Horizon 2020 al giro di boa: uno sguardo alle performance della PA italiana

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Lo scorso 18 luglio, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) ha diffuso il primo studio sulla partecipazione italiana a Horizon 2020. I contributi ricevuti dall’Italia ammontano a circa 1,7 miliardi di euro, 5° posto assoluto in termini di budget assegnato. Sono oltre 5 mila i partecipanti italiani ammessi a finanziamento, tra cui 328 pubbliche amministrazioni

26 Luglio 2017

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Andrea Baldassarre

Lo scorso 18 luglio, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) ha diffuso il primo studio sulla partecipazione italiana a Horizon 2020, il programma quadro per la ricerca e l’innovazione della Commissione Europea. Con una dotazione finanziaria di quasi 80 miliardi di euro per un periodo di 7 anni (2014-2020), Horizon 2020 rappresenta il più grande programma mai realizzato dall’UE. Il Programma è articolato in tre grandi pilastri (1. Eccellenza scientifica, 2. Leadership industriale, 3. Sfide per la società), che assorbono l’89% circa del budget complessivo, e da 5 programmi trasversali.

L’analisi di APRE, condotta su un totale di 355 call chiuse prima del 28 febbraio scorso e afferenti ai work programme biennali 2014-2015 e 2016-2017, fornisce un quadro completo e dettagliato della partecipazione italiana al Programma in termini di proposte presentate e contributi finanziari ricevuti. Due, in particolare, gli indicatori utilizzati per misurare le performance dei diversi Paesi aderenti al Programma:
  • il tasso di successo dei partecipanti, ovvero il rapporto tra le partecipazioni alle proposte effettivamente finanziate (retained for funding) e le partecipazioni alle proposte presentate e ammesse alla fase di valutazione (elegible);
  • il tasso di successo finanziario, ovvero il rapporto tra il contributo finanziario accordato e il contributo finanziario richiesto in sede di presentazione della proposta progettuale.

Scarica qui il rapporto di apre “Una panoramica sulla partecipazione italiana a Horizon 2020”

L’italia in Horizon 2020: il quadro generale
Nei primi anni del programma Horizon 2020 sono stati concessi contributi finanziari per oltre 21 miliardi di euro (pari a circa il 25% del totale previsto del programma), di cui circa 1,7 miliardi destinati all’Italia (pari all’8% del budget totale assegnato). Se si considerano anche i dati relativi alle proposte retained for funding ancora in fase di grant preparation, il contributo finanziario destinato ai partecipanti italiani sfiora gli 1,8 miliardi, ponendo il nostro Paese al 5° posto assoluto in termini di budget assegnato.

L’Italia è inoltre il secondo Paese per numero di partecipanti nelle propose progettuali (42.408) e il 4° in termini di partecipazione a progetti finanziati (5.042 beneficiari su un totale di 55.141), con un tasso di successo complessivo dei partecipanti pari al 11,9%, inferiore al 14,8% fatto registrare dal totale dei Paesi aderenti al Programma. L’Italia, come evidenziato dal report, si presenta quindi come uno dei Paesi più attivi su Horizon 2020, ma presenta livelli di qualità nella partecipazione ancora non paragonabili a quelli fatti registrare dai top performer europei (Belgio 18,1%, Francia 17,5%, Germania 16,4%).

Tipologie di soggetti finanziati: le performance della PA
I dati di APRE forniscono un quadro della partecipazione al Programma relativo non solo ai Paesi nel loro complesso, ma anche alle singole categorie di beneficiari, consentendo una prima e fondamentale misurazione delle performance delle Pubbliche Amministrazioni (Public Bodies) che hanno risposto alle varie call, nonché un confronto con quelle fatte registrare dal settore privato (grandi aziende e PMI) e dal mondo della ricerca. A tal riguardo, occorre evidenziare come nella categoria Public Bodies vengano ricondotte tutte le amministrazioni pubbliche (centrali e locali), ad esclusione dei centri di ricerca e delle istituzioni universitarie, ricondotte rispettivamente alle specifiche categorie Research Organisations e Higher or Secondary Education Establishments.

Guardando al Programma nel suo complesso, gli enti pubblici che hanno preso parte a proposte ammesse a finanziamento sono stati 3.530, che hanno complessivamente ricevuto un contributo finanziario superiore ai 923 milioni di euro, mentre sul fronte italiano le amministrazioni finanziate sono state 328 (pari al 9,3% del totale delle PA europee vincitrici), per un contributo finanziario superiore ai 77 milioni di euro.

La quota di enti pubblici sul totale dei partecipanti ammessi a finanziamento nel nostro Paese è quindi in linea con quella registrata negli altri Paesi aderenti a H2020 nel loro complesso (6,5% contro 6,4%), mentre il dato italiano relativo alla percentuale di finanziamento destinato alle PA risulta leggermente superiore a quello Europeo (4,3% contro 3,5%).

La PA e le Societal Challenges: un focus sul pilastro 3

Gli enti pubblici ottengono i risultati migliori nel Pilastro 3 – Societal Challenges, sia in termini di partecipazioni vincenti che di contributo finanziario ricevuto (vedi tabella 1).

Tabella 1: Enti pubblici in Horizon 2020
Tabella 1: Enti pubblici in Horizon 2020

Fonte: elaborazione FPA su dati APRE

Un dato non sorprendente, se si considera che le 7 grandi sfide sociali individuate dalla Commissione europea affrontano le tematiche di maggiore rilevanza per il settore pubblico (e contengono quindi le call più appetibili per le amministrazioni):
  • SC1: salute, cambiamento demografico e benessere
  • SC2: sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e delle acque interne e bioeconomia
  • SC3: energia sicura, pulita ed efficiente
  • SC4: trasporto intelligente, verde e integrato
  • SC5: azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime
  • SC6: società inclusive, innovative e riflessive
  • SC7: società sicure – proteggere la libertà e la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini
Su un totale di 23.867 partecipanti retained for funding sul Pilastro 3, sono 2.408 gli enti pubblici europei ad essere stati ammessi a finanziamento (10,1%), per un contributo finanziario complessivo superiore ai 687 milioni di euro, pari al 7,7% del totale dei finanziamenti concessi sul terzo pillar del Programma (circa 8,8 miliardi di euro).
Focalizzando nuovamente l’attenzione sulle performance della PA italiana, sono 233 gli enti pubblici sul totale di 2.356 partecipanti italiani ammessi a finanziamento nell’ambito del Pilastro 3, pari al 10% del totale dei partecipanti italiani e al 9,7% del totale degli enti pubblici europei vincitori. Il contributo ricevuto dagli enti pubblici italiani sul terzo Pilastro ammonta invece a oltre 57 milioni di euro, pari al 7% del totale dei contributi ricevuti da tutti i partecipanti italiani e al 8,4% del totale dei contributi ricevuti dagli enti pubblici europei nell’ambito delle sette societal challenges.
Se in termini assoluti le performance delle PA italiane risultano distanti da quelle fatte registrare da altre categorie di soggetti per numero di partecipazioni a proposte eleggibili (1.108) e finanziate (233), lo stesso non può dirsi riguardo alle percentuali di successo nelle partecipazioni, rispetto alle quali le amministrazioni ottengono i risultati migliori, con un tasso di successo pari al 21%, contro il 16,3% delle grandi aziende private e il 15,8% dei centri di ricerca (vedi Tabella 2).

Tabella 2: Partecipazioni Pilastro 3Tabella 2: Partecipazioni Pilastro 3
Fonte: elaborazione FPA su dati APRE

Un dato confermato anche a livello di singole sfide (vedi figura 1), dove gli enti pubblici risultano essere la categoria di soggetti più efficienti nel presentare proposte in ben 5 delle 7 societal challenges, in alcuni casi con % di successo particolarmente elevate, come nel caso del SC2 Food (35,4%) e SC5 Environment (34,3%), ma anche nella SC7 Security, dove le amministrazioni risultano essere anche la categoria di partecipanti più presenti in termini assoluti (42).

Particolarmente interessante è anche il dato sulle performance delle PA italiane nella sesta sfida, Inclusive society, che comprende un ampio ventaglio di settori di policy di particolare rilevanza: dai nuovi modelli di governance alle sfide occupazionali e generazionali, dalla valorizzazione del patrimonio culturale alla cooperazione internazionale in tema di ricerca, dalle soluzioni ICT nel settore dell’e-government, alla riduzione delle disuguaglianze, la promozione della giustizia, della democrazia e della società civile, ecc.

Anche nell’ambito di questa articolata e complessa “sfida”, gli enti pubblici si distinguono come la categoria di soggetti più efficienti in termini di partecipazione, facendo registrare il più elevato rapporto tra proposte vinte e proposte presentate (8,7%), a dimostrazione di “un sistema italiano di enti pubblici che partecipa in vario modo alle proposte”, spesso in qualità di users che “ospitano i test per la validazione dei risultati della ricerca”, a volte in qualità di partecipanti ai “processi di co-creazione delle metodologie di ricerca, essendo loro in molti dei casi coloro che dovranno utilizzare i risultati finali della ricerca per elaborare evidence-based policy”.

Figura 1: Tasso di successo dei partecipanti per categoria – Pilastro 3
Fonte: elaborazione FPA su dati APRE

Leggermente inferiori le performance sotto il profilo finanziario, rispetto al quale gli enti pubblici fanno comunque registrare il secondo miglior rapporto tra contributi ottenuti (57,7 M) e contributi richiesti (337,7 M), subito dietro le grandi aziende (17,1% contro 20,08%), confermandosi inoltre come la categoria di partecipanti con il miglior tasso di successo finanziario in 4 delle 7 societal challenges (SC1 – Health, SC5 – Environment, SC6 – Inclusive society, SC7 – Security; vedi figura 2).

Figura 2: Tasso di successo finanziario per categoria di partecipanti – Pilastro 3Figura 2: Tasso di successo finanziario per categoria di partecipanti - Pilastro 3

Fonte: elaborazione FPA su dati APRE

In conclusione, dal quadro delineato da APRE emergono dati sicuramente incoraggianti riguardo alla capacità delle Pubbliche Amministrazioni italiane di partecipare con successo ad Horizon 2020, in particolare nell’ambito del terzo Pilastro. Una valutazione tuttavia incompleta, in quanto limitata al solo contesto nazionale, che dovrà necessariamente arricchirsi di un ulteriore confronto tra le performance delle PA italiane e quelle degli altri Paesi aderenti al Programma.

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