Un salto qualitativo per l’innovazione e la transizione digitale di discipline umanistiche in Italia è dato dal progetto Humanities and Heritage Italian Open Science Cloud (H2IOSC), guidato dal CNR e finanziato nell’ambito della M4C2 del PNRR. Questa iniziativa sul lungo periodo avrà un impatto sulle unità territoriali che accolgono le risorse attivate dal progetto e permetterà la creazione di nuove competenze in termini di curatela dei dati, data steward e formazione di una classe di ricercatori in grado di gestire, con sufficiente competenza, tecnologie complesse come l’analisi di grandi quantità di dati. Ne abbiamo parlato con Emiliano Degl’Innocenti del CNR
28 Marzo 2024
Patrizia Fortunato
Content Editor, FPA
Ci si aspetta di fare molto con i fondi del PNRR (Missione 4 – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”) destinati ai progetti di trasferimento di conoscenze, tecnologia e competenze dall’ambito della ricerca scientifica a quello del mercato, ma anche al potenziamento delle infrastrutture di ricerca e delle competenze di supporto all’innovazione. Questo processo segna un cambio di paradigma dove la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese non è declinata nell’inversione del precedente rapporto ricerca-impresa, ma stabilisce un nuovo equilibrio che tiene conto delle esigenze sia del mercato sia del mondo accademico. L’evoluzione culturale della transizione digitale delle scienze attribuisce ai ricercatori una nuova consapevolezza e responsabilità collettiva nell’elaborare piani di sostenibilità. In questo, sebbene la ricerca rivesta un ruolo fondamentale, diventa necessario il confronto con i fornitori di tecnologia, hardware e software.
È quanto emerge dall’intervista fatta a Emiliano Degl’Innocenti ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Coordinatore nazionale DARIAH-IT e Coordinatore PNRR-IR H2IOSC, in occasione dell’evento “Ricerca e trasferimento tecnologico nel PNRR: percorsi avviati e risultati attesi”.
A novembre 2022 è partito il progetto Humanities and Heritage Italian Open Science Cloud (H2IOSC), guidato dal CNR e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con un investimento di 42 milioni di euro, nell’ambito della M4C2.
L’iniziativa, che coinvolge 12 istituti appartenenti a quattro diversi dipartimenti (scienze umane sociali e patrimonio culturale, chimica, fisica e ingegneria), mira alla creazione di una federazione di quattro nodi nazionali di infrastrutture di ricerca europee: DARIAH per le Digital humanities, CLARIN per la linguistica, E-RIHS per il patrimonio culturale e OPERAS per open Science.
Si tratta di un’iniziativa volta al rafforzamento delle Infrastrutture tecnologiche di riferimento per la ricerca, in particolare attraverso la creazione di otto nuovi Data Center per l’analisi di grandi quantità di dati, l’apprendimento automatico e numerose altre tecnologie: dalla gamification al 3D, passando per il Sirius Game, la Virtual Reality e l’Augmented Reality. Ciò consente di superare le attuali barriere disciplinari e linguistiche, promuovendo lo sviluppo interdisciplinare di ricerche altamente innovative nel campo dell’innovazione sociale e culturale.
Quale impatto avrà, sul lungo periodo, una iniziativa di questo genere? Degl’Innocenti ritiene che le unità territoriali che ospitano le risorse implementate attraverso il progetto H2IOSC potranno servire da incubatori sia di innovazione rispetto allo sviluppo di nuove tecnologie nell’ambito di studi che tradizionalmente sono sulla coda lunga dell’innovazione, sia come fattore di completamento della transizione digitale di discipline umanistiche tradizionali.
Contributo alla Rubrica “Sistemi locali dell’innovazione: progetti e protagonisti”, dedicata agli attori che stanno contribuendo a sviluppare una cultura del territorio.