Contributo “Facciamo rete!” di F. Crespi
Concordo con molte delle cose che scrivi e trovo molto stimolante l’idea di mettere al centro il concetto di “rete”. Addirittura pensavo che potrebbe essere ancor più esplicitato. Provo a riassumere rapidamente quelli che secondo me sono i tratti salienti del tuo ragionamento e a trarne le mie conclusioni.
2 Novembre 2010
Francesco Crespi
Concordo con molte delle cose che scrivi e trovo molto stimolante l’idea di mettere al centro il concetto di “rete”. Addirittura pensavo che potrebbe essere ancor più esplicitato. Provo a riassumere rapidamente quelli che secondo me sono i tratti salienti del tuo ragionamento e a trarne le mie conclusioni.
- L’innovazione è un processo distribuito e la produzione di nuova conoscenza ha carattere collettivo
- Gli attori di tale processo sono quindi molteplici. Tu individui i principali. Forse qui un riferimento all’approccio dei Sistemi Nazionali dell’Innovazione (Lundvall, 1988) o, ancor di più, a quello della Tripla Elica (Etzkowitz e Leydesdorff, 1997) potresti inserirlo.
- Per questo motivo, specie in un contesto di stagnazione/declino, è necessario mettere a sistema (fare rete) tutti gli attori del processo innovativo.
- La politica, nei vari livelli di governo, deve farsi promotrice dello sviluppo di reti al fine di favorire l’innovazione nei territori e la competitività del Sistema Italia.
- Meglio se tutto questo viene fatto riconoscendo il ruolo di bene comune della conoscenza. (Qui parli di open data e non ho capito se assimili questa nozione al concetto di open source che rappresenta uno straordinario caso di bene “sostenibile”.)
A questo punto la “mission” di Forum PA diventa quella di favorire la formazione di reti tra gli attori dell’innovazione. La nozione di Piattaforma Tecnologica potrebbe applicarsi al caso. Forum PA non è più una “vetrina” di buone pratiche etc… ma diventa una piattaforma essa stessa quale hub di collegamento dei vari attori. Ognuno di essi costituisce un ramo della piattaforma che fornisce gli strumenti di collegamento, ovvero organizza il tavolo di discussione, seleziona gli attori, definisce gli argomenti e il linguaggio (nota che tali competenze rappresentano esse stesse una tecnologia in senso lato). Inoltre, in questo caso si possono generare le cosiddette “esternalità di rete”: più sono le entità connesse alla rete più aumenta il valore/utilità della piattaforma e l’interesse a far parte della rete.
L’obiettivo quindi del prossimo Forum potrebbe veramente essere quello di favorire la nascita di qualche rete su alcuni temi specifici. Non so se è prassi ma, ad esempio, i politecnici o altri centri di ricerca pubblici potrebbero presentare nei loro spazi le tecnologie che stanno sviluppando. In particolare questo potrebbe essere fatto per temi selezionati tipo le tecnologie ambientali per il risparmio energetico, le fonti rinnovabili o la riduzione di emissioni. Questo è un campo in forte espansione dove il public procurement dovrebbe avere un ruolo importante in futuro.
In questo contesto “attivo” lo slogan “Fare rete!” potrebbe anche diventare “Facciamo rete!”, ma gli esperti di comunicazione siete voi…