Per Edi Sommariva l’integrazione dovrebbe rappresentare una mission per un’associazione come la Fipe-Confcommercio, che rappresenta la categoria del pubblico esercizio, ma realizzabile sono in collaborazione con le istituzioni. I numeri del settore riguardanti gli immigrati sono più che positivi: essi rappresentano il 10% (60mila) dei lavoratori dipendenti, e ricevono dai datori di lavoro voti più che positivi rispetto al loro comportamento, inoltre risultano anche più pronti per i corsi di formazione. Sono infatti quelli che dimostrano più cultura d’impresa rispetto agli italiani, tanto più che su 250 mila nuove aziende ben 38 mila sono intestate ad immigrati, e si tratta perlopiù di società di persone e capitali.
L’immigrazione è dunque una risorsa, che però va governata, altrimenti diventa un problema, e in questo senso i corpi intermedi come la Fipe, insieme alle istituzioni, hanno un ruolo fondamentale. Un esempio di intervento è rappresentato dal progetto di integrazione da realizzarsi attraverso formazione ed agevolazioni nel Mezzogiorno, dove il fenomeno migratorio è più problematico, visto che la realtà è più povera.