Innovazione del sistema pubblico e Fondi Ue: le sfide della Regione Campania
Qual è la dimensione territoriale e socio economica più adeguata per attuare le politiche di coesione e di sviluppo? Questo ed altri temi sono stati al centro di un seminario che si è svolto il 21 luglio a Napoli presso il Centro Direzionale.A promuoverlo è stato l’assessorato alle Autonomie Locali della Regione Campania, con il supporto dell’ufficio per il Federalismo e di Formez PA. Il tema coinvolge le istituzioni, i dirigenti pubblici, i cittadini, le imprese e il tessuto associativo regionale. Hanno partecipato il sindaco di Napoli e il presidente della Regione Campania.
22 Luglio 2014
Redazione FORUM PA
Qual è la dimensione territoriale e socio economica più adeguata per attuare le politiche di coesione e di sviluppo? Questo ed altri temi sono stati al centro di un seminario che si è svolto il 21 luglio a Napoli presso il Centro Direzionale.
A promuoverlo è stato l’assessorato alle Autonomie Locali della Regione Campania, con il supporto dell’ufficio per il Federalismo e di Formez PA. Il tema coinvolge le istituzioni, i dirigenti pubblici, i cittadini, le imprese e il tessuto associativo regionale.
Nel suo intervento in apertura, l’assessore alle autonomie locali, alle risorse umane, ai beni culturali e ai turismo, Pasquale Sommese, ha ricordato il processo irreversibile innescato dalla legge 56 del 2014, che ha costituito le città metropolitane e che ha sancito la necessità, per i Comuni sotto i 5 mila abitanti, di associarsi. “Questo quadro di riforma nazionale spinge verso l’aggregazione dei Comuni, che restano titolari di funzioni fondamentali. L’Europa con la nuova programmazione ci chiede di integrare le politiche con uno sviluppo locale partecipativo. Il nostro obiettivo è utilizzare al meglio le risorse comunitarie, assicurando pari opportunità alle aree urbane e alle aree interne, alle città metropolitane e alle aree cerniera. Non vogliamo una mera riforma amministrativa, ma una governance seria. In questo non si può bypassare il ruolo della Regione”.
Sommese ha poi richiamato la valenza delle attività che Formez PA sta realizzando con la Linea 6- Rafforzamento dei Sistemi Territoriali di Sviluppo, affinché le politiche di sviluppo orientate ai territori possano essere rese praticabili. L’assessore ha poi aperto la riflessione su quale sia la dimensione territoriale e socio economica più adeguata per attuare le politiche di coesione e di sviluppo.
“Abbiamo individuato nei Sistemi Territoriali di Sviluppo un primo momento di riflessione importante. Le forme associate di Comuni ad oggi esistenti non godono di legittimazione. Questa è una incongruenza che produce gravi diseconomie. Queste forme associate spesso sono nate da opportunità che non hanno resistito nel tempo, fragili e costose. Talvolta, invece, si tratta di unioni preziose, ma non pienamente legittimate dal punto di vista amministrativo”.
Sommese ha poi introdotto la grande sfida legata alla creazione della nuova città metropolitana, che comprende Napoli e i suoi 91 comuni limitrofi. “La Regione si vuole accertare che le unioni dei Comuni siano più affidabili sul piano amministrativo. La qualità amministrativa deve crescere per riuscire ad attuare i programmi FESR e FSE”.
Salvatore Varriale, capo dipartimento Risorse finanziarie, umane e strumentali della Regione Campania, ha ricordato che i fondi per la Campania ammonteranno a 12 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, più 2 miliardi residui della precedente programmazione. “Fare il sindaco è difficile, perché l’incertezza aumenta con l’aumentare delle leggi. Il quadro normativo è in continua evoluzione e i Comuni hanno bisogno che la Regione sia più vicina agli enti territoriali. Oggi è in gioco una nuova architettura territoriale ed è necessario creare una nuova piattaforma politico-istituzionale”.
Per Giuseppe Carannante, autorità di gestione FSE della Regione Campania, la forza degli enti locali e della regione è nelle risorse umane.
