Da Archimede all’Agenda 2030, prende il via Porte aperte all’innovazione
Sostenibilità, comunicazione, innovazione e ricerca, inclusione sociale. Queste alcune delle parole emerse dall’evento di apertura di Porte aperte all’innovazione, oggi a Palermo.
14 Novembre 2018
Michela Stentella
Content Manager FPA
“Archimede, cosa ne pensi delle nuove tecnologie, come la tecnologia a 360° e le stampanti 3D?”. Queste le domande rivolte oggi da alcuni studenti presenti all’apertura del Festival “Porte aperte all’Innovazione” ad un’ospite d’eccezione: Archimede di Siracusa. Un incontro virtuale ed estemporaneo che ha dato il via alla due giorni organizzata a Palermo da FPA e dedicata alle politiche di coesione per l’innovazione sostenibile nelle Regioni del Mezzogiorno. Archimede, dall’alto della sua esperienza di innovatore ed inventore, ha commentato il programma della Manifestazione incentrato su 4 filoni: Legalità e lotta alle disuguaglianze, Reti e infrastrutture per collegare Italia ed Europa, Competitività e innovazione digitale e Competenze per la crescita. E per raccontare questi temi e gli effetti delle politiche di coesione sulla vita quotidiana dei cittadini, si è scelto di sperimentare linguaggi nuovi, contaminare spazi e pubblici diversi, in questi due giorni ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Ecco il video del dialogo virtuale con Archimede
L’importanza di far conoscere ai cittadini quante e quali opere vengono realizzate con i Fondi della coesione è stata sottolineata anche dal Ministro per il Sud Barbara Lezzi, intervenuta al convegno di apertura con un messaggio video. In Italia, ha ricordato il Ministro, è ancora molto forte il divario tra Nord e Sud ed è fondamentale per colmare questo divario riuscire ad utilizzare nel modo migliore le risorse, che ci sono e non sono poche. Sapere cosa sono i fondi della coesione, per cosa possono essere utilizzati e chi li deve gestire, è il primo passo per un corretto utilizzo di questi fondi. Nella legge di bilancio, ha ricordato il Ministro, è stato stabilito di costituire una centrale che aiuti anche il più piccolo dei Comuni a fare progettazione per accedere ai bandi in modo tale da realizzare le opere che davvero servono ai cittadini. Inoltre insieme alla Commissione europea si è deciso di aiutare le Regioni che sono rimaste più indietro nella spesa. Proprio in Sicilia si sta cercando di risolvere insieme una situazione molto problematica e si è avviato un rapporto di cooperazione rafforzata con la Regione i cui sforzi sono stati riconosciuti anche dalla Commissione europea.
Ma qual è l’orizzonte in cui si inseriscono le politiche di coesione e i progetti di innovazione per i territori? L’orizzonte è quello della sostenibilità secondo gli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030, come ha ricordato Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA. Il che vuol dire prima di tutto lasciare un mondo in cui le risorse non sono depauperate (sostenibilità ambientale), abbattere le diseguaglianze (sostenibilità sociale), offrire a tutti la possibilità di esprimersi attraverso il lavoro (sostenibilità economica).
L’importanza di comunicare e far conoscere i progetti di innovazione realizzati è stata ribadita anche da Giovanna Marano, Assessore Politiche Giovanili, Scuola, Lavoro, Salute del Comune di Palermo, che ha sottolineato come siano proprio le azioni concrete e i servizi realizzati il mezzo migliore per spiegare ai cittadini a cosa servono le politiche di coesione e i finanziamenti europei. Anche Annamaria Poso, Autorità di Gestione PON Infrastrutture e Reti 2014-2020, ha citato la comunicazione social, i concorsi per le scuole e lo storytelling come mezzi per comunicare in modo innovativo le politiche di coesione. Girolamo Turano, Assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, ha ricordato che un Sud sostenibile è possibile se si mettono al centro l’innovazione, la ricerca e l’inclusione sociale, partendo dall’ascolto dei territori.
Questi alcuni spunti dall’evento di apertura di “Porte aperte all’innovazione”, da domani on line i primi atti dai convegni.