La città Open Source, un modello da Trieste

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Ecco un percorso progettuale, coadiuvato dell’istituto universitario ISIA di Firenze, che con un approccio User Center Design ha indagato l’usabilità e l’interazione della città. Attraverso la lente del dialogo (continuo) tra cittadinanza e pubblica amministrazione, si è cercato di migliorare e rendere accessibile la leggibilità e la fruizione dello spazio cittadino. Uno spazio aperto in cui fisico e digitale si fondono, questa è Metatrieste.

2 Febbraio 2015

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Andrea Santarossa*

Ecco un percorso progettuale, coadiuvato dell’istituto universitario ISIA di Firenze, che con un approccio User Center Design ha indagato l’usabilità e l’interazione della città. Attraverso la lente del dialogo (continuo) tra cittadinanza e pubblica amministrazione, si è cercato di migliorare e rendere accessibile la leggibilità e la fruizione dello spazio cittadino. Uno spazio aperto in cui fisico e digitale si fondono, questa è Metatrieste.

Il Comune di Trieste e l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Firenze, nel Novembre del 2012, iniziano assieme un percorso di ricerca finalizzato ad analizzare l’esperienza dei cittadini e migliorare l’utilizzo del contesto urbano da parte delle persone.

Da questi presupposti nasce il workshop Insegna Trieste. Sotto la guida di Salvatore Iaconesi e Simone Paternich, quindici studenti provenienti da cinque università: ISIA di Firenze e Urbino, IUAV di Venezia, Università di Trieste e Università di Nova Gorica, lavorano assieme indagando la tematica della comunicazione urbana, con l’obiettivo di creare un sistema di leggibilità e navigazione dello spazio cittadino. L’architettura dell’informazione della città viene osservata e studiata per creare un ambiente in grado di combinare dati, informazioni, conoscenza, comprensione rendendoli patrimonio pubblico e interattivo, suggerendo nuove modalità di fruizione, partecipazione e co-creazione.

Questa prima fase di ricerca porta alla formulazione della visione di Ecosistema Digitale, inteso come nuova infrastruttura pubblica cittadina: un ambiente umano e tecnologico accessibile e un framework di espressione e di ascolto, alla base della vita e dei processi della città, che ha ispirato il progetto finale Metatrieste. L’idea di Città Piattaforma in cui non solo è possibile accedere ed utilizzare informazioni e servizi, ma soprattutto attivare i cittadini e gli operatori al fine di crearne e realizzarne di propri, sia direttamente che attraverso ricombinazioni di informazioni, servizi, competenze ed opportunità presenti nella città.

L’intento di creare una Città Open Source dove l’amministrazione rilascia le API (Application Programming Interfaces) cittadine e un vero e proprio City Construction Kit, offerto ai cittadini come strumento per la libera creazione di applicazioni, esperienze, operazioni creative ed artistiche, di servizi, culture, coordinamenti, nuove filiere.

Il contesto cittadino e le persone sono quindi i punti di partenza per progettare l’ecosistema: i turisti potranno sperimentare in modo nuovo la città. L’orizzontalità del dialogo, la raccolta e l’accessibilità degli Open Data da parte di tutti (PA e cittadini) rappresentano la pietra miliare del progetto. Il sistema diviene così scalabile, rispondendo in modo diverso alle diverse situazioni. L’adattabilità è l’elemento che favorisce il mantenimento dell’ecosistema.

La nascita di MUD (Meta Urban Design)

Il successo di questa prima esperienza porta il Comune di Trieste a proseguire lungo la direzione intrapresa e ad investire ancora nel progetto e nelle idee di questi giovani progettisti. Nasce così il gruppo MUD (Meta Urban Design) composto da: Mirko Balducci, Marina Bassani, Marta Maldini, Guido Marchesini, Mattia Mezzabotta, Francesco Puccinelli, Andrea Santarossa e Sara Ubaldini, tutti designer di formazione, ma con competenze diversificate. MUD, affiancato da ISIA di Firenze e coadiuvato dal prof. Simone Paternich, lavora ai risultati di Insegna Trieste per realizzare un progetto concreto da consegnare al Comune, che possa poi in seguito essere il punto di partenza per iniziare un dialogo con altre municipalità: Metatrieste.

Metatrieste

Il progetto, presentato in occasione del Global Forum 2013 e  consegnato al Comune di Trieste, prevede il collegamento di dispositivi fisici e digitali, dove le informazioni fornite (aperte e condivise), sono disponibili per essere utilizzate dai cittadini e della pubblica amministrazione. Questo ecosistema ha portato alla definizione di cinque progetti: Ursus, Kit Audace, Vai Giusto, Ulisse e Bikeolana.

  • Ursus è il portale che permette la visione in tempo reale dell’intera città. Una piattaforma digitale e flessibile che consente a qualsiasi utente, tramite un account personale, di accedere a servizi personalizzati, offrendo la possibilità di crearne di nuovi. Ursus aggrega gli Open Data provenienti da ogni dispositivo collegato all’ecosistema.
  • Kit Audace permette alle persone di creare nuovi servizi. Si tratta di un kit composto da hardware open source e software fornito dal Comune. Il kit include manuale e servizio di assistenza e si basa sull’idea di comunità che funge da facilitatore per la condivisione dei dati.
  • Vai Giusto è un sistema di segnaletica analogico, progettato seguendo il principio di scalabilità. Fornisce le informazioni sufficienti per visitare la città senza alcun dispositivo aggiuntivo.
  • Ulisse è una tradizionale mappa cartacea della città dotata di tecnologia RFID; il chip è collegato con la piattaforma Ursus, e all’account personale dell’utente. I lettori RFID sparsi in tutta la città, registrano le attività giornaliere dell’utente, che può personalizzare la propria esperienza in città.
  • Bikeolana è un plug-in che si unisce al servizio di bikesharing cittadino, trasformando il tradizionale noleggio di biciclette, in un dispositivo di informazione. Un display digitale sulla struttura bikesharing mostra eventi, luoghi e punti di interesse all’interno della città. Inoltre è prevista la presenza di sensori ambientali che raccolgono dati inerenti il meteo e la qualità dell’aria condividendoli e rendendoli disponibili all’interno della piattaforma.

Metatrieste è stato Un punto di partenza, più che uno d’arrivo, ma sicuramente cartina al tornasole del fatto che finalmente anche in Italia si stia iniziando (anche se in ritardo rispetto ad altre realtà europee e d’oltre oceano), un dialogo ed un percorso che ci auguriamo renderà, in un futuro non troppo lontano, le città a misura d’uomo e progettate attorno ad esso.

 

* Product designer, Andrea Santarossa fa parte del team di MUD.
 

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