La senilizzazione dell’imprenditoria agricola assume da tempo nei Paesi Sviluppati dimensioni e caratteristiche preoccupanti per il futuro del settore primario. Da alcuni anni l’Unione Europea – per il tramite dei Programmi Regionali per lo Sviluppo Rurale (PSR) – incentiva l’insediamento di imprenditori agricoli con meno di 40 anni. In Regione Puglia, oltre all’interessante modello di incentivo utilizzato, incentrato su una idea d’impresa su cui imperniare il proprio percorso di sviluppo, si è fortemente creduto in un nuova tipologia di relazione tra utenza e pubblica amministrazione, basando tutto il processo di definizione, redazione, trasmissione e selezione del progetto su un sistema informatico fortemente interattivo che ha anche garantito certezza delle regole ed eguaglianza di queste per tutti i concorrenti. Infatti, i giovani interessati si sono candidati presentando preliminarmente la propria idea progettuale senza attivare le procedure amministrative connesse all’avvio di una impresa agricola (attivazione di partita IVA, iscrizione al registro delle imprese agricole presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, acquisizione della titolarità dell’azienda oggetto di insediamento, ecc.). L’Amministrazione regionale ha valutato l’idea progettuale del giovane e, se questa è risultata idonea, lo ha invitato ad avviare l’attività di impresa; in caso contrario il giovane ha avuto la possibilità di ricandidarsi con una nuova idea progettuale.
Per l’accesso al pacchetto multimisura giovani, quindi, è stata adotta una procedura a “bando aperto”.
In definitiva si sono avuti 2 vantaggi:
• Il giovane ha avviato l’attività di impresa soltanto a fronte di una effettiva ammissibilità a finanziamento dell’idea progettuale;
• L’Amministrazione regionale ha effettuato l’istruttoria tecnico amministrativa delle sole istanze che hanno superato la fase preliminare. Ciò ha consentito di ottimizzare i tempi dell’istruttoria e l’utilizzo delle risorse disponibili ed ha ridotto il rischio del contenzioso.
E’ stato seminato per il futuro e la sopravvivenza di una specie a serio rischio di estinzione: l’agricoltore e, con lui, l’agricoltura pugliese.