EDITORIALE

FORUM PA 2019: creare valore pubblico

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L’amministrazione pubblica può e deve essere un fattore imprescindibile di sviluppo del Paese: va vista infatti come soggetto attivo che crea valore pubblico. Questa creazione di valore non può che essere collaborativa, ma la collaborazione, per essere efficace e portare al risultato atteso di uno sviluppo sostenibile e un avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda 2030, richiede alcune azioni di sistema. Queste azioni saranno al centro del FORUM PA 2019.

15 Gennaio 2019

Carlo Mochi Sismondi

Presidente FPA

Con la prossima edizione del FORUM PA 2019 (14-16 maggio) festeggeremo il trentennale della manifestazione che vide la luce nel marzo del 1990. Vogliamo farlo con un misto di orgoglio e di fattiva speranza. Orgoglio perché in questi tre decenni crediamo di aver dato un contributo importante all’innovazione nella PA e di aver offerto un luogo fisico e virtuale di incontro per gli innovatori; speranza fattiva perché non è al passato che vogliamo guardare, ma ai prossimi trent’anni perché vedano l’affermazione di quello sviluppo sostenibile capace di portare benessere ed equità per le nostre comunità e che è il fine stesso dell’azione pubblica e del suo perpetuo sforzo di innovarsi e di adeguarsi alle esigenze di una società in continuo divenire.

Quando in un’intervista mi chiedono cosa ho visto cambiare di più nella PA in questi trent’anni non ho dubbi. Quello che è cambiato maggiormente è la percezione del ruolo dell’amministrazione nello sviluppo della società. Trent’anni fa il fine introiettato dai dirigenti e dipendenti della PA era adempiere con lealtà a quanto prescritto dalle norme, produrre provvedimenti e gestire documenti amministrativi con correttezza ed imparzialità. È quell’atteggiamento che oggi chiameremmo orientamento all’output, all’efficienza. Dopo trent’anni la parte migliore dell’amministrazione ha oggi chiaro che il proprio fine è accrescere la qualità della vita dei cittadini, delle imprese, delle comunità locali e che non ci riuscirà mai se non insieme a tutte le forze vitali della società. L’attenzione si è spostata infatti sull’outcome, sull’impatto dell’azione pubblica.

FORUM PA ha seguito lo stesso percorso: abbiamo cominciato occupandoci soprattutto dell’innovazione della PA, dell’introduzione delle nuove tecnologie, della necessaria riorganizzazione, ma ora tutta la nostra attenzione è dedicata allo scopo di questo processo di cambiamento e ai suoi esiti in termini di benessere e di sviluppo sostenibile. Anche la trasformazione digitale, che è da sempre uno dei punti focali della nostra attività, va vista in questa ottica. Mettendo in evidenza quello che è il suo contributo alla sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Lo stesso per l’innovazione organizzativa, per il lavoro pubblico, per il necessario riassetto degli enti.

In questi anni la PA non ha goduto di una buona immagine, è stata indicata spesso come spesa improduttiva da razionalizzare o da tagliare. Noi siamo convinti che sia necessario cambiare il punto di vista: l’amministrazione pubblica può e deve essere un fattore imprescindibile di sviluppo del Paese. Va vista infatti come soggetto attivo che crea valore pubblico: nel presente migliorando la qualità della vita dei cittadini e delle imprese (outcome delle politiche) e per il futuro, contribuendo ad uno sviluppo del Paese che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico secondo i principi e gli obiettivi (i 17 SDGs) dell’Agenda 2030.

Lo sviluppo sostenibile non può certo dipendere solo dall’azione né del Governo né tantomeno della PA, ma l’illusione che possa essere frutto del solo mercato è svanita assieme alla crisi che stiamo faticosamente percorrendo. Mercato e imprese soffrono troppo di un orizzonte temporale che la crescente importanza della finanza rispetto alla produzione ha reso brevissimo, inoltre il mercato necessariamente non ha e non può avere una visione sistemica del futuro del Paese. La mano pubblica riveste allora un ruolo essenziale per regole; investimenti; orientamento alla sostenibilità; riduzione delle disuguaglianze e pari opportunità tramite politiche attive ed azioni positive.

Questo ruolo del “pubblico” ha bisogno del veicolo della PA che deve essere: aperta, responsive e flessibile, abilitante, pronta ad una governance collaborativa che sia regia degli sforzi comuni di tutte le forze sociali. Ed è proprio per questo che deve rinnovarsi. Innovazione nelle regole, ed ecco la necessaria ed incompiuta opera di semplificazione; innovazione nell’organizzazione che chiede di rivedere la geografia degli enti, di sciogliere i nodi della governance locale (pensiamo al pasticciaccio brutto delle province), di ripensare il lavoro nel senso della crescita e dello sviluppo delle persone; innovazione nelle tecnologie con una nuova spinta gentile alla trasformazione digitale come ecosistema abilitante di tutte le riforme.

Questa creazione di valore, che vede il settore pubblico come protagonista, non può che essere collaborativa, ma la collaborazione, per essere efficace e portare al risultato atteso di uno sviluppo sostenibile e un avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda 2030, richiede alcune azioni di sistema. Queste azioni saranno al centro del FORUM PA 2019. Ve le presentiamo in un primo elenco, sommario e non esaustivo, ma ne parleremo in dettaglio nelle prossime settimane:

1. Collaborazione nell’uso delle risorse: come individuare priorità, progettualità e partnership nel campo delle politiche di coesione e dell’utilizzo degli strumenti di finanziamento e d’investimento nazionali ed europei.

2.

Collaborazione nel procurement pubblico in specie per servizi e prodotti innovativi: come conciliare una giusta, ma non fobica, attenzione alla legalità con la tutela dell’innovazione, delle imprese più smart, della possibilità di immettere vera innovazione.

3.

Collaborazione e partecipazione nell’organizzazione del lavoro pubblico: come sviluppare management collaborativo, favorire il lavoro agile, promuovere organizzazioni educanti e sviluppo delle competenze e della crescita professionale delle persone.

4.

Collaborazione nella trasformazione digitale: come far crescere community vitali di innovatori, come abilitare una competente governance delle tecnologie disruptive come la cosiddetta Intelligenza artificiale, la blockchain, l’uso massiccio del cloud e la conseguente razionalizzazione dei datacenter, la sicurezza by default, l’analisi dei big data.

5.

Collaborazione tra territori e tra centro e territori: come mettere in primo piano la centralità dell’innovazione nelle comunità locali e nelle città.

6.

Collaborazione nell’attuazione delle grandi politiche pubbliche per il lavoro, la salute, la formazione, l’inclusione sociale e la lotta alle disuguaglianze.

Come è facile vedere non si tratta di temi isolati, ma di declinazioni della tesi di fondo del FORUM PA 2019 che, ripetiamo, vede l’amministrazione pubblica non come spesa improduttiva da efficientare (tagliare) per produrre risparmi, ma come soggetto attivo che, in una fisiologica e trasparente collaborazione con tutti i soggetti e le forze che animano una società complessa e multiforme come la nostra, crea valore per il presente e per il futuro.

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