Innovazione sociale, come fare per. Piccolo schedario di pratiche sui territori italiani
Come preannunciato, il convegno “Il mondo della ricerca di fronte alla sfida dell’innovazione sociale. Riflessioni ed esperienze territoriali”, ospitato la scorsa settimana da Romascienza 2011, ha sollevato una serie di punti di grande interesse, che cercheremo di puntualizzare e sviluppare nei mesi che verranno. Nell’immediato, ci sembra interessante restituire i contributi di tutti gli intervenuti, mettendo in particolare evidenza quelli di quanti hanno presentato i progetti, raccontandoci il “come fare per”, ciascuno a partire dalla propria visione e dai propri obiettivi. L’idea, che ci aveva già guidati nella definizione della giornata, è che quando si apre la discussione su un concetto tanto composito e a rischio di inflazione, quanto quello dell’innovazione sociale, può essere utile partire dalle esperienze già “vive” sui territori.
1 Luglio 2011
Chiara Buongiovanni
Come preannunciato, il convegno “Il mondo della ricerca di fronte alla sfida dell’innovazione sociale. Riflessioni ed esperienze territoriali”, ospitato la scorsa settimana da Romascienza 2011, ha sollevato una serie di punti di grande interesse, che cercheremo di puntualizzare e sviluppare nei mesi che verranno. Nell’immediato, ci sembra interessante restituire i contributi di tutti gli intervenuti, mettendo in particolare evidenza quelli di quanti hanno presentato i progetti, raccontandoci il “come fare per”, ciascuno a partire dalla propria visione e dai propri obiettivi. L’idea, che ci aveva già guidati nella definizione della giornata, è che quando si apre la discussione su un concetto tanto composito e a rischio di inflazione, quanto quello dell’innovazione sociale, può essere utile partire dalle esperienze già “vive” sui territori.
In questa prima giornata di esplorazione del concetto di innovazione sociale, portata avanti in collaborazione con Parco scientifico Università Tor Vergata di Roma e Forum Terzo Settore Lazio, siamo partiti dalle domande che ciascuna delle tre prospettive (pubblica amministrazione, univesità, società civile) pone, per poi lasciare spazio alle esperienze, a loro volta base di discussione della Tavola rotonda conclusiva. Abbiamo individuato esperienze sui territori italiani che si candidano a diventare non solo spunti per la diffusione di pratiche di innovazione sociale ma anche spunti per la modellizzazione del concetto.
Dalle fattorie sociali per un modello economico sostenibile e solidale alla tecnologia cloud per migliorare l’assistenza domiciliare, dall’integrazione “civica” dei ROM alla centralità della persona nei percorsi di cura e riabilitazione psichica, dai processi decisionali partecipati alla messa in rete di quanti hanno in mente idee per cambiare il mondo fino alla progettazione di percorsi formativi per innovatori socialmente responsabili, ecco a voi le schede dei sette casi presentati nel convegno del 22 giugno.
Sette esperienze, molto diverse tra loro, che abbiamo posto a base di un confronto – ancora aperto e che ci piacerebbe portare avanti con il contributo di tanti – sull’innovazione sociale per lo sviluppo dei nostri territori.
- The Hub Roma. Come un’idea può diventare un’innovazione sociale
- "Canegrate Partecipa!". Come un piccolo Comune può costruire il bene comune
- Vitaever. Come il cloud può migliorare l’assistenza domiciliare
- Rete delle Fattorie Sociali. Come si può fare economia solidale
- Osservatorio sull’economia civile della Camera di Commercio Torino. Come costruire infrastrutture sociali
- Progetto Itaca. Come mettere al centro la persona con disagio mentale
- ROM, cittadinanza di carta. Come dare spazio al ruolo sociale del diverso