale piuttosto che fruire dei servizi allo sportello. Certamente la diffusione di servizi di portata nazionale come la precompilata dell’Agenzia delle Entrate aiuta a diffondere la conoscenza di SPID, ma sono ancora pochi i servizi massivi offerti.

Più Identity Provider faranno parte del sistema e maggiore beneficio ne deriverà per tutti. È importante che i servizi pubblici siano gratuiti per tutti, solo così SPID può diventare uno strumento centrale per l’intero sistema paese. Gli Identity Provider hanno altri modi per valorizzare giustamente il loro investimento come l’aumento di traffico, il reach potenziale, l’upselling o cross-selling di altri servizi. Attraverso SPID si crea fiducia nelle transazioni online sicure, con benefici diretti per gli imprenditori che usano il digitale.

Attenzione alla user experience! Oltre alla password unica è necessario favorire l’accesso ai servizi online dei cittadini attraverso un’interfaccia che agevoli la fruizione dei servizi stessi, definendo una identità coerente per la PA. Per questo a Venezia stiamo facendo una revisione della presenza web del Comune per assicurare una semplice fruizione dei servizi anche in mobilità. I servizi digitali pubblici devono diventare semplici e piacevoli da usare come quelli privati. Ci riusciremo!

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