A scuola di open gov, per una nuova cittadinanza
Open Government Partnership di Parigi e la scuola Civico Tech di Napoli segnano due momenti importanti nel percorso verso una cittadinanza participativa
4 Novembre 2016
Ilaria Vitellio, Ceo di Mappina & CityOpenSource
Sta per arrivare il terzo Action Plan dell’Italia all’Open Government Partnership di Parigi (7-9 dicembre), in cui si riuniranno 70 paesi membri e centinaia di organizzazioni della società civile che promuovono la trasparenza, la partecipazione dei cittadini e l’innovazione democratica.
Il programma dell’OGP Summit è stato co-costruito
attraverso una open call lanciata nell’aprile 2016 volta ad individuare temi
prioritari su cui riflettere collettivamente. Quasi 700 proposte hanno permesso
di costruire un programma ampio e articolato, con panels, workshop e pitches,
facendo emergere campi di riflessione e di pratiche a livello globale. Tra
questi quello che appare il più affollato è quello relativo ai digital commons,
dedicato al tema “Civic Tech and Participary Tools” che evidenzia la crescente
sperimentazione di utilizzo di risorse digitali al fine di promuovere una
trasformazione positiva sulla vita dei cittadini aprendo a nuove dinamiche
collaborative tra questi e i governi locali. Una sperimentazione che attraversa
il globo e che riunisce pratiche, modelli e strategie di natura diversa ma con
il comune obiettivo di utilizzare il potenziale innovativo delle tecnologie
come strumento efficace per rigenerare il rapporto tra istituzioni e cittadini,
promuovere l’innovazione sociale, sostenere la cultura dell’openness,
generare sharing economy.
Questi sono anche i temi che saranno affrontati anche nella Scuola di Civic Tech che si svolgerà a Napoli dal 17 al 20 novembre. Diretta da Lorenzo Benussi e organizzata da Consorzio TOP-IX , Associazione RENA e Fondazione Bruno Kessler – in collaborazione con Rural Hub e Mappi[na] e col sostegno della Regione Campania con Campania Competitiva e la partecipazione del Comune di Napoli approda al sud dopo il successo della sua prima edizione a Torino in Maggio.
Con un approccio multidisciplinare e un metodo progettuale, la scuola approfondirà il concetto di civic tech coinvolgendo i partecipanti a sperimentare il potenziale innovativo delle tecnologie abilitanti. Il percorso didattico – rivolto principalmente a policy makers, imprenditori, innovatori e progettisti – si sviluppa attraverso incontri teorici e momenti pratici e si concretizza nello sviluppo di un progetto, in cui applicare le nozioni apprese durante le lezioni.
Ibridando competenze, abilitando capacità e coniugando storie diverse, businessman, startupper, funzionari pubblici e sviluppatori saranno impegnati nella risoluzione delle sfide che la scuola lancerà a tutti i suoi partecipanti. Anche per questo abbiamo coinvolto in questo percorso alcune delle persone più interessanti in questo campo a livello nazionale e internazionale, tra cui Alberto Cottica e Annibale D’Elia, che hanno infiammato i cuori dei partecipanti nella prima edizione.
Alberto Alemanno racconterà il progetto the Good Lobbying che vuole costruire un nuovo modello di lobbying trasparente in Europa. Giulio Quaggiotto, consigliere del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, analizzerà il suo progetto Innovation Skills per diffondere una nuova cultura di innovazione partecipativa. Alex Giordano ci parlerà di complessità mediterranea e rivoluzione digitale. Andrea Borruso, Maurizio Napolitano ed io introdurremo le open&crowdsourced mapping cercando di restituire la complessità e le potenzialità delle mappe digitali e civiche.
Particolarmente interessanti saranno gli interventi internazionali, prevalentemente dagli Stati Uniti.
Tornerà Stefaan Verhulst per offrici una panoramica sulle evoluzioni più recenti del movimento civic tech internazionale e aggiornarci sui lavori che stanno portando avanti al GOVLAB di New York.
Colin Meglill che ci racconterà come funziona Pol.is il suo strumento di “democrazia diretta” che ha sostenuto il movimento di Virtual Taiwan, forse il più interessante esempio sulla scena internazionale. In questo articolo è spiegata molto bene questa storia affascinante.
Marc Da Costa di NY City ci spiegherà enigma.io uno dei tool di data analysis più famosi e avanzati in circolazione. Marc che lavora tra gli altri per la Città di New York ci racconterà le tecnologie e i modelli che utilizza ma anche cosa vuol dire creare una startup di successo con i dati, visto che ha ricevuto quest’anno un investimento di 28.2Milioni di dollari. Qui un pezzo del New York che racconta a cosa serve enigma.io
Qui troverete le storie di Meglill e Da Costa e potrete continuare a seguire la Scuola su Medium .
Un vero e proprio boot camp per innovatori, sociali e civici impegnati a capire cosa sono e come funzionano le tecnologie civiche, con una prospettiva critica e un approccio artigianale che si basa sul semplice principio che in questo settore si impara facendo.