Banda larga: Zaia mette sul piatto 154 milioni di euro

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Anche le aree rurali italiane potranno presto contare su servizi internet ad alta velocità, grazie al progetto «Banda larga nelle aree rurali», predisposto Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e notificato nei giorni scorsi alla Direzione Concorrenza della Commissione Europea.

24 Novembre 2009

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Redazione FORUM PA

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Anche le aree rurali italiane potranno presto contare su servizi internet ad alta velocità, grazie al progetto «Banda larga nelle aree rurali», predisposto Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e notificato nei giorni scorsi alla Direzione Concorrenza della Commissione Europea.

Il progetto, cui sono destinati oltre 154 milioni di euro, sarà cofinanziato dall’Unione europea e realizzato nell’ambito dei Programmi regionali di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013.
In risposta all’obiettivo comunitario che prevede l’estensione della rete internet ad alta velocità a tutti i cittadini entro il 2010 e, quindi, il superamento del divario digitale infrastrutturale presente nei territori rurali, il Mipaaf ha promosso l’inserimento nel Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo rurale e nei PSR regionali, di una misura di intervento «ad hoc», destinata alle aree rurali più marginali, definite anche a fallimento di mercato (con una densità di popolazione inferiore ai 150 abitanti per chilometro quadrato), vale a dire quelle dove nessun operatore troverebbe conveniente investire, data la scarsa possibilità di recuperare gli investimenti realizzati a seguito del limitato numero di clienti.

A questo proposito, sono state utilizzate le risorse finanziarie straordinarie messe a disposizione dall’Unione Europea attraverso il cosiddetto Piano di ripresa economica (European Economic Recovery Plan), corrispondenti a circa 93 milioni di euro, cui si sono aggiunti circa 61 milioni di euro di cofinanziamento nazionale, per un ammontare complessivo di oltre 154 milioni di euro.

"Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il Ministro Zaia – di poter contribuire all’abbattimento del divario digitale nelle aree più marginali del nostro Paese, dove le condizioni geo-morfologiche particolarmente difficili, l’eccessiva dispersione della popolazione ed i costi di infrastrutturazione troppo elevati, costituiscono un oggettivo ostacolo alla diffusione, in maniera uniforme, della banda larga e delle più moderne tecnologie di telecomunicazione".

Il progetto, condiviso con tutte le Regioni, è stato pensato in sinergia e complementarietà rispetto al più vasto Piano Nazionale di abbattimento del digital divide, noto anche come Piano Romani, predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
"Il mio auspicio – ha concluso Zaia – è che tali interventi costituiscano soltanto l’avvio del più ampio ed ambizioso programma, senza la cui realizzazione, gli stessi interventi rurali che abbiamo fortemente voluto, perderebbero di efficacia".

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