Epayment, perché in Italia il modello Digital Hybrid ha successo

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Lo sviluppo e la diffusione di un modello di rete ibrido-digitale, ovvero il il connubio tra la tecnologia digitale e la fisicità dei punti vendita, rappresenta da un lato un’innovazione dei modelli di consumo, dall’altro un’importante opportunità per Imprese e Pubblica Amministrazione per accorciare la distanza con consumatori e cittadini. L’esperienza di SisalPay

2 Novembre 2016

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Francesco Maldari, responsabile Payments & Services, Sisal Group

Siamo nel pieno di un processo d’evoluzione digitale, chi non sfrutterà gli sviluppi impressi dalla digital transformation resterà escluso dal futuro. Vale per il mondo imprenditoriale, tanto quanto per l’universo della Pubblica Amministrazione. Restare uguali a sé stessi, oggi, significa perdere un’opportunità che non si presenterà una seconda volta.

Ad ora, la digitalizzazione ha già modificato il nostro modo di essere cittadini, consumatori e fruitori dei servizi, offrendo parallelamente soluzioni tecnologiche da cogliere per rispondere efficacemente ai nuovi bisogni. Il contesto è cambiato e continuerà a cambiare: settore pubblico e privato non possono ignorarlo.

A guidare la profonda trasformazione in atto sono le persone: i Cittadini/Consumatori sono sempre più consapevoli, orientano le scelte e le modalità di acquisto e di fruizione di servizi, imponendo alle diverse organizzazioni un adattamento degli approcci proposti, sollecitando un’evoluzione. Fare innovazione oggi vuol dire essere in grado di adattarsi al cambiamento, riuscendo a proporre modelli e servizi orientati alla collettività e in grado di essere culturalmente accolti e accettati. Imprese e Pubblica Amministrazione hanno oggi dunque un duplice compito: sostenere l’evoluzione digitale del Paese; offrire servizi e prodotti che incontrano le diverse esigenze e livelli di competenze.

Nel corso degli ultimi anni – focalizzando l’attenzione sulla Pubblica Amministrazione – i Governi che si sono succeduti hanno cercato di dare un’accelerazione al processo d’innovazione della PA nei rapporti con il cittadino, in un’ottica di semplificazione e digitalizzazione. L’Esecutivo è chiamato ora a proseguire in questa direzione. I benefeci derivanti da un ’e-government efficiente (che comprende, inevitabilmente, anche una nuova relazione finanziaria e fiscale con la PA) sono innumerevoli e sotto gli occhi di tutti. Consentirà a persone, imprese e settori governativi di accedere a informazioni statali 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, migliorando così la qualità dei servizi. Le informazioni sono accessibili non solo in qualsiasi momento, ma quando vi si accede con un dispositivo mobile, anche da qualsiasi luogo. La Macchina Pubblica potrà migliorare la comunicazione con i cittadini semplicemente inserendo le informazioni online; inoltre potranno ricevere informazioni dai cittadini, che si tratti di reclami, suggerimenti o altro. I Cittadini potranno pagare utenze, tributi, multe – in qualsiasi momento e attraverso qualsiasi canale – e gestire completamente il rapporto finanziario e fiscale in modo digitale. Il comparto dei pagamenti, in particolare, è la spina dorsale dell’economia , capace di connettere aziende, banche, cittadini ed Istituzioni. L’introduzione dell’e-government agevola anche una migliore comunicazione fra il Governo e le imprese: facilita gli approvvigionamenti e le gare d’appalto digitali, creando un mercato più aperto. Ciò significa che il mercato sarà più accessibile anche alle imprese minori, che non hanno rapporti in corso con la specifica amministrazione pubblica. E-government significa avere anche un Governo più trasparente.

Le sfide lungo questo percorso verso una nuova era digitale sono molteplici: per esempio, il rischio di violazione della privacy, che può essere messa a repentaglio dalla cosiddetta “ function creep” (estensione indebita delle funzionalità): la graduale diffusione dell’uso di una tecnologia o di un sistema al di là dello scopo per cui era stato originariamente designato. Un’altra possibile problematica dell’e-government è la diffusione del gap digitale: i cittadini che non usano i computer rischiano di essere esclusi dai servizi statali quando l’amministrazione sarà pienamente digitalizzata. Il Governo, sotto questo punto di vista, dovrà garantire la fruizione dei servizi a coloro che, per scelta o per mancanza di competenze, non riescono a sostenere la velocità dell’evoluzione tecnologica.

In quest’ottica il concetto di rete ibrido-digitale, ovvero il connubio tra la tecnologia digitale e la fisicità dei punti vendita, si conferma il modello maggiormente adatto per l’Italia e quello più in linea con gli obiettivi del Paese nel medio-lungo periodo . Lo sviluppo e la diffusione di un modello “Digital Hybrid” rappresenta da un lato un’innovazione dei modelli di consumo, dall’altro un’importante opportunità per Imprese e Pubblica Amministrazione per accorciare la distanza con consumatori e cittadini.

All’interno di questo scenario, SisalPay, il brand per i Servizi di Pagamento del Gruppo Sisal, grazie alla sua rete fisica di oltre 42.000 punti di vendita e alle sue digital properties, si pone come punto di contatto fra imprese, PA e cittadini fruitori di servizi.

Il contributo dell’azienda quale attore abilitante dell’Agenda Digitale si è peraltro già concretizzato su due direttrici: gli investimenti per la digitalizzazione del Paese e lo sviluppo dell’e-commerce per una maggiore vicinanza ai cittadini/consumatori. In particolare, è stata abilitata l’intera rete di punti vendita ai pagamenti elettronici, grazie a 100 milioni di euro investiti negli ultimi cinque anni per sviluppare la propria rete di servizi, di cui 10 milioni nel 2014 per consentire i pagamenti cashless. Entro la fine dell’anno si concretizzerà anche il percorso di integrazione con il nodo digitale dei pagamenti, che consentirà di migliorare e semplificare maggiormente il dialogo tra Nodo pagoPA, cittadini e Pubblica Amministrazione. Investimenti e impegni che posizionano la realtà SisalPay quale best practice al servizio del Paese, che, grazie alla positiva risposta di oltre 12 milioni di clienti, ha portato al raggiungimento di oltre 8 miliardi di volume d’affari (2015), tramite un’offerta di oltre 500 servizi e accordi con oltre 100 key partner.

L’evoluzione digitale in Italia è ancora agli albori e abbiamo ancora tanto da fare. Per poter sostenere tale processo Imprese e Pubblica Amministrazione devono proseguire con impegno congiunto, per infondere energia e risorse in uno sviluppo che possa essere tecnologico e infrastrutturale, ma anche culturale e sociale, che possa essere attrattivo tanto per gli investimenti pubblici e privati, quanto per gli operatori italiani ed internazionali.

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