“Oggi i fondi strutturali sopperiscono alla mancanza di risorse ordinarie. La Regione è bersagliata da critiche quotidiane sul mancato o non corretto utilizzo dei fondi. Vorrei ricordare l’iniziativa portata avanti insieme a Formez PA sull’innalzamento della capacità istituzionale rivolta ai comuni, in via sperimentale ai distretti turistici”.
Carannante ha poi ricordato che l’anno prossimo si chiude la vecchia programmazione. “Siamo in corsa per evitare il disimpegno e quindi la restituzione delle risorse all’Europa. Allo stesso tempo dobbiamo iniziare il lavoro sulla prossima programmazione. La governance si rende necessaria, non solo come punto di rafforzamento dell’autorità di gestione, ma anche per capire come spendere concretamente le risorse. Ciò dipende solo in parte dall’autorità. La maggior parte dei progetti è gestita dagli enti locali. Questo è un elemento di valutazione per affrontare in modo più sereno la prossima programmazione. Oggi l’Ue ci detta alcuni principi, che si basano su una politica di coesione non solo economica, ma anche geografica. La Regione deve fare una scelta e puntare su temi come l’innovazione e le aree interne, un punto quest’ultimo, su cui si è speso molto Fabrizio Barca, direttore generale del ministero del Tesoro, con un gruppo di lavoro che in Campania sta lavorando egregiamente. Per queste aree interne, quindi, si sta facendo una grande investimento”.
Per Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, quella della città metropolitana è una sfida importante, per la quale tutti devono collaborare.
“Il lavoro più grande sull’uso dei fondi europei dovrà essere svolto dai piccoli comuni. Se facciamo una programmazione ben coordinata, essa andrà a favore di quei Comuni che finora hanno sofferto la mancanza di fondi. Mi auguro che ci sia una grande collaborazione con la Regione. Confidiamo non rimandare indietro neppure un euro. Dobbiamo fare tutti insieme una riflessione su settori chiave come quello idrico, sui rifiuti e sui trasporti”.
Secondo Luciano Schifone, presidente del Tavolo di partenariato regionale “La nuova programmazione 2014-20 non può non tener conto di quel che avviene nella trasformazione della società, della crisi e dello squilibrio degli ultimi anni tra Pil e debito pubblico”.
Così Dario Gargiulo, autorità di gestione FESR: “Dobbiamo puntare su una Campania innovativa, verde e solidale. Dal 2012 l’autorità di gestione ha aderito al progetto etica della trasparenza di Formez PA per utilizzo dei fondi strutturali. Abbiamo risposto con entusiasmo a questa iniziativa per rispondere alle esigenze territoriali”.
Continua Gargiulo. “Dal 2010 abbiamo avuto 4 riprogrammazioni strategiche, dimostrando alla Commissione europea che non è possibile strutturare dei programmi rigidi. Abbiamo strutturato il programma 2014-20 all’insegna della semplificazione. Oggi dobbiamo mettere al centro dello sviluppo le realtà locali”
Per il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro “la spesa pubblica si è ridotta e i Comuni non riescono a fare politiche di investimento adeguate. Anche per questo siamo tutti concentrati sullo scenario europeo. Oggi un ruolo centrale è rappresentato dalle città metropolitane. In questo quadro continuiamo a sovrapporre, anziché a semplificare. Come ha ribadito il commissario europeo Johannes Hahn, la media europea per la realizzazione dei grandi progetti è di 5 anni, mentre in Italia è pari a 9 anni quasi il doppio. Questo a causa della sovrapposizione dei poteri. Dobbiamo quindi lavorare in una logica del partenariato rafforzato e definire il quadro di responsabilità”.
Sono intervenuti al convegno funzionari regionali ed alcuni sindaci di comuni campani. Per Formez PA è intervenuta Clelia Fusco, che ha esposto l’avanzamento delle numerose attività nell’ambito della Linea 6 sul rafforzamento dei Sistemi Territoriali di Sviluppo nell’ambito del Programma integrato di interventi per favorire lo sviluppo della Capacità istituzionale delle amministrazioni della Regione Campania (POR FSE 2007-2013 Regione Campania asse VII – Capacità istituzionale).
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Fonte: Formez PA