Andrea Garlatti concentra il suo intervento sulle implicazioni della Riforma Brunetta sulle regioni e gli enti locali.
Non è la prima volta che una norma inserisce innovazioni nell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni, ma questo ultimo intervento ha introdotto alcune novità che sebbene generalmente accettate, sono di difficile introduzione all’interno delle PA per una serie di ragioni: fattori culturali, diversità di criteri decisionali e infine l’adeguatezza dei sistemi di supporto.
L’intervento di Garlatti si concentra su questo ultimo dettaglio. Il punto di debolezza dei nostri sistemi è proprio l’adeguatezza dei sistemi di supporto. Si apre così una vera e propria lezione di management che illustra il concetto di programmazione e controllo declinato all’interno dell’amministrazione pubblica.
Il centro di tutta la Riforma Brunetta è fare in modo che la dirigenza pubblica cresca ed utilizzi prassi di misurazione e controllo, ma il vero problema è il carattere eterogeneo della pubblica amministrazione che determina la necessità di stabilire standard di qualità minimi su cui “tarare” l’organizzazione.