Cantiere Documenti, le norme non bastano: pensiamo digitale
Un equilibrato processo di digitalizzazione non potrà che avvenire sulla base di un’attività congiunta di government, imprese e cittadini e, quindi, di un approccio improntato alla cooperazione e al coinvolgimento multidisciplinare. Vi proponiamo il punto di vista della Prof.ssa Giusella Finocchiaro, advisor del Cantiere Documenti digitali
9 Marzo 2017
redazione
Il 2016 è stato un anno decisivo per il consolidamento del processo di digitalizzazione sia a livello europeo, sia a livello nazionale. La recente riforma del Codice dell’Amministrazione digitale rappresenta il primo segno di recepimento di quelle spinte europee che ormai da tempo promuovono e sostengono l’ambizioso progetto di un’evoluzione full digital in diversi settori. La dematerializzazione dei processi documentali e conservativi, interni ed esterni alle pubbliche amministrazioni, si inserisce in questo articolato percorso di digitalizzazione, percorso che in Italia è stato fino ad oggi frenato a causa delle incertezze normative e dalle lentezze burocratiche.
Nella ridefinizione del quadro normativo italiano ha giocato un ruolo fondamentale l’opera di coordinamento con il Regolamento e-IDAS sull’identificazione digitale e sulle firme elettroniche.
Scarica il report “Documenti: definire e sostenere il digitale”, edizioni ForumPA
Innanzitutto, muta la definizione di documento informatico e viene assegnato un nuovo valore giuridico al documento con firma elettronica.
Viene rafforzato l’approccio digital first, finalizzato al definitivo passaggio dal cartaceo al digitale dell’intero ciclo di vita del documento, dalla creazione, alla gestione e infine alla conservazione.
Ancora, lo SPID, il sistema di identificazione digitale, assume un ruolo fondamentale nella formazione di atti giuridici in quanto nuovo strumento di acquisizione della volontà dell’utente … continua a leggere su Cantieri della PA digitale.