Il salto di qualità ottico per le infrastrutture della Regione Emilia-Romagna

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La Rete Lepida, a partire da quest’anno, subirà una rivoluzione per far fronte alla continua e crescente richiesta di traffico da parte degli enti soci e degli operatori TLC. Con la tecnologia Wdm

3 Novembre 2016

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Dimitri Tartari, Regione Emilia-Romagna

Il 2016, per il digitale in Emilia-Romagna, sarà sicuramente ricordato come il punto di svolta per l’evoluzione tecnologica ed il salto di qualità del cuore delle sue infrastrutture abilitanti: la Rete e i Data Center. Forte di una capillarità unica in Italia, la Rete Lepida, a partire da quest’anno, subirà una vera e propria rivoluzione per far fronte alla continua e crescente richiesta di traffico da parte degli enti soci e degli operatori TLC.

L’elemento di innovazione sarà costituito dalla tecnologia WDM, costituita da apparati ottici di ultima generazione che consentono di trasportare in un’unica fibra ottica flussi di dati diversi, associandoli a diverse lunghezze d’onda. Questo consente di configurare delle cosiddette “fibre virtuali” che aumentano la flessibilità e la scalabilità della rete in banda ultra-larga. L’adozione della tecnologia WDM, consente inoltre una maggiore diffusione dei percorsi virtuali sui percorsi fisici, garantendo una maggiore sicurezza e continuità di servizio in caso di rottura di una fibra fisica, riconvergendo in meno di 50ms, nonché una maggiore efficienza energetica della rete nel suo complesso. Si potrà, quindi, dare una risposta concreta alle esigenze di ampliamento della rete richieste dalla diffusione, ad esempio, dai nuovi collegamenti richiesti da scuole, dalle aree industriali, dai progetti WiFi, ed, in particolar modo, gli operatori TLC che offrono servizi in aree a fallimento di mercato.


L’evoluzione tecnologica delle infrastrutture dell’Emilia-Romagna prosegue anche nei Data Center Lepida, nei quali è prevista l’adozione di nuovi processori Intel V.4 sui server blade di nuovissima generazione, col risultato di aumentare considerevolmente la capacità di calcolo. Anche lo storage si adeguerà presto, in direzione di apparati AFA (All-Flash-Array) con 100% di dischi SSD, per permettere applicazioni di tipo VDI (Virtual Desktop Infrastructure) e migliorare le performance dei DataBase ed altri servizi I/O intensive.

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