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FORUM PA 2021 Preview. Carlo Ratti: “Il nostro futuro sarà un mondo ibrido”

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Nel nostro percorso #road2forumpa2021, abbiamo intervistato Carlo Ratti, ingegnere, architetto, docente al MIT di Boston e considerato tra i maggiori esperti mondiali nel campo dell’innovazione urbana, che sarà ospite della nostra manifestazione nello Scenario del 23 giugno dal titolo “La rivoluzione della sostenibilità e lo sviluppo tecnologico che la rende possibile”

5 Maggio 2021

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Redazione FPA

FORUM PA 2021 Preview. Carlo Ratti: “Il nostro futuro sarà un mondo ibrido”

Nel nostro percorso di avvicinamento a FORUM PA 2021, abbiamo intervistato Carlo Ratti, ingegnere, architetto, docente al MIT di Boston e considerato tra i maggiori esperti mondiali nel campo dell’innovazione urbana. Ratti sarà ospite il 23 giugno del FORUM PA 2021, in occasione dello Scenario dal titolo “La rivoluzione della sostenibilità e lo sviluppo tecnologico che la rende possibile.

L’intervista è stata realizzata da Mauro Tommasi (redazione FPA).

Guardando ai prossimi anni, secondo Carlo Ratti dobbiamo immaginare sempre più un mondo ibrido, in cui si crei un nuovo equilibrio tra il fisico e il digitale e tra centro e periferia, tra le grandi città (che comunque secondo Ratti non perderanno la propria attrattività) e realtà più piccole (ma ben collegate e connesse) in cui ridisegnare il proprio modello di vita e di lavoro. 

Il futuro delle “global cities”

In questi difficili mesi di emergenza sanitaria le città che hanno mostrato più difficoltà sono proprio le grandi città, pensiamo a New York, Londra e a Milano per restare in Italia. Tuttavia, secondo Ratti, questo non significa che diventeranno meno attrattive, una volta finita la pandemia: “Le global cities che stanno soffrendo di più sono quelle in cui si concentravano tutti i quartier generali delle grandi multinazionali, dove interi distretti dirigenziali e tutte le attività accessorie hanno subito le conseguenze del lockdown. Sono città che probabilmente soffriranno anche dopo la pandemia, dipende da quello che succederà nel mondo degli uffici, ma io penso che la forza magnetica che ci porta a stare insieme nella città tornerà alla fine di questo periodo. Anzi penso che ci sorprenderà nei prossimi mesi l’intensità e la voglia di città che vedremo nelle nostre strade”.

Un nuovo rapporto fra centro e periferia

Ci saranno però cambiamenti nel rapporto tra centro e periferia. “Io vedo grandi opportunità soprattutto per quelle città di taglia media che sono ben collegate con le altre città del territorio, per cui io potrei andare a vivere in un posto che magari è a un’ora di alta velocità dalla grande città in cui c’è la sede centrale dell’azienda per cui lavoro e dove magari posso andare per qualche giorno a settimana, o per un meeting quando serve. Non credo, insomma, che ci trasferiremo tutti nei borghi, ma effettivamente alcune città ben connesse potrebbero diventare una base di lavoro interessante e più attrattive per la qualità della vita. Una volta finita l’emergenza ci sarà un mondo ibrido, in cui lavoreremo in parte da casa e in parte in ufficio e avremo probabilmente anche un rapporto ibrido tra centro e periferia”.

Il ruolo delle tecnologie

“Le tecnologie oggi più interessanti sono quelle che ci permettono sia di collegarci in modalità digitale, che di trovare un nuovo equilibrio ibrido tra il fisico e il digitale. Queste avranno un impatto importante sulla città proprio perché sono quelle che ci permettono di lavorare in modalità ibrida, digitale e fisica. È un tema importante, perché se usiamo solo i canali digitali impoveriamo le nostre reti sociali, che sono fatte anche di incontri casuali, di persone con cui interagiamo in modo casuale, di quella serendipity (trovare quello che non stiamo cercando) che avviene molto bene nello spazio fisico”.

Per ascoltare Carlo Ratti, vi diamo appuntamento il 23 giugno nello Scenario di FORUM PA 2021 “La rivoluzione della sostenibilità e lo sviluppo tecnologico che la rende possibile

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