Da Amsterdam Sharing City qualche “dritta” per il Collaborative Territories Toolkit a #SCE2014

Home Città e Territori Da Amsterdam Sharing City qualche “dritta” per il Collaborative Territories Toolkit a #SCE2014

Pieter van de Glind e Harmen van Sprang sono i cofondatori di shareNL, una piattaforma olandese di conoscenza e networking che connette e informa consumatori, imprese, organizzazioni, amministrazioni, centri di ricerca e media sulle iniziative di sharing economy.  Nel 2013 Pieter e Harmen hanno avviato la piattaforma e hanno cominciato ad implementarla. Ora il team è cresciuto, ne fanno parte altri quattro membri che li aiutano nel lavoro. Una importante iniziativa promossa da shareNL è Amsterdam Sharing City: insieme al city’s Economic Board e a numerosi altri stakeholders locali, stanno lavorando per fare di Amsterdam la prima “Sharing City” ufficiale in Europa, seguendo esempi internazionali come Seul e San Francisco (BayShare). Lavorando alla stesura  del Collaborative Territories Toolkit – CCT, abbiamo chiesto a Pieter e Harmen di condividere l’esperienza maturata con ShareNL. Continua il viaggio di Sharitories verso la prima tappa di co-design del Toolkit, a Bologna il 23 ottobre.

29 Settembre 2014

S

Stina Heikkilä e Silvia Candida, OuiShare Italia

Pieter van de Glind e Harmen van Sprang sono i cofondatori di shareNL, una piattaforma olandese di conoscenza e networking che connette e informa consumatori, imprese, organizzazioni, amministrazioni, centri di ricerca e media sulle iniziative di sharing economy.  Nel 2013 Pieter e Harmen hanno avviato la piattaforma e hanno cominciato ad implementarla. Ora il team è cresciuto, ne fanno parte altri quattro membri che li aiutano nel lavoro. Una importante iniziativa promossa da shareNL è Amsterdam Sharing City: insieme al city’s Economic Board e a numerosi altri stakeholders locali, stanno lavorando per fare di Amsterdam la prima “Sharing City” ufficiale in Europa, seguendo esempi internazionali come Seul e San Francisco (BayShare). Lavorando alla stesura  del Collaborative Territories Toolkit – CCT, abbiamo chiesto a Pieter e Harmen di condividere l’esperienza maturata con ShareNL. Continua il viaggio di Sharitories verso la prima tappa di co-design del Toolkit, a Bologna il 23 ottobre.

d. Sharitories – a cosa vi fa pensare questo neologismo?
P&H: Alla transizione da chiuso ad aperto. Dal possesso all’accesso.

d.Potete dirci di più sul vostro lavoro con shareNL? Come ci siete arrivati?
P&H: Una coppia di imprenditori della sharing economy si sono resi conto che in Olanda c’era bisogno di una piattaforma overarching. Abbiamo cominciato a realizzarla mentre ancora ci occupavamo d’altro. All’epoca Pieter stava facendo una ricerca sul consumo collaborativo. Il cofondatore, Harmen van Sprang, si è inserito mentre lavorava da freelance come innovation manager nel campo delle imprese creative di Amsterdam. Comunque, la ragione principale per cui l’abbiamo fatto è che ci appassiona moltissimo.

d. Come si presenta l’economia collaborativa ai policy maker locali?
E’ meglio parlarne in una normale riunione della giunta comunale (o equivalente), oppure programmare un workshop ad hoc, una presentazione o una tavola rotonda? Quali argomenti possono stimolare i policy makers a riflettere sull’economia collaborativa?
P&H: Ad Amsterdam tutto è cominciato da una presentazione che abbiamo fatto davanti a policy maker e funzionari comunali. Abbiamo dimostrato loro le potenzialità dell’economia collaborativa e abbiamo finito per collaborare con l’Amsterdam Economic Board, un organo tripartito formato da amministrazione, enti di ricerca e imprese. Guardando ai problemi con gli occhiali dell’economia collaborativa li si può trasformare in soluzioni, e questo in tutti i campi: mobilità, assistenza sanitaria, coesione sociale, sostenibilità.

d. Quale tra gli assessorati dell’amministrazione locale è meglio posizionato per discutere e/o fare da incubatore ai temi connessi all’economia collaborativa?
P&H: La soluzione migliore sarebbe una combinazione, proprio perché questa nuova economia ha impatti molteplici (sociale, mobile, ambientale, economico). Ad Amsterdam comunque è più probabile che sarà il dipartimento per la sostenibilità ma c’è interesse anche da parte dell’assessorato allo sviluppo economico.

d.Come si possono posizionare le amministrazioni locali in rapporto agli altri stakeholder per co-creare una vision per i territori collaborativi?
P&H: Nel quadro del modello Amsterdam Sharing City lavoriamo in maniera mirata non solo con l’amministrazione locale ma con tutti gli stakeholder che fanno vivere e muovere la città, incluse aziende, scuole, piattaforme di quartiere, istituti di ricerca eccetera. Sulla risposta a questa domanda ne sapremo di più nei prossimi mesi.

d. Se doveste suggerire uno strumento per il Collaborative Territories Toolkit che stiamo cercando di costruire, quale sarebbe?
P&H: Uno strumento di collaborazione che crei un network fluido di portatori di interessi, in modo che possano unire le forze quando occorre insieme ad una panoramica chiara delle conoscenze che abbiamo riguardo alle possibilità offerte dalla CE ai (raggruppamenti di) stakeholders.

d.Come vi immaginate l’economia collaborativa a livello locale nel 2025?
P&H: Sarà predominante. Speriamo che la proprietà dei beni condivisi sarà locale e gestita in base ai principi e al modello dei commons (beni comuni).

d. Come possono fare le amministrazioni locali per evitare di finire nelle “zone grigie” di leggi e regolamenti che possono sorgere nell’economia collaborativa?
P&H: Cerchiamo di far comprendere meglio questa realtà attraverso tavole rotonde e crediamo sia fondamentale coinvolgere tutti gli stakeholder, comprese le aziende dei settori che vengono messi in discussione. Su questo punto siamo in una fase in cui c’è ancora molto da imparare

d. Quali sono i problemi e ostacoli principali che avete incontrato nel vostro lavoro o nei vostri progetti?
P&H: La difficoltà più grande è mantenersi sostenibili. Noi siamo un’organizzazione piccola, un sacco di lavoro dobbiamo caricarcelo sulle nostre spalle. Il trucco è mettere energia dove c’è energia, mai accanirsi a frustare il cavallo morto. A parte questo non ci siamo mai trovati a dover fare grandi passi indietro.

d. In base alla vostra esperienza, qual è il modo migliore per spingere persone con retroterra differenti a collaborare e a condividere?
Con le tavole rotonde.

Grazie mille Pieter e Harmen, siamo impazienti di seguire il lavoro di shareNL!

Per approfondire: "Amsterdam Sharing City Model" il keynote di Pieter van de Glind a "Twist and Share", Forum PA 2014

 

 

Vi aspettiamo il 23 ottobre a Bologna – Smart City Exhibition con la prima tappa del Collaborative Territories Toolkit! La partecipazione è gratuita, basta iscriversi qui: "Collaborative Territories Toolkit: progettare lo sviluppo di Economia Collaborativa nei territori"

 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!