Immigrazione, diritto di cittadinanza e voto riforme necessarie per reale integrazione.

Antonio Russo ritiene che ad un anno dall’approvazione del piano per l’integrazione sia opportuno continuare ad intervenire utilizzando lo stesso approccio metodologico, visto che i 5 assi individuati sono gli stessi che ritroviamo all’interno del fenomeno migratorio sul territorio. Anche se si tratterà di aggiungere qualche considerazione in più alla luce della situazione straordinaria creatasi nel Nordafrica.
Secondo le Acli, che si sono distinte per aver gestito le grandi migrazioni del dopoguerra nei paesi europei, è necessario agire in nome dei diritti, delle tutele e della dignità della persona, attraverso una serie di riforme, che permettano di condividere le strategie e fare rete, come stabilito dal piano dell’integrazione. In particolare è necessario intervenire nel campo delle politiche trasversali del welfare, secondo il concetto di centralità della persona, per cui si passa da una promozione delle politiche per gli italiani a quelle per tutti i cittadini della comunità. E’ questo che le Acli fanno ormai da un ventennio attraverso la loro organizzazione e le iniziative realizzate, ad esempio nel settore dell’antirazzismo con l’Unar o nell’ambito della formazione, del lavoro e dei diritti sociali.
Almeno 3 sono le riforme politiche da adottare per favorire un reale incontro tra culture e popoli differenti sono: diritto alla cittadinanza e al voto, infatti saranno presentate 2 proposte legge di iniziativa popolare, nonché concessione del permesso di lavoro per la sua ricerca.