Film e libri per l’estate: i consigli di FPA
Come ogni anno, vi consigliamo libri da leggere, film e serie TV da vedere in questo periodo di ferie che ci apprestiamo a trascorrere. Buone vacanze!
3 Agosto 2023
Redazione FPA
Le ferie sono ormai alle porte e quale periodo migliore per leggere un buon libro o vedere finalmente quella lunga serie tv che da tanto tempo accantoniamo? Ecco i consigli da noi di FPA.
Carlo Mochi Sismondi consiglia:
“L’Inquilino” di Lucia Annunziata, ed. Feltrinelli.
Un libro che fa il punto sulla crisi politica italiana, sul susseguirsi dei governi “non eletti” e sulla scivolata verso la destra. Per me utilissimo per riprendere il filo di una storia intricata
“Tecnosofia” di Maurizio Ferraris e Guido Saracco, ed. Laterza.
Non sono d’accordo su tutto, ma mi pare una lucida riflessione su come conciliare progresso equo, tecnologia e un capitalismo corretto (vedi anche il più vecchio “Ripensare il capitalismo” della Mazzuccato”)
…e poi un libro di evasione che mi ha molto divertito, da grande fan di Galileo:
“Oscura e Celeste” un giallo storico di Marco Malvaldi, pubblicato da Giunti
che vede appunto un vecchio Galileo Galilei nell’insolita parte del detective.
Claudia Scognamiglio consiglia:
Quanto la realtà può mutuare dalla finzione restituendo un senso nuovo alle cose? E quanto ciascuno di noi può partecipare con ‘un verso’ allo spettacolo della vita? Il compianto regista iraniano Abbas Kiarostami nel suo docufilm Close up, ispirato dai film neorealisti di Rossellini, affronta in questo piccolo gioiello cinematografico il tema del falso e della mistificazione del sè. Volutamente a metà strada tra il reportage e la pellicola cinematografica, tra realtà e finzione, Close Up è ambientato in Iran e, partendo da una storia realmente accaduta interpretata nel film dai reali protagonisti, intercetta il bisogno di ciascuno di produrre senso e significato, anche quando vivi in una terra lontana dal concetto di libertà e per farlo fingi di essere chi non sei. Una volta lo stesso Kiarostami disse “C’è un detto persiano che dice: le leggi sono state scritte da chi non conosce l’odore dell’umanità” e in Close Up di umana comprensione se ne trova davvero tanta.
A pochi giorni dalla sua scomparsa propongo, a mio parere, uno dei libri più rappresentativi insieme al Dio oggetto dell’antropologo e filosofo francese. Creando il neologismo del ‘non luogo’, Augè indaga la solitudine dell’uomo contemporaneo che si costringe a cercare relazioni e contatto con l’altro attraverso luoghi costruiti in modo artificioso. Stazioni, aeroporti ma anche i social sono diventati l’avamposto per una comunicazione spasmodica ed effimera ma socialmente riconosciuta. Perché l’uomo ha bisogno di uscire dalla solitudine data dalla globalizzazione e per farlo, spesso, crea rapporti solo per esserci, per dire al mondo io esisto.
La Sfida Della Complessità di Edgar Morin
Uno dei libri chiave per avere una visione più sensibile e penetrante della realtà. Oggi più che mai. Viviamo in una società complessa che non può essere dicotomizzata o atomizzata. È necessario attraversare e far proprio il principio che è dalla complessità, dalle relazioni, che l’evoluzione sociale può trovare nuova linfa. Ed è proprio attraverso l’inserimento di nuovi elementi nel sistema entropico già collaudato, ad opera dei singoli, che si crea un disordine virtuoso nel quale afferrare le sfide della globalità e della complessità nella vita quotidiana, sociale, politica.
Barbara Izzo consiglia:
Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini di Serena Dandini
È un racconto appassionato che spazia tra letteratura, pittura, cinema, storie comuni e… giardinaggio. Alla scoperta che in tutto e in tutti c’è un’anima green, più di quanto possiamo immaginare. “È anche un’occasione per condividere il bisogno profondo di riposare i nostri occhi inquinati su qualcosa di verde e di vivo che ci ricordi chi eravamo prima di diventare schiavi delle application del nostro smartphone”. E non è detto che non si risvegli in voi la voglia primordiale di piantare, concimare, innaffiare dopotutto… “dal letame nascono i fior, la natura è bellezza ed è la bellezza che salverà il mondo”! Buona lettura!
Gianmarco Rizzo consiglia:
Last Night in Soho – film di Edgar Wright
Ellie, giovane stilista, per sfuggire alla caotica modernità, la notte si rifugia nei ricordi di Sandie, aspirante cantante di un’epoca ormai lontana. Ma cosa succede quando l’unico modo per stare bene nel presente è rincorrere il passato? Musica, moda, luci e sangue sono i protagonisti di una storia fatta di ambizioni e paure, sogno e realtà. La Londra del 2021 e quella degli anni ’60 si mischiano nel thriller/horror psicologico di questo fantastico regista.
Michela Scoccia consiglia:
Il dominio del XXI secolo. Cina, Stati Uniti e la guerra invisibile sulla tecnologia
Digitale e ambiente rappresentano i due principali fronti su cui si stanno concentrando i maggiori investimenti a livello globale, oltre che il principale terreno di confronto tra Pechino e Washington. Siamo in guerra. Non una guerra combattuta a suon di spari e bombe, ma una guerra invisibile dove il baricentro industriale del mondo è l’Asia e non più il mondo occidentale. Chi sarà in grado di conquistare e mantenere il dominio tecnologico, avrà nelle sue mani il dominio del XXI secolo. Una lettura quanto mai attuale per capire e interpretare i nuovi equilibri su cui si stanno costruendo le relazioni internazionali e la loro futura evoluzione.
Il diritto di contare
Ambientato negli Stati Uniti del 1961. Siamo nel pieno delle lotte contro la segregazione razziale, oltre che nella fase in cui la Guerra Fredda tra USA e URSS si stava traducendo in corsa alla conquista dello spazio. In questa ambientazione si inserisce la storia vera di tre donne afroamericane che portano avanti la loro battaglia personale per entrare alla NASA e partecipare alle missioni spaziali. Consiglio fortemente la visione di questo film per riflettere su un tema ancora purtroppo molto attuale come quello del divario di genere e della discriminazione razziale. Cosa accade quando la spasmodica corsa al potere, tradizionalmente associata alla figura maschile, incontra la determinazione di donne brillanti in lotta per cambiare il loro destino e quello di un intero Paese?
Carla Scaramella consiglia:
Ian McEwan, Lezioni, Einaudi 2022
Ho amato quasi tutto di McEwan, e questo libro non mi ha delusa. Al contrario, mi è sembrato uno dei più belli; ma forse dipende dal fatto che ne ho appena terminato la lettura, e ancora sono pervasa dalle sensazioni e dalle riflessioni che ne sono scaturite. Definirei infatti questo libro “intenso e persistente”, quasi fosse un buon vino rosso. Un libro che ripercorre la vita di un uomo trovando un mirabile equilibrio tra l’attenzione alla storia individuale, quella alla Storia con la S maiuscola e quella alle tante storie delle persone che fanno parte della vita del protagonista (o che ne escono). Nel farlo, McEwan sollecita riflessioni su diversi temi – dalla politica al cambiamento climatico, dal rapporto tra generazioni al rapporto con la propria vecchiaia – ma più di tutte a me ha colpito quella su una questione per me molto calda, tutta femminile: la difficile (o impossibile?) conciliazione tra affermazione personale e maternità.
Pascal Chabod, Avere Tempo. Saggio di cronosofia, Treccani libri, 2023
Chi di noi non si riconosce in queste parole: “sopraffatti dagli impegni, stremati dalla velocità, incalzati dal digitale e dalla volontà degli altri”? Chi non vorrebbe provare a capire come riappropriarsi del proprio tempo? Lungi dall’offrire ricette magiche in stile da manuale di autoaiuto, questo saggio filosofico induce a cercare lo spiraglio nella consapevolezza che la forma ideale del tempo è la curva, non la linea retta, e che quindi è negli indugi, nei cambi di rotta, negli imprevisti che si annida la libertà, la scoperta improvvisa, la gioia. Del resto, ho sempre amato i “non luoghi”, quegli spazi anonimi e spersonalizzati descritti da Marc Augé, luoghi privi di identità in cui le persone transitano senza mai incontrarsi veramente, che per me tuttavia assumono una valenza diversa e positiva: interstizi in cui il mondo che di solito ti travolge non arriva, lasciandoti uno spazietto di libertà in cui ritrovare te stesso, o al contrario uscire da te stesso per osservare il mondo senza alcuna pretesa su di esso.
Francesca Agabiti consiglia:
Le cose che non ho detto di Azar Nafisi
In questo romanzo la scrittrice iraniana Azar Nafisi racconta la storia della sua famiglia e il suo rapporto intenso e complicato con due genitori ingombranti. Partendo dalla descrizione delle foto di famiglia e degli eventi in cui è stata coinvolta, l’autrice ripercorre la storia e la cultura dell’Iran della seconda metà del Novecento. Insieme al romanzo precedente, il più noto Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi ci avvicina alla vicenda, personale e collettiva, di una donna iraniana sempre combattuta tra andare via e restare e resistere.
Eleonora Bove consiglia:
“Midnight in Paris”, film scritto e diretto da Woody Allen
“Un amore”, romanzo di Dino Buzzati
Tiziana Russo consiglia:
Il caso Alex Schwazer
Docuserie di 4 puntate su Netflix, ci mostra la vicenda umana e giudiziaria del marciatore altoatesino, medaglia d’oro alle olimpiadi di Pechino 2008. Mi è piaciuta molto perché è la storia di un ragazzo che nonostante tutto e tutti continua a lottare per realizzare il suo sogno, perché marciare è tutta la sua vita. Il documentario ci emoziona perché sentiamo e vediamo quanta fatica, dolore e disciplina c’è dietro a questo sport e per noi lui diventa un eroe… fino a quando non decide di doparsi. Un errore che gli cambierà la vita: lo scandalo del doping gli fa perdere tutto, lo trascina giù all’inferno. Dopo aver pagato le sue colpe, che non ha mai negato, cerca di rialzarsi…purtroppo non glielo permetteranno.
Laura Lapenna consiglia:
L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera
Lo scrittore ceco, trapiantato a Parigi, ci ha lasciato proprio quest’estate. “L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito!” così esordiva il suo romanzo più conosciuto. Nel pretesto del ricordo di uno dei grandi scrittori della nostra epoca, un’occasione per rileggere un capolavoro sulle relazioni, amorose ma anche civiche, in un testo che ad ogni rilettura ci regala sfumature e chiavi interpretative diverse.
All’inizio del romanzo (nei giorni dell’esplosione di Cernobyl), Roland Baines ha 37 anni, un figlio e una vita che si può facilmente definire né invidiabile né risolta. Con intensità emotiva McEwan ci racconta passato e futuro del suo protagonista: partendo da quella che è la lezione che, almeno io, sento di aver appreso dal testo. Una donna o un uomo, a guardar bene, non sono altro che il risultato della battaglia tra i propri talenti e i propri demoni personali.
Only Murders in the Building
Da martedì 8 agosto la serie con Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez ci regalerà una nuova stagione e un nuovo caso da risolvere. L’occasione è quella giusta quindi per mettersi al passo e recuperare le puntate precedenti ambientate all’Arconia, vero archetipo del complesso residenziale newyorchese tra marmi bianchi e ampie finestre, lunghi viaggi in ascensore e incandescenti riunioni di condominio. Intrighi di palazzo, quindi, ma in una versione true crime nella serie che, con ironia, unisce il linguaggio della lunga serialità al podcast e al teatro.
Patrizia Fortunato consiglia:
“In viaggio con Mohammed. Nello Yemen e nel Mar Rosso” di Eric Hansen
Un libro per gli amanti dei viaggi. L’autore narra i momenti della navigazione verso una piccola isola deserta al largo dello Yemen, culminata nel naufragio. Prima del salvataggio, Hansen (il protagonista) seppellisce nella sabbia i suoi diari di sette anni di viaggi: una raccolta di brevi storie, schizzi di mappe, disegni a matita, osservazioni sulla vita di ogni giorno da ogni parte del mondo. Hansen, dieci anni dopo, riparte per lo Yemen con l’intento di ritrovare i suoi taccuini e la ricerca dei suoi diari si traduce per me in un legame emotivo con la pagina scritta: ”Il dorso del taccuino in cui ho trovato queste due ultime storie è tutto rotto, e la copertina sta andando a pezzi. Le pagine sono malferme, la scrittura sbiadita […] Li ho appena recuperati. I diari li tengo ora su uno scaffale, avvolti in una borsa di Dacron color rosso spento”.
“Patagonia express” di Luis Sepúlveda
Il diario di viaggio di Sepúlveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco rappresenta una raccolta di appunti sul paesaggio, racconti di navigazione, incontri che s’intrecciano nello scenario del Sud del mondo. E anche in questo romanzo il taccuino diventa una reliquia, “un pezzo da museo, un’autentica moleskine, apprezzatissima da scrittori come Cèline e Hemingway, che ormai non si trova più nelle cartolerie”. L’autore ha la tendenza a registrare ciò che osserva su queste moleskine dalla copertina nera e la colpa di questa mania ricade su due personaggi leggendari, Bruce Chatwin e Francisco Coloane.
Forse dovresti parlarne con qualcuno di Lori Gottlieb è il racconto di una trasformazione interiore. Pagina dopo pagina scopriamo cosa significa essere umani; scopriamo “le verità e le menzogne che raccontiamo a noi stessi e agli altri, ogni giorno, per mantenere un equilibrio precario tra le nostre passioni, i nostri obblighi, le nostre paure, i desideri e le speranze”. “Capire chi sei implica disconoscersi”, abbandonare i vecchi schemi mentali in modo da evitare che ci tengano intrappolati e avere fiducia nella possibilità di cambiamento.
Emanuele Consoli consiglia:
Black Mirror, serie televisiva
Michela Stentella consiglia:
L’ Arminuta di Donatella Di Pietrantonio
L’arminuta è la “ritornata” o anche la “restituita” ed è l’unico nome con cui conosciamo la protagonista che racconta in prima persona la sua storia: il ritorno inaspettato, all’età di 13 anni, nella propria famiglia “naturale” dopo aver vissuto, fino a quel momento, con quelli che credeva essere i suoi veri genitori. È una storia che tocca corde profonde ed evoca una paura che credo atavica…non solo l’abbandono, ma il crollo improvviso di tutto quello che credevamo vero fino a un momento prima: “Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo più a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza”. Ma è anche un racconto sulla fratellanza, anzi sulla sorellanza, dono inaspettato e prezioso che arricchisce la vita di due ragazzine appartenenti a mondi lontani ma che, fin dal primo giorno, si riconoscono l’una negli occhi dell’altra.
Green Book
Il ‘Green Book’ è una guida che, negli USA degli anni ’60, indicava i luoghi pubblici aperti o riservati agli afroamericani. È la guida che accompagna il viaggio dei due protagonisti: loro sono un buttafuori (italoamericano) e un pianista talentuoso (afroamericano). Il primo diventa l’autista del secondo, accompagnandolo in un tour attraverso gli stati segregazionisti del Sud, dall’Iowa al Mississipi. Tratto da una storia vera, è il racconto dell’amicizia improbabile che nasce tra i due, oltre le differenze e i (reciproci) pregiudizi.