Non di soli $ vive il progresso. ISTAT e CNEL misurano Benessere Equo e Sostenibile
La Felicità Interna Lorda ha dalla sua sostenitori antesignani quali Robert Kennedy, il Dalai Lama e il re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck che, a quanto pare, per primo coniò il termine negli anni ‘80. Nel 2007 l’OCSE ha lanciato il “Progetto globale sulla misura del progresso delle società”, a cui nel 2008 ha risposto la Francia con la "Commissione sulla misura della performance economica e del progresso sociale", diretta dai Nobel Stiglitz e Sen insieme a Fitoussi. Tra i recenti adepti la Gran Bretagna di Cameron e adesso arriva anche l’Italia. Nel corso del 2011 ISTAT e CNEL individueranno gli indicatori per misurare il nostro benessere.
9 Febbraio 2011
Chiara Buongiovanni
La Felicità Interna Lorda ha dalla sua sostenitori antesignani quali Robert Kennedy, il Dalai Lama e il re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck che, a quanto pare, per primo coniò il termine negli anni ‘80. Nel 2007 l’OCSE ha lanciato il “Progetto globale sulla misura del progresso delle società”, a cui nel 2008 ha risposto la Francia con la "Commissione sulla misura della performance economica e del progresso sociale", diretta dai Nobel Stiglitz e Sen insieme a Fitoussi. Tra i recenti adepti la Gran Bretagna di Cameron e adesso arriva anche l’Italia. Nel corso del 2011 ISTAT e CNEL individueranno gli indicatori per misurare il nostro benessere.
La Dichiarazione di Istanbul del 2007, sottoscritta da OCSE, Nazioni Unite, Banca Mondiale, Commissione Europea e Organizzazione della Conferenza Islamica, assicura l"’impegno a misurare e promuovere il progresso delle società in tutte le sue dimensioni" E continua: "Chiamiamo gli uffici di statistica, le organizzazioni private e pubbliche, gli esperti accademici a lavorare insieme con i rappresentanti della società civile per produrre informazioni di alta qualità e utilizzabili da tutti i cittadini per costruire una valutazione condivisa del benessere sociale e della sua evoluzione nel tempo.”
Così, se ancora si nutrisse qualche dubbio, la statistica viene a trovarsi al centro delle politiche socio-economiche di un Paese. "Il progresso di una società si verifica quando si consegue un aumento del benessere equo e sostenibile" ha affermato Enrico Giovannini, presidente dell’ISTAT, durante le ultime giornate di Bertinoro nell’ottobre 2010. Va da sé che la sfida è misurare la variazione di un tale benessere “equo e sostenibile”, ovvero identificare gli indicatori più adatti, perché come sottolineano all’ISTAT “cosa si misura influenza il cosa si fa”.
L’Italia inizia così a rendersi operativa sul fronte della misurazione del Benessere Equo e Sostenibile BES, impostando un progetto che ha le prime scadenze già nei prossimi mesi del 2011 e che coinvolge politica, rappresentanze sociali e società civile in una nuova governance allargata, secondo quando suggerito dall’OSCE e seguendo l’esempio di Germania, Stati Uniti, Australia, Irlanda, Messico, Svizzera, Olanda.
Il progetto CNEL e ISTAT
Il “Gruppo di indirizzo sulla misura del progresso della società italiana” è stato istituito presso Il CNEL con l’obiettivo di “sviluppare un approccio multidimensionale del “benessere equo e sostenibile” (BES), che integri l’indicatore dell’attività economica, il PIL, con altri indicatori, ivi compresi quelli relativi alle diseguaglianze (non solo di reddito) e alla sostenibilità (non solo ambientale)”. In sintesi si tratterà di sviluppare un insieme di indicatori con il l coinvolgimento di tutti i settori della società, nonché degli esperti di misurazione, riconoscendo che il tema della misurazione del progresso ha due componenti: l’una prettamente politica, l’altra di carattere tecnico–statistico.
Il Gruppo lavorerà nel corso dei prossimi 18 mesi con l’obiettivo di:
- sviluppare una definizione condivisa del progresso della società italiana, definendo gli ambiti economici, sociali ed ambientali di maggior rilievo
- selezionare un set di indicatori di elevata qualità statistica rappresentativi dei diversi domini. (L’ insieme di indicatori dovrà essere limitato in termini numerici, così da favorire la sua comprensione anche ai non esperti)
- comunicare ai cittadini il risultato di questo processo, attraverso la diffusione più capillare possibile dell’andamento degli indicatori selezionati
L’Istat costituirà inoltre una Commissione Scientifica che avrà il compito di svolgere il lavoro preparatorio per lo sviluppo degli indicatori statistici più appropriati a misurare il progresso della società italiana, anche alla luce delle raccomandazioni internazionali.
A metà 2012 sarà predisposto e diffuso un Rapporto CNEL – ISTAT sulla misura del progresso nella nostra società.
Le raccomandazioni internazionali
Nella presentazione del progetto, ISTATt e CNEL spiegano che l’approccio proposto dal “Progetto Globale sulla misura del progresso delle società” è stato già sposato dalla Commissione Stiglitz, la quale ha formulato una serie di raccomandazioni sintetizzabili in 5 punti, di cui non si può non tener conto. Questi sono:
- invece che concentrarsi su un concetto di produzione, quale è il Pil, si deve privilegiare la misura del benessere economico delle persone
- non esiste una misura singola che possa dar conto di tutte le varie dimensioni del benessere e gli indicatori compositi non sono una risposta soddisfacente
- non potendo avere un unico indicatore, ci si deve concentrare sulle dimensioni rilevanti per il benessere degli individui. Sulla base delle ricerche disponibili, 8 appaiono le più importanti: lo stato psicofisico delle persone, la conoscenza e la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo, il lavoro, il benessere materiale, l’ambiente, i rapporti interpersonali e la partecipazione alla vita della società e l’insicurezza. Inoltre, bisogna guardare alla distribuzione di tutte le dimensioni del benessere(equità)
- la sostenibilità non è solamente un fenomeno ambientale, ma comprende elementi di carattere economico e sociale e può essere misurata solamente guardando agli stock di capitale che la generazione attuale lascia in dote a quelle successive (stock di capitale prodotto, di capitale naturale, di capitale sociale e di capitale umano)
- il lavoro svolto dalla Commissione rappresenta un punto di inizio di questo lavoro, non il punto finale.
"Per rendere operative le raccomandazioni formulate – conclude la Commissione – gli statistici devono fare la loro parte, ma il compito più importante spetta ai politici, i quali, seguendo il percorso indicato nella Dichiarazione di Istanbul, dovrebbero costituire in ogni Paese una “tavola rotonda sul progresso”, cui dovrebbero partecipare rappresentanti di tutte le componenti della società".