Che ne sarà dell’agenda smart city col prossimo Governo? Il ministro Profumo a Smart City Exhibition
In questi mesi sono stati investiti circa 1,5 miliardi di euro nella ricerca per le smart cities e le comunità intelligenti. Non sono pochi e sono stati investiti in modo strutturato, pensando a processi che possano durare nel tempo, cosicché dal 2014 al 2020 il nostro Paese sarà pronto ad accedere a quella quota di fondi europei per la ricerca e la coesione che noi finanziamo per il 14 per cento. Sono risorse che derivano dalle tasse di tutti noi e che in questo momento non riusciamo a riportare in Italia.
31 Ottobre 2012
Redazione FORUM PA
In questi mesi sono stati investiti circa 1,5 miliardi di euro nella ricerca per le smart cities e le comunità intelligenti. Non sono pochi e sono stati investiti in modo strutturato, pensando a processi che possano durare nel tempo, cosicché dal 2014 al 2020 il nostro Paese sarà pronto ad accedere a quella quota di fondi europei per la ricerca e la coesione che noi finanziamo per il 14 per cento. Sono risorse che derivano dalle tasse di tutti noi e che in questo momento non riusciamo a riportare in Italia. A fronte di ogni euro investito, infatti, portiamo a casa circa 60 centesimi, mentre l’Inghilterra porta a casa 1,5 euro.
Con questi numeri il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo ha chiuso il suo intervento al convegno conclusivo di Smart City Exhibition, sottolineando come le azioni messe in campo dal governo in questo settore non sono un cambiamento passeggero, ma strutturale che può essere lasciato in eredità al nuovo governo. Una palestra che ha contribuito alla formazione di imprese, università e amministrazioni per preparare l’Italia al confronto europeo e mondiale dei prossimi anni.
Ascolta l’audio dell’intervento
A brevissimo la registrazione video dell’intervento su www.innovatv.it