Telemedicina e Cooperazione decentrata, l’impegno del Veneto
Le politiche sanitarie sono un settore fondamentale della Cooperazione decentrata. La telemedicina ben si presta ad essere strumento di efficace ed efficienza in questo campo. L’esperienza della Regione Veneto lo dimostra. Approfondiamo con il contributo dell’Assessore alle Politiche Sanitarie Francesca Martini, l’approccio dell’impegno veneto e le valutazioni alla base dei progetti di telemedicina intrapresi, dal respiro internazionale
4 Febbraio 2008
Chiara Buongiovanni
Le politiche sanitarie sono un settore fondamentale della Cooperazione decentrata. La telemedicina ben si presta ad essere strumento di efficace ed efficienza in questo campo. L’esperienza della Regione Veneto lo dimostra. Approfondiamo con il contributo dell’Assessore alle Politiche Sanitarie Francesca Martini, l’approccio dell’impegno veneto e le valutazioni alla base dei progetti di telemedicina intrapresi, dal respiro internazionale
L’approccio per la cooperazione decentrata nelle Politiche sanitarie della Regione Veneto
Lo sviluppo delle attività di cooperazione sanitaria decentrata risponde ad una duplice esigenza: la prima è la capacità del sistema sanitario veneto di agire come istituzione sanitaria in un contesto non più esclusivamente di portata locale ma internazionale, con nuovi Pattern Epidemiologici legati ai cambiamenti demografici, avviando nel contempo un’importante processo di confronto e di collaborazione con i sistemi sanitari e di Welfare degli altri Paesi e Regioni extraeuropei e del sud del mondo, valorizzando all’estero, anche per il tramite della collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Croce Rossa Italiana, il Dipartimento per la Protezione Civile il modello di sistema sanitario utilizzato in Veneto e le competenze delle risorse umane appartenenti al sistema sanitario regionale. La seconda è quella di sostenere le Istituzioni pubbliche e private che in Veneto, a vario titolo, operano nei progetti di cooperazione internazionale, secondo i principi di solidarietà espressi nell’apposita L.R. n. 55/1999. Un’ulteriore aspetto su cui la Regione si è fortemente impegnata negli ultimi anni è stato quello delle emergenze sanitarie internazionali, in particolare a seguito di crisi umanitarie legate a conflitti, terremoti o a calamità naturali. Tutto ciò ha permesso di sviluppare, tra il personale coinvolto, una specifica cultura degli interventi sanitari internazionali in situazioni critiche o del rimpatrio di feriti, attraverso la modalità Medevac, ora a disposizione anche per future emergenze nel nostro territorio.
I benefici per le popolazioni locali nel progetto Near to Needs – Timis – Romania
I benefici per la popolazione locale sono principalmente due:
1. La Regione del Veneto ha donato ai due maggiori Ospedali di Timisoara, cioè quello Municipale e quello Regionale, due Videobact, per la realizzazione del progetto "Near to Needs". Si tratta di strumentazione per la diagnostica sicura ed ad alto livello nel settore delle analisi chimico – cliniche e nel settore dei marcatori cardiaci per l’infarto, attraverso l’utilizzo dei cosiddetti " Point of care". La Regione ha curato la formazione del personale locale e tutta la strumentazione è ovviamente a disposizione, oltre che per il progetto, anche per la diagnostica rivolta alla popolazione generale.
2. Il progetto prevede la presenza di un medico, della Ulss di Treviso, in permanenza a Timisoara, per la gestione della raccolta dei dati epidemiologici e per la verifica della qualità della diagnostica con i "Point of Care", assicurando inoltre i collegamenti con il Veneto, dei clinici rumeni, per la "Consulenza in remoto" (Second Opinion), con cardiologi e laboratoristi principalmente dell’Ospedale di Treviso e Vicenza, ma anche con specialisti nel settore della Neurochirurgia a della Neuroradiologia, utilizzando un terminale del progetto europeo "Health Optimum".
Iniziative di telemedicina e partnership internazionali in cantiere per la Regione Veneto
Il progetto europeo "HEALTH OPTIMUM", rifinanziato nel 2007 dalla Commissione Europea con un contributo di euro 1.615.000, si propone di migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari di elevata qualità, attraverso l’utilizzo, lo sviluppo e la diffusione del teleconsulto tra l’Ospedale ed il territorio. Tale attività rientra tra le priorità dell’Amministrazione regionale nel settore dell’ICT in sanità per far si che la telemedicina possa, al pari dei migliori sistemi sanitari europei, costituire uno strumento importante per innovare in modo significativo le caratteristiche delle rete di offerta, avvicinando i servizi ai cittadini, rendendo disponibili ovunque sul territorio le migliori competenze specialistiche, e migliorando al tempo stesso l’efficienza delle strutture di erogazione. Vi è inoltre la consapevolezza che questi progetti debbano uscire dalla logica della sperimentazione per divenire finalmente sistemi a regime, stabilmente integrati nell’organizzazione del sistema sanitario regionale. In questo senso, definire relazioni di partnership con altri soggetti istituzionali è senz’altro il modo più efficace per avere conferma della validità delle soluzioni adottate, sia dal punto di vista tecnologico, sia soprattutto sotto il profilo clinico ed organizzativo. Visti gli ottimi risultati ottenuti nella fase di market validation – ricordo la designazione da parte della Commissione Europea a progetto dell’anno 2005, premio conseguito tra quasi 70 progetti eTEN, Health Optimum è stato rilanciato, in collaborazione con partner spagnoli, danesi, svedesi e romeni, ed è ora nella fase di initial deployment, ovvero di diffusione, con l’obiettivo da un lato di costituire a regime la rete veneta per il teleconsulto neurochirurgico e neuroradiologico e dall’altro di avviare applicazioni di telemedicina per nuove specialità.