In un contesto economico come quello attuale – che reclama da una parte politiche per la sostenibilità dei conti pubblici, dall’altra azioni che favoriscano la crescita e il recupero di competitività del Paese – è necessario riorganizzare l’assetto complessivo della PA attraverso riforme strutturali e organizzative. Insomma, un ridisegno strategico del settore pubblico, che non può essere attuato attraverso la logica di indiscriminati “tagli lineari” ma deve tenere conto delle esigenze di cittadini e imprese. A fronte di un decremento delle risorse finanziarie disponibili, infatti, viene richiesta alle amministrazioni qualità dei servizi, efficienza e produttività. Come realizzare questo obiettivo? Ecco alcune proposte dell’AGDP: assegnare alle amministrazioni obiettivi di risparmio da realizzare in maniera autonoma, individuando i settori e i servizi da tagliare e quelli invece prioritari; promuovere forme di valutazione della performance organizzativa e delle strutture amministrative nel loro complesso (data l’impossibilità, in un periodo di crisi economica, di attribuire “premi” individuali); attuare pienamente il principio della trasparenza; proseguire ed intensificare l’attività di semplificazione dei procedimenti amministrativi.