Trasformazione Digitale nel Paese, a che punto siamo? Per scoprirlo, un’inedita intervista a tre
Luca Attias, Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, Giuseppe Virgone, Amministratore Unico di pagoPA S.p.A. e Gianni Dominici, Direttore generale di FPA, si incontreranno il 30 ottobre a Palermo per confrontarsi, nel corso di un’intervista pubblica, sulla trasformazione digitale del nostro Paese, parlando di città smart e sostenibili, cittadini digitali, servizi pubblici innovativi
23 Ottobre 2019
Michela Stentella
Content Manager FPA
Un’intervista a tre per fare il punto sulla trasformazione digitale del nostro Paese, partendo dalle città (che vogliono diventare “smart” ma non sempre hanno chiara la strada da prendere) per arrivare ai cittadini, che sono i destinatari ma anche gli attori di questa trasformazione.
A confrontarsi su questi temi il prossimo 30 ottobre a Palermo, in un alternarsi di domande e risposte che li vedrà nella duplice veste di intervistati e intervistatori.
Gli intervistati saranno: Luca Attias, Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale; Giuseppe Virgone, Amministratore Unico di pagoPA S.p.A. e Gianni Dominici, Direttore generale di FPA.
Le città: smart e sostenibili in vista del 2030
L’intervista si svolgerà all’interno della giornata di lavoro “Servizi pubblici digitali per tutti”, organizzata dal Comune di Palermo, in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digitale e FPA. Perché l’intervista partirà dalle città? “Perché la dimensione urbana è quella in cui si concentrano la maggior parte dei problemi sociali ma anche le opportunità per risolverli – sottolinea Gianni Dominici -.
L’orizzonte a cui le città devono necessariamente guardare è quello dell’Agenda 2030, visto che molte delle sfide poste in ambito di sostenibilità ha una dimensione intrinsecamente urbana.
Le città devono lavorare per migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione, la competitività delle generazioni attuali e future e garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
In questo contesto le tecnologie sono un fattore abilitante, perché consentono la nascita di quelle che abbiamo definito “Smart Sustainable Responsive Cities”, città che utilizzano le tecnologie per produrre, elaborare e condividere informazioni così da prendere prontamente le migliori decisioni e rispondere alle sfide del presente”.
Cittadini digitali o “digitalmente consapevoli”?
Ma come sono cambiati i cittadini negli ultimi anni? Sono cittadini abituati, nella maggior parte dei casi, ad utilizzare il digitale. Ma che siano “nativi digitali” o che abbiano imparato a farne uso solo recentemente, non è detto che siano “digitalmente consapevoli”.
“Su questo tema fondamentale – sottolinea Attias – sono solito citare Alfonso Fuggetta e il suo libro ‘Cittadini al tempo di internet’, soprattutto il passaggio in cui evidenzia l’importanza delle competenze per creare cittadini maturi al tempo del digitale.
La competenza digitale è una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente individuate dal Parlamento europeo e dal Consiglio in due diverse Raccomandazioni, nel 2006 e nel 2018”. “Ma attenzione – aggiunge Attias – il digitale non è un optional, ma non è neppure una competenza che si sostituisce alle altre competenze di base. Semplicemente si aggiunge, e un po’ le condiziona con la sua pervasività, ma soprattutto deve esaltarle”.
Una nuova stagione per la trasformazione digitale
È questo il contesto in cui si inserisce il percorso di trasformazione digitale nel nostro Paese e, in particolare, nella Pubblica Amministrazione. Un percorso che impatta su tutti gli aspetti della vita e della società: efficienza, competitività, lotta alla corruzione, qualità della vita per i cittadini.
Il percorso è ancora lungo, ma qualcosa sta cambiando, come sottolinea Attias: “L’Italia aveva un Codice Digitale tra i più avanzati già agli inizi del 2000, ma i progressi digitali sono stati molto lenti ed irregolari a causa di mancato impegno politico, discontinuità e assenza di una strategia unitaria e condivisa.
Tuttavia, sembrerebbe che una nuova stagione stia finalmente cominciando: la digitalizzazione del settore pubblico sta divenendo un punto focale. La buona notizia è che il Team per la Trasformazione Digitale, a dispetto di un cambio di governo, sta operando in continuità con il passato. Inoltre, abbiamo un Dipartimento per la Trasformazione Digitale, un Ministero dell’Innovazione tecnologica e della Digitalizzazione, e una Newco per gestire i progetti pagoPA e IO. Insomma, il tema della governance dell’innovazione sembra essere finalmente entrate nell’agenda politica”.
Obiettivo: servizi pubblici accessibili e semplici
L’amministratore unico della Newco pagoPA S.p.A. è Giuseppe Virgone, terzo protagonista dell’intervista in programma a Palermo, che dice: “Nell’intervista faremo anche il punto sullo stato di avanzamento di questi progetti e avvieremo un’ulteriore riflessione sulla necessità di una strategia differenziata per le infrastrutture digitali, che punti a portare sul cloud tutti i servizi della Pubblica Amministrazione che non hanno un valore strategico per la sicurezza e il funzionamento del sistema Paese, e concentri in pochi poli strategici nazionale i servizi essenziali e vitali per la sopravvivenza dello stato”.
“Non bisogna poi dimenticare – conclude Virgone – che la trasformazione digitale deve rendere i servizi pubblici accessibili nel modo più semplice possibile a cittadini e aziende.
In questo percorso si inserisce lo sviluppo dell’app IO, che attualmente è in fase di sperimentazione con i cittadini grazie all’adesione di un primo gruppo di enti centrali e locali, tra cui il Comune di Palermo”.
Appuntamento, quindi, il 30 ottobre a Palermo. Qui il programma dell’evento