Ecco come sarà la farmacia del futuro, tra crisi e visioni innovative
Le farmacie alla ricerca di un nuovo ruolo e di nuovi business: andiamo nella direzione della “farmacia dei servizi”, quella dove oltre ad acquistare farmaci ed altri prodotti potremo accedere a servizi di accesso al SSN (prenotazioni, ritiro referti) ma anche fare teleconsulto e diagnostica
16 Settembre 2016
Valentino Moretto, consulente rete di farmacie salentine e Mimmo Di Tolla, presidente Ordine Farmacisti Lecce
Secondo una ricerca SoSe (s.p.a. con partecipazione del MEF e di Banca d’Italia) analizzando i dati di bilancio delle farmacie italiane si evince che esse non hanno recuperato il livello di competitività e di ricavi pre-crisi (ante 2008) nonostante si registri una lieve ripresa rispetto al 2012 anno di massimo picco negativo. Il sistema delle farmacie italiane inoltre ha fatto registrare, nel 2014, ricavi stimati in 18,7 miliardi di euro in gran parte derivanti dall’attività di vendita. Le farmacie rappresentano un comparto dove i livelli occupazionali sono in leggera crescita e dove la crisi si sia fatta più pesante proprio al diminuire del numero di addetti occupati. La ricerca evidenza infatti come siano le piccole farmacie ad aver subito il più forte taglio dei ricavi nei sei anni della crisi (-15,4%). D’altro canto la perdita si riduce al -1,2% dei ricavi nelle farmacie con oltre 4 addetti. Dal punto di vista della redditività, la perdita risulta attorno al 10,5% per le farmacie fino a 4 addetti; oltre questa soglia, la perdita di reddittività risulta quasi dimezzata (-5,6%). “Geograficamente” le farmacie che hanno sofferto di più la crisi sono quelle dell’area meridionale e insulare poiché risultano essere più piccole per addetti e per superficie occupata.
Se i dati economico-finanziari della farmacia appaiono contrastanti altrettanto non sembra essere per il bilancio sociale e di comunità che le farmacie generano. Secondo il bilancio sociale Utifar 2015, presentato a maggio 2016, entrano nelle 18.000 farmacie italiane fino a 3 milioni di cittadini al giorno con tempi di risposta medi tra i 5 e gli 8 minuti. Almeno 2/3 degli utenti giornalieri si reca in farmacia per consulenza sulla salute che impiegano circa 2 ore al giorno per addetto con un costo complessivo medio di 10 mila euro/anno per addetto per farmacia.
Sempre dallo stesso report si evince che, in tema di prevenzione, le farmacie sembrano assumere una chiave strategica per l’intero SSN, ed ancor di più per il cittadino: circa il 70% organizza giornate di prevenzione con una media di 10,3 giornate l’anno e con circa 4 milioni di cittadini sottoposti a test e controlli di prevenzione (stima costi di prevenzione risparmiati dal SSN per 10,1 milioni di euro).
Non trascurabili gli impatti che le farmacie generano sul territorio, dal punto di vista prettamente sociale: il sistema delle farmacie ha fatto donazioni economiche, in forme e modalità diverse, per 12 milioni di euro e di farmaci per altri 2 milioni di euro nel 2015. Oltre il 50% dei costi in servizi delle farmacie ricade sul territorio di appartenenza con un indotto stimato di circa 600 milioni di €.
I numeri e i bilanci economici, finanziari e sociali confermano come le farmacie rappresentino per qualità, quantità e ampiezza dei servizi offerti un presidio sanitario pubblico imprescindibile nell’offerta sanitaria complessiva dei territori.
Quale innovazione e futuro quindi per le farmacie italiane?
Difficile risposta alla luce del fatto che alle farmacie vengono richiesti sempre più servizi e prestazioni in un contesto di grande incertezza normativa ed economica. I tagli alla spesa farmaceutica pubblica, la distribuzione diretta dei farmaci da parte di strutture pubbliche, il ddl concorrenza, il rinnovo della convenzione farmaceutica sono solo alcune delle sfide che le farmacie stanno affrontando. In particolare il rinnovo della convenzione farmaceutica appare uno snodo fondamentale per capire verso quale modello di business le farmacie dovranno riorientarsi. Andranno, in definitiva, ridefinite le modalità di erogazione dei farmaci e soprattutto dei nuovi servizi in farmacia (Legge 69/2009 e D.Lgs 153/2009) e con quali modalità si ricollocherà la farmacia nella distribuzione del farmaco biotecnologico e del presidio di assistenza integrativa, nel rafforzamento dell’assistenza territoriale, questi, sono solo alcuni temi che non possono più vedere la farmacia come “risorsa di welfare a costo zero per lo Stato” ma al contrario protagonista di modelli di business nuovi in un sistema sanitario complessivamente più evoluto.