Agenda per il Sud: Formez PA e altri 20 istituti di ricerca a confronto con Bersani a Gioia Tauro

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Formez PA in prima linea nella promozione del Documento Agenda per il Sud “Una politica di sviluppo del Sud per riprendere e crescere”. Il Presidente di Formez PA Carlo Flamment, insieme al Presidente della SVIMEZ Adriano Giannola, al Direttore Generale del Censis Giuseppe Roma, al consigliere della Fondazione Ugo la Malfa Giorgio la Malfa e ad una delegazione degli Istituti meridionalisti firmatari dell’Agenda per il Sud, ha incontrato il 18 febbraio a Gioia Tauro il candidato premier PierLuigi Bersani.

19 Febbraio 2013

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Formez PA in prima linea nella promozione del Documento Agenda per il Sud “Una politica di sviluppo del Sud per riprendere e crescere”. Il Presidente di Formez PA Carlo Flamment, insieme al Presidente della SVIMEZ Adriano Giannola, al Direttore Generale del Censis Giuseppe Roma, al consigliere della Fondazione Ugo la Malfa Giorgio la Malfa e ad una delegazione degli Istituti meridionalisti firmatari dell’Agenda per il Sud, ha incontrato il 18 febbraio a Gioia Tauro il candidato premier PierLuigi Bersani.

Durante l’incontro il presidente di Formez PA Carlo Flamment ha evidenziato che “dal 2000 ad oggi, tutte le aree svantaggiate d’Europa (quelle con PIL pro capite inferiore al 75% della media europea) hanno ridotto le distanze dalla media, eccetto le aree del Mezzogiorno d’Italia dove la differenza è addirittura aumentata. L’Italia, inoltre, ha perso in 15 anni oltre 1,5 punti di PIL rispetto a Spagna e Francia nel settore turistico, culturale e agroalimentare, settori dove esiste una grande potenzialità per il Mezzogiorno. Nel sud – ha proseguito il Presidente Flamment – vi sono risorse naturali e geografiche e capitale umano d’eccellenza. Potenzialitá tali per fare del nostro Mezzogiorno un fattore di sviluppo per l’intera Europa, quello che i BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) sono stati per l’economia mondiale”.

Al centro dell’Agenda per il Sud una serie di proposte concrete per il rilancio del Mezzogiorno rivolte alle forze politiche e ai parlamentari: interventi specifici di politica industriale contro la desertificazione (la fiscalità di vantaggio, ad esempio), riqualificazione urbana e logistica per rilanciare l’attività delle piccole imprese e delle filiere, rinnovamento delle classi dirigenti e governance aperta e partecipata, sfruttamento delle energie rinnovabili, riforma del Patto di Stabilità e spostamento del carico fiscale dalla produzione ai consumi, e quindi patrimoniale e aumento dell’Iva in cambio dell’abolizione dell’Irap sulle imprese manifatturiere.

Last but not least, il reddito di cittadinanza per combattere le forme estreme di povertà, considerato che il reddito pro capite delle famiglie meridionali è del 25,5% inferiore alla media nazionale.

Il documento parte da un dato di fatto: negli ultimi 5 anni il Pil ha perso oltre il 7%: più del 6% al Nord, quasi il 10% nel Mezzogiorno. L’occupazione è diminuita di oltre 530mila addetti, per circa il 70% nelle Regioni meridionali. Se l’emergenza è il lavoro, e in particolare quello dei giovani, delle donne e delle categorie più professionalizzate del Mezzogiorno, è da lì che bisogna ripartire.

Il documento è stato siglato da 21 autorevoli istituti di ricerca: oltre a Formez PA, Animi, Associazione per studi e ricerche Manlio Rossi-Doria, Associazione Premio Internazionale Guido Dorso, Censis, Centro Studi e Ricerche Guido Dorso, Fondazione Centro Ricerche Economiche Angelo Curella, Fondazione con il Sud, Fondazione Francesco Saverio Nitti, Fondazione Giustino Fortunato, Fondazione Mezzogiorno Europa, Fondazione Res, Fondazione Sicilia, Fondazione Sud, Fondazione Ugo la Malfa, Fondazione Valenzi, Istituto Banco di Napoli-Fondazione, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, IPRES-Istituto Pugliese di Ricerche economiche e sociali, OBI-Osservatorio BancheImprese di economia e finanza, SVIMEZ.

